Motogp
Ezpeleta: "La MotoGP potrebbe correre a porte chiuse"
Il boss di Dorna non esclude misure estreme se necessario, pur di portare avanti la stagione di gare
Se dal punto di vista sanitario il fatto che l’emergenza COVID-19 non sia esplosa simultaneamente su tutto il pianeta ma si stia propagando a macchia di leopardo è una fortuna, questo comporta d’altra parte che la durata dell’emergenza sarà inevitabilmente maggiore. Per limitare la possibilità di reintrodurre il virus anche nei Paesi che avranno superato il picco infettivo, le limitazioni sui trasporti dureranno probabilmente per diversi mesi, con ricadute sui calendari (qui quello aggiornato della MotoGP) di tutti gli eventi internazionali, fra cui inevitabilmente anche la MotoGP che ha già dovuto modificare pesantemente i suoi programmi.
Dopo la posposizione a novembre dei GP delle Americhe e di Argentina, il gran capo di Dorna Carmelo Ezpeleta ha discusso la situazione e la reazione della MotoGP all’attuale pandemia. Nonostante la difficile situazione, dalle sue parole traspaiono la determinazione a non rinunciare a correre e un cauto ottimismo, pur nell’inevitabile incertezza.
"La nostra idea è di confermare tutte le gare che avevamo in calendario. Quello è l’obiettivo, anche se la situazione ora è obiettivamente imprevedibile"
Carmelo, perché avete deciso di posporre alcuni GP?
“Da quando l’emergenza coronavirus è emersa in tutta la sua gravità, abbiamo iniziato a seguire le misure prese da ogni governo, e siamo stati costantemente in contatto con gli organizzatori di Austin e di Rio Hondo. Quando le autorità hanno escluso la possibilità di correre in queste settimane, abbiamo parlato con altri organizzatori per modificare il calendario… e ci siamo riusciti. Ora possiamo andare avanti”.
L’obiettivo è di confermare una stagione da 20 GP come da programma, quindi correrne altri 19?
“Come ho detto nella conferenza stampa in Qatar, la nostra idea è di confermare tutte le gare che avevamo in calendario. Quello è l’obiettivo, anche se la situazione ora è obiettivamente imprevedibile. Stiamo seguendo l’evoluzione delle cose nei diversi Stati, soprattutto attraverso i promoter. Siamo in contatto quotidiano con la FIM, l’IRTA e i team, oltre che con gli organizzatori. Stiamo cercando di sistemare le cose in tempo reale, con il supporto di tutti”.
"Stiamo facendo ogni sforzo per correre nelle condizioni più normali possibili; se però le disposizioni delle autorità locali saranno per correre senza spettatori, possiamo prendere la cosa in considerazione, insieme all’organizzatore"
Quindi la MotoGP debutterà con il GP di Spagna a Jerez?
“Ad oggi la situazione sembra permetterlo, stando alle autorità non ci sono problemi. Ma ovviamente dovremo tener conto dell’evoluzione delle cose”.
Avete preso in considerazione la possibilità di correre una o più gare a porte chiuse?
“Come ho detto, stiamo facendo ogni sforzo per correre nelle condizioni più normali possibili; se però le disposizioni delle autorità locali saranno per correre senza spettatori, possiamo prendere la cosa in considerazione, insieme all’organizzatore”.
Cosa puoi dire agli appassionati di MotoGP?
“Ci sono tutti i presupposti per avere una fantastica stagione di gare MotoGP. Pensiamo ancora che questa stagione possa sorprenderci, e vogliamo che parta prima possibile. Siamo un po’ in ritardo rispetto al solito, ma se riusciremo a rispettare il nuovo calendario non ci sono dubbi che sarà come sempre uno spettacolo straordinario”.
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