Motogp
Al Mugello adesso si dorme
Bene per la vittoria di Pecco e della Ducati, ma alla fine la gara del Mugello ha emozionato poco o nulla. Nella MotoGP di oggi ci sono troppi bravi ragazzi, ma mancano leader e personaggi veri
Le Frecce Tricolori che accarezzano le colline del Mugello, l’Inno di Mameli, le moto, i piloti, l’andirivieni di influencer, blogger, Instagrammer, Onlyfanser, musicisti, trapper, personaggi da realiter con scarpe tanto colorate quanto costose e poi i meccanici, i giornalisti, i manager, gli sponsor, gli operatori… Insomma, nel gran circo della MotoGp, nel tempio della fierezza italiana vuoi per la storia, vuoi per la posizione, vuoi per le leggende che a vario titolo orbitano qui intorno, non mancava nessuno.
Eccezion fatta per il pubblico. Certo, tanti i tenacissimi della tenda e del sacco a pelo, molti i prontissimi all’invasione ma… Sugli spalti, intorno alle curve che sono il sacra sacrorum delle ruote in semplice coppia, tanti gli spazi tinteggiati al semplice verde del prato. Che è sempre un bel vedere, certo, sì… ma… però…
ALLA MOTOGP MANCA IL MESSIA
Pochi giri di parole: manca la divinità. Il popolo delle due ruote è in attesa del nuovo Messia. Che potrebbe benissimo essere l’ottimo Pecco nazionale, campione assoluto va detto. È quello che frena per ultimo, e questo gli da un innegabile vantaggio quando la sfida è arrivare prima degli altri. Inoltre, cavalca una moto italiana, veste italiano, è nato a Torino (città appena fuori dalla Motor Valley ma che qualche link con i motori ce l’ha…) ed è pure simpatico e alla mano. Perfetto, insomma.
Eccallà: forse, perfetto, lo è anche troppo. E noi, italiani, verso le certezze che hanno anche una lontana parvenza assolutistica, verso la verità tout court, abbiamo sempre una certa titubanza. Il dubbio ci assale.
La vera verità non ce la dicono, pensiamo. I giornalisti, poi…
SIAMO ORFANI DI VALENTINO
Il fatto è che Valentino ci assomigliava, in particolare assomigliava alla generazione che riempiva i prati del Mugello spesso guardando la gara con un occhio socchiuso e un cerchio alla testa. Prognosi un giorno, bere tanta acqua e stare a riposo.
Inerpichiamoci sulla facile collinetta delle banalità: Rossi è arrivato nel momento giusto. Quando i ragazzi come lui sognavano il motorino, Valentino faceva le impennate con il motorino. Le prime uscite gli amici, ed eccolo lì con la Nastro Azzurro… I pantaloni per la domenica pomeriggio, giostre o discoteca, tac: Energie. E via discorrendo.
Vogliamo divinità che ci somigliano. Peraltro, il marketing religioso e tutte le aziende affini, questo lo hanno capito da molto tempo.
E poi vogliamo dire la nostra, scontrarci. Non abbiamo materiale per le nostre conversazioni “da bar”, che nel bar non ci sono più. “Hai visto che gara Bagnaia?”, “Pazzesco è andato fortissimo”. Punto. Finita lì, nemmeno il tempo di litigare per avere la scusa di far pace.
Questo weekend sono stato al Mugello ed è stato pazzesco. Ho visto moto eccezionali con piloti eccezionali, da vicino. È stato meraviglioso. Nella moltitudine di incredibilità vissute, tre le conserverò più a lungo. Ma non ve lo dico. Iniziate voi.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.