Motogp
Avere i CINESI in Moto3 è un successo (e vi spieghiamo perché)
A prescindere dalle ragioni sportive, avere Case cinesi nel Mondiale è un gran bene. Non c’entrano nemmeno le ragioni commerciali: semplicemente, l’alternativa è un Mondiale che finirebbe per contare ben poco
CFMOTO e QJ Motor sono entrate in Moto3, seppure da lontano: la prima, ormai partner consolidato di KTM, con una RC 250 GP rimarchiata, un team tedesco e due piloti spagnoli; la seconda, proprietaria anche del marchio Benelli, con un’operazione analoga: altre due KTM, un team spagnolo e due piloti italiani, Elia Bartolini e Matteo Bertelle.
Ne parliamo non per ragioni sportive, ma per notare come avere Case cinesi nel Mondiale sia un gran bene. E non c’entrano le ragioni commerciali, ma è una questione di sopravvivenza. L’approccio cinese alla Velocità non è cambiato da quando, 20 anni fa, Zongshen correva nell’Endurance con delle Suzuki. Ai tempi i commenti erano al limite del sarcastico; oggi abbiamo capito che rispetto alla loro velocità di sviluppo, l’Occidente è sostanzialmente fermo (e l’Italia, moto a parte, addirittura arretra) e abbiamo smesso di sorridere.