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Motogp

Il RICHIAMO del rally

Redazione
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Da Cadalora a Rossi, per i piloti del motomondiale, e non solo, il fascino della guida di traverso su un’auto da rally è una grande attrazione e quando c’è l’occasione di mettersi alla prova, non si tirano mai indietro… come ci raccontano Marini, Bezzecchi e Vietti protagonisti, al volante delle Hyundai i20 R5, al Riders meet Rally 2

Siamo abituati a vederli su due ruote, talvolta su una, piegare con ginocchio e gomito a terra sui circuiti del Motomondiale, ma Luca Marini, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti non appaiono fuori luogo con variopinte tute ignifughe e casco jet con interfono alle prese con un’auto da rally. Auto e moto da competizione sono rimasti a lungo due mondi distanti tra loro, poi sono cominciate le “contaminazioni”. Praticamente a senso unico, nel senso che per ovvi motivi sono quasi sempre i motociclisti a cimentarsi al volante, e a ottenere i risultati più significativi. Qualche esempio? John Surtees, unico pilota a essere stato campione del mondo (sette volte nel suo caso) in moto e ad avere vinto il titolo in Formula 1. Oppure Stéphane Peterhansel, che dopo essere stato campione del mondo di enduro ha conquistato sei Dakar in moto, e successivamente si è convertito alle quattro ruote, vincendone altre otto.

Valentino Rossi negli anni non si è limitato a divertirsi, ha partecipato a una prova del mondiale, l’insidiosissimo RAC inglese, e fin dalle sue prime apparizioni è stato protagonista indiscusso del Monza Rally Show

Poi c’è stata la parentesi, negli anni Novanta, quando Alfa Romeo mise a disposizione le 155 Superturismo ad alcuni piloti del motomondiale, e Luca Cadalora si dimostrò uno tra i più polivalenti. Ma il travaso (anche se momentaneo) più massiccio è avvenuto tra MotoGP e rally, sulla strada segnata da Valentino Rossi. Il Dottore non si è limitato a divertirsi, ha partecipato a una prova del mondiale, l’insidiosissimo RAC inglese, ed è stato protagonista indiscusso del Monza Rally Show. Dopo di lui, anche altri hanno ceduto al richiamo della guida creativa e di traverso, compreso Toni Cairoli. Così, c’è chi approfitta delle pause offerte dal calendario per concedersi una parentesi divertente, lontano dalle pressioni della pista. Per i più fortunati le occasioni possono arrivare direttamente dagli sponsor, come è successo a fine luglio ai piloti SKY Racing Team VR46, VR46 Riders Academy e Petronas Yamaha Sepang Racing Team. Un’opportunità nata dalla volontà di Matteo Ballarin, presidente di WithU, fornitore multi-utility di luce, gas, internet, mobile e fisso e sponsor comune dei team di Moto2 e MotoGP, oltre che del Hyundai Rally Team Italia.

Marini, Bezzecchi e Vietti protagonisti al Riders meet Rally 2

A Erbezzo, tra le strade dei monti Lessini, in provincia di Verona, Riders meet Rally 2 ha dato vita per un giorno a un movimentato paddock “a sei ruote”. Il 2 stava naturalmente a sottolineare che si trattava di una replica, dopo il successo riscosso dall’edizione numero uno del 2020, organizzata all’interno della tenuta toscana del Ciocco. Due Hyundai i20 R5, ufficialmente impegnate nel FIA European Rally Championship e nel Campionato Italiano Rally Terra, sono state affidate a Luca Marini, Marco Bezzecchi, Celestino Vietti e Alessio "Uccio" Salucci, direttore sportivo di VR46 Riders Academy, sotto la supervisione di Umberto Scandola, pilota ufficiale Hyundai Rally Team Italia e di Alex Fiorio, ex pilota ufficiale Lancia e attualmente driving coach. Sui circa due chilometri e mezzo del tracciato chiuso al traffico tra Erbezzo e Contrada Sale (quello che Scandola percorreva da ragazzino per andare a scuola) i tre motociclisti hanno progressivamente preso confidenza con la guida adrenalinica che solo le auto da rally sanno offrire, anche se tra due e quattro ruote non c’è nemmeno un comando in comune. «L’abitudine alla velocità l’abbiamo, ma su queste strade non serve a molto – sono le considerazioni di Luca Marinil’unico automatismo sul quale possiamo contare è la concentrazione. In pista va mantenuta costantemente, ma anche qui non si può scherzare, basta una minima distrazione e il contatto con un muretto è sempre in agguato». Per Celestino Vietti l’aspetto più sorprendente rimane, come due anni fa, la frenata: «Siamo abituati alle staccate violente, ma la i20 R5 mi ha impressionato. Richiede un’azione decisa, e permette di frenare molto più avanti di quanto ti aspetti». Per Marco Bezzecchi, invece, si è trattato di un debutto, visto che aveva vissuto la prima edizione di Riders meet Rally come passeggero, per problemi burocratici. «Riuscire finalmente a guidare una macchina da Rally del Team Hyundai come pilota è stato ancora più bello e adrenalinico, soprattutto su strade di montagna non facili come queste!». Anche Franco Morbidelli avrebbe dovuto essere uno dei fortunati, ma è stato costretto a dare forfeit a causa del suo percorso riabilitativo post-operazione. Non ha però rinunciato a partecipare con un collegamento in diretta sul maxi-schermo allestito al Village WithU per salutare tutto il pubblico arrivato a Erbezzo per assistere all’evento.
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