Lorenzo: “Non è mai troppo tardi per vincere”
Reduce da due anni in Ducati,
Jorge Lorenzo non intende certo fare da comprimario: “Sono stato in altre squadre con grande storia e tante vittorie ma qui è un altro livello - ammette quasi emozionato - Già arrivando ai box a Valencia si nota l'attenzione ai dettagli, la precisione, la qualità nello staff, è il sogno di qualsiasi pilota arrivare in una squadra così. Arrivo dopo i 30 anni, ma
sono abbastanza maturo e non è mai troppo tardi. La fiducia che la Honda ha messo in me è una pressione ma è lo stesso quando arrivi nel Motomondiale a 16 anni e devi subito raggiungere dei risultati. Cercherò di ripagare questa fiducia”.
Non sarà facile visto che la sua sarà una partenza ad handicap: colpa di una caduta da cavallo, appena fuori Verona, che lo ha costretto a operarsi nei giorni scorsi per la riduzione di
una frattura allo scafoide della mano sinistra. “Non posso cambiare la situazione ma cercherò di affrontarla nel modo migliore e più professionale possibile. Per fortuna la tecnologia medica è avanzata e potrò recuperare in anticipo rispetto al passato quando potevano servire 6-7 mesi. Ma 15 giorni per tornare in sella erano troppo pochi. Spero di essere pronto per il Qatar”, l'auspicio del maiorchino, che salterà i test di Sepang ma proverà a rientrare per quelli di Losail del 23 febbraio.
Senza imbarazzo nel raccogliere
l'eredità di Pedrosa (“nessuno nel paddock è contento che sia andato via ed è strano sostituirlo ma è un'opportunità a cui non potevo dire di no”), Lorenzo dovrà adattarsi in fretta alla nuova moto, che ha avuto di assaggiare nei test di Valencia, sebbene in condizioni precarie anche allora. “La moto mi piace, è agile ed entra bene in curva”, le impressioni positive di Lorenzo.