Motogp
Nieto: "Ecco come la Sprint Race rivoluzionerà la MotoGP"
In questa intervista esclusiva, Pablo Nieto, team manager del Mooney VR46 Racing Team, ci parla delle novità della MotoGP 2023 alla vigilia dei test di Sepang e di come la nuova Sprint Race cambierà il modo di gestire il weekend di gara
L’attesa è finita, il Motomondiale sta per riaccendere i motori. Fra pochi giorni i piloti della MotoGP torneranno in pista per i primi test di Sepang (qui il calendario!).
Dopo lo shakedown (in programma dal 5 al 7 febbraio), in cui saranno impegnati i collaudatori e l’unico rookie della stagione Augusto Fernandez, da venerdì 10 febbraio vedremo tutti i piloti in azione sul tracciato malese. Ci sarà da divertirsi, ma cosa ci aspetta? Lo abbiamo chiesto a un uomo di esperienza come Pablo Nieto, team manager del Mooney VR46 racing team.
Dopo lo shakedown (in programma dal 5 al 7 febbraio), in cui saranno impegnati i collaudatori e l’unico rookie della stagione Augusto Fernandez, da venerdì 10 febbraio vedremo tutti i piloti in azione sul tracciato malese. Ci sarà da divertirsi, ma cosa ci aspetta? Lo abbiamo chiesto a un uomo di esperienza come Pablo Nieto, team manager del Mooney VR46 racing team.
Sarà una MotoGP diversa
Spagnolo, 42 anni, ex pilota, con una carriera decennale in 125, in cui ha corso fino a 28 anni cogliendo un successo nel 2003 all’Estoril, Pablo Nieto tolto il casco ha iniziato una seconda vita da team manager. Una carriera iniziata riportando in pista Sete Gibernau, e che l’ha visto nel 2013, quando era il direttore sportivo del team Calvo, conquistare il titolo della Moto3 con Maverick Viñales.E poi... arriva la chiamata di Vale. Dal 2015 grazie anche al rapporto di amicizia costruito negli anni con Valentino Rossi, Pablo è passato alla guida del neonato Sky Racing team VR46 Racing team. Una squadra che ha visto crescere dalla Moto3, alla Moto2, fino ad arrivare lo scorso anno anche in MotoGP diventando subito protagonista con Marco Bezzecchi (Rookie of the Year e un podio in cassaforte) e Luca Marini, stabile nella top five nella seconda parte della stagione.
Sorridente e schietto, il figlio del mitico campione Angel Nieto, quando gli chiediamo cosa ci dobbiamo aspettare dalla MotoGP 2023?
Va dritto al punto.
“Sarà un anno completamente diverso. In cui fin dal primo weekend correremo la Sprint Race, un nuovo format che credo sarà positivo per il campionato. La gara del sabato è di fatto una rivoluzione e richiederà a tutti di adottare una differente strategia per l’organizzazione del fine settimana di gara. Avremo più stress da gestire, ma per il pubblico sono convinto sarà un grande spettacolo in pista e in TV”.
Chi sarà il favorito nella Sprint Race?
“Oggi è difficile da dire, ma fra i protagonisti metterei sicuramente Bagnaia, è il campione del mondo e ha sempre dimostrato di scattare bene. Poi di sicuro anche Fabio Quartararo ed Enea Bastianini andranno forte. Ovviamente ci saranno anche i nostri piloti e non sottovaluterei affatto Marc Marquez. Ma ora queste sono solo sensazioni, aspettiamo di vedere almeno i test…”. Torniamo ai test che stanno per arrivare cosa ti aspetti di vedere in pista?“In Malesia mi aspetto di vedere un test un po’ diverso dal solito, che ci porrà tutti nell’ottica di iniziare a lavorare per mettere a punto una strategia per affrontare la Sprint Race, quindi il lavoro che faremo sarà impostato per cercare di velocizzare tutte le operazioni di messa a punto che si compiono nel weekend di gara. E credo che dal secondo giorno vedremo molti piloti montare la gomma nuova per tentare il time attack e questo dovremo abituarci a vederlo accadere anche nei venerdì della stagione. Alla fine proprio per il metodo di lavoro che dovremo adottare sarà diverso da un test normale”.
Perchè la Ducati è la migliore MotoGP
Come definisci l’attuale MotoGP?“Sta vivendo ancora un periodo di transizione. Dall’uscita di Valentino Rossi qualcosa è cambiato. Ovviamente quando un pilota del suo livello lascia il campionato, le persone che per anni l’hanno seguito devono ancora trovare il suo erede. Ma sono fiducioso che il lavoro che sta facendo Dorna per far crescere il Motomondiale nel dopo Rossi stia andando nella giusta direzione e una stagione come quella passata, con l’accesa rivalità tra Bagnaia e Quartararo, ne è la conferma”. Passiamo alle moto. La Ducati è la MotoGP da battere, pensi che manterrà la supremazia anche quest'anno?
“La Ducati ha qualcosa in più in questo momento. La strategia di Ducati di avere otto moto in pista si è rivelata azzeccata, così anche portare avanti lo sviluppo è più semplice, la moto cresce più in fretta. Oggi la Desmosedici è la MotoGP più equilibrata del campionato, va veramente forte, ha un grande motore, ma anche un telaio e un’ elettronica da riferimento, per questo abbiamo sempre visto chi guida una Ducati essere protagonista”. Pensando alle Case avversarie che idea ti sei fatto?
“Quella che mi ha sorpreso di più nel 2022 è stata l’Aprilia. Lo scorso anno la RS-GP è cresciuta moltissimo, adesso vedremo se sarà sullo stesso livello fin dall’inizio. Terrei d’occhio la Yamaha, il suo telaio le consente di adattarsi ad ogni situazione ma nello scorso campionato ha spesso pagato il gap di motore. Se avranno risolto i problemi di motore, sarà un’avversaria temibile. Non sottovalutiamo mai la Honda: ha sempre un potenziale incredibile, ha Marc Marquez e ora anche Joan Mir. Io mi aspetto molto da loro”. Dal punto di vista tecnico, quali sono le novità tecniche importanti da tenere d’occhio in MotoGP?
“Non ci sono molte differenze fra l’anno scorso e oggi. Forse cambierà qualcosa, quando avremo la conferma del nuovo regolamento sulle pressioni minime delle gomme. Ma non sappiamo ancora se questa modifica la vedremo dalla prima gara o più avanti. Nella sostanza dovremo stare dentro a dei valori comunicati da Michelin e mai scendere sotto”.
Bezzecchi e Marini, la nostra forza
Veniamo ai piloti. Partiamo dalla vostra coppia, Bezzecchi ha conquistato il titolo di rookie, come lo vedi oggi e cosa ti aspetti da lui?“Credo che all’inizio dell’anno non mi aspetterò nulla da lui, per non mettergli pressione. Marco ha già mostrato di avere un grande potenziale, e ora avrà la GP22 che è molto competitiva con cui credo saprà fare bene. Mi fido di Bez”. Passando a Luca Marini come valuti la sua stagione, su cosa ha lavorato, qual è il suo punto di forza e come lo vedi per questa stagione?
“A me piace moltissimo lavorare con Luca, è molto meticoloso, e seguendo questo metodo di lavoro riesce ad essere sempre più incisivo. Nella seconda parte della scorsa stagione è cresciuto molto ed era spesso nella top five, questo vuol dire che sta lavorando bene. I suoi step di crescita a volte sembrano piccoli, ma sono sempre in avanti, e credo che il lavoro fatto lo scorso anno e la maggior consapevolezza acquisita gli consentirà di raccogliere dei bei risultati in questa stagione. Nel 2022 gli è mancato il podio, se lo meritava, ma non ci deve essere l’ansia di arrivarci. Sono certo ci arriverà, se lo merita”.
L'evoluzione del Team VR46 Racing Team
È il tuo nono anno nel team VR46 come valuti la crescita della squadra?“Veder crescere un progetto così in fretta è una grande soddisfazione. Noi siamo progrediti anno dopo anno, dalla Moto3 alla Moto2, fino ad arrivare alla MotoGP mantenendo sempre inalterata la nostra missione: aiutare i piloti a crescere passo dopo passo. Credo che seppure la nostra sia una squadra ancora giovane per la MotoGP, sia già ad un ottimo livello. Certo ora abbiamo un po’ più di pressione addosso perché abbiamo fatto molto bene nel 2022, ma è una pressione che viviamo positivamente perché ci fa lavorare con più entusiasmo sapendo che molti si aspettano tanto da noi”. Quali sono i vostri valori?
“Mi sento di dire che nessun team ha la passione che abbiamo noi. Sembra scontato ma non lo è. Inoltre l’approccio imprenditoriale del nostro capo è differente da tutti gli altri in una cosa: alla fine dell’anno Valentino non ‘prende i soldi’ per questo team, e quello che guadagna lo reinveste tutto nella squadra.Tutto nell’ottica della crescita”. Nel tempo in cosa siete cambiati e in cosa siete rimasti gli stessi. E per quello che riguarda la vostra formazione, avete delle novità?
“Abbiamo mantenuto il 95% della squadra e questo è già un punto distintivo. Ci conosciamo tutti bene. Credo che l’esperienza che abbiamo accumulato sia parte della nostra forza, ma al tempo stesso non abbiamo perso la voglia di imparare giorno per giorno!”.
Con Bagnaia siamo rivali e amici
Facciamo un passo indietro. Bagnaia campione del mondo. Con lui avete vinto in Moto2 nel 2018. Che ricordi hai di quell'anno?“Molto belli, il titolo ce lo siamo giocati fino alla fine in Malesia. Miguel Oliveria andava forte, ma quella gara è stata perfetta, Luca Marini ha vinto e Pecco ha fatto il podio conquistando il Mondiale. Quel titolo ci ha ripagato di tutti gli sforzi fatti negli anni. Con Pecco è il caso di dirlo siamo cresciuti insieme e per me è anche un amico con cui ho condiviso momenti unici fra cui uno indimenticabile…”. Raccontacelo.
“In Malesia per la conquista del titolo organizzammo una sorpresa per i festeggiamenti del dopo gara. Avevamo preparato da fargli indossare la tuta coloro oro ed eravamo pronti per cambiare anche la carena della sua Moto2 con una dorata. Facemmo tutte le operazioni montando una sorta di box nella via di fuga di Sepang… peccato che ci eravamo scordati che se lasci la moto accesa, la temperatura sale oltre un certo livello e il sistema va in protezione, così fatto tutto una volta montata la carena celebrativa la moto che si era spenta non andava più. Risultato: un nostro meccanico la dovette spingere fino al traguardo sotto gli occhi di tutti. E proprio prima di salire sul podio Pecco si avvicinò e mi disse ‘Abbiamo fatto proprio una figura di merda’. Ridemmo insieme, ma era campione ed era felice”. Restando su Pecco eri convinto sarebbe riuscito a farcela anche in MotoGP?
“Lo ero perché so il potenziale di Bagnaia. All’inizio dell’anno ha avuto delle difficoltà, ma senza mai arrendersi ha saputo recuperare tutti i punti di distacco che aveva da Fabio compiendo una rimonta leggendaria. Per questo dico che il 2022 è stato un anno epico, la sua rimonta è stata merito suo e della Ducati, e l’ha portato a vincere quel titolo a lungo inseguito a Borgo Panigale dopo il trionfo di Casey Stoner nel 2007. Pecco ha fatto paura!”. Pecco sarà determinato a ripetersi, ma al suo fianco avrà Bastianini. Da fuori cosa vi aspettate da questa coppia?
“Sarà una bella lotta. Enea ha dimostrato di essere forte nel team Gresini su una moto non factory e ora ha tutto: la squadra e la moto ufficiale. Sarà una convivenza esplosiva in pista che ci farà divertire, ma sono convinto che fuori manterranno il loro buon rapporto. In pista però mi aspetto scintille”.
Chi sarà la rivelazione del 2023?
Chi saranno i piloti da tenere d'occhio e quelli che potrebbero sorprendere?“Non è facile dirlo oggi, ma di sicuro Pecco Bagnaia, Fabio Quartararo, Enea Bastianini, Marc Marquez avranno una marcia in più nella corsa al titolo, poi ci sarà anche da vedere cosa farà la KTM, se saranno più costanti tutta la stagione e se l’arrivo di Jack Miller gli farà fare un salto in avanti. Della partita sono certo ci saranno anche Jorge Martin e Johann Zarco, ma sono tanti i piloti che possono vincere. E ci siamo anche noi ovviamente! In questo momento siamo concentrati sul nostro potenziale, sui nostri piloti, consapevoli che abbiamo tutto per fare bene e farci notare dagli avversari. Non sottovaluterei nemmeno l'Aprilia, Aleix ha corso la sua migliore stagione lo scorso anno e Maverick sappiamo il potenziale che ha e inoltre sarà interessante vedere come da Noale gestiranno le quattro moto in pista. Sarà una cosa nuova anche per loro”. Come vedi Marquez dopo le difficoltà dello scorso anno e il morale di Quartararo?
“Marquez alla fine è Marquez, va sempre tenuto in considerazione, bisognerà solo capire la sua reale condizione fisica dove gli permetterà di arrivare. Quartararo credo che alla fine affronterà la stagione con tanta voglia di rivincita e sono certo che vorrà dare il massimo dalla prima gara e sono convinto che anche la Yamaha avrà lavorato sodo per mettergli a disposizione una M1 competitiva e credo che già in Malesia vedremo i loro passi avanti”. Chi potrebbe essere la rivelazione?
“Faccio fatica a risponderti, spero qualcuno dei nostri, ma non voglio metterli come una sorpresa, perché Marini e Bezzecchi hanno dimostrato di essere già due protagonisti”.
Valentino Rossi proverà la Ducati?
Valentino come sta vivendo la crescita del suo team?“Lo vedo molto contento, entusiasta. Vuole sempre essere aggiornato su tutto e gli piace come stiamo portando avanti il lavoro e soprattutto vedere i suoi piloti lottare stabilmente per la top five gli dà una grande soddisfazione e considerando che uno è anche suo fratello, la gioia è doppia”. Lo rivedremo più spesso nei box quest'anno?
“Come vedete Vale ha molti impegni con le corse in auto, ma ci tiene molto alla squadra e vuole venire a qualche gara in più, perchè gli piace sempre vivere il paddock, mettersi a bordo pista a osservare, e poter dire la sua, aiutare i suoi piloti, quando c’è nel box è un valore aggiunto enorme, che solo noi abbiamo”. Nei giorni scorsi lo abbiamo visto in pista coi ragazzi dell’Academy, ma alla fine la Ducati MotoGP prima o poi gliela fate provare?
“Questa sarà una decisione sua, se lo farà sarà una scelta sua, diciamo che per il momento l’ha toccata ma solo nei box… staremo a vedere!”.