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Valentino Rossi: "Un pilota deve allenarsi in moto. Il recupero? Dipende dalla gamba"

il 08/09/2017 in Motogp

A Sky la prima intervista di Valentino Rossi dopo l'incidente: "Quel giro in Enduro? L'ho fatto centinaia di volte in vita mia. È stato un brutto infortunio ma recupero bene. Punto a tornare a Motegi, Aragon è un po'troppo presto"

Valentino Rossi: "Un pilota deve allenarsi in moto. Il recupero? Dipende dalla gamba"
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Su Sky Sport MotoGP HD è andata in onda “46 – Stop&Go”, la prima intervista rilasciata da Valentino Rossi dopo l’incidente in allenamento di una settimana fa.

Valentino, come stai?
“Mi spiace moltissimo essere qui e non a Misano. Sto abbastanza bene, rispetto all’altra volta (incidente al Mugello 2010 ndr), la frattura è meno brutta e sono stato subito bene, come il resto del corpo, già da dopo l’operazione. Ho trovato un dottore molto bravo, mi ha fatto una buona operazione subito la notte e quindi mi sono svegliato la mattina che già stavo bene. Questo è positivo, ma rimane il grandissimo dispiacere, che fa più male della gamba”.

Vediamo un Valentino Rossi sereno, a dispetto dell’impossibilità di correre a Misano.
“Rispetto all’altra volta (incidente al Mugello 2010 ndr), appena è successo ero veramente disperato perché l’altra volta è stata dura. Questa volta è andata meglio, mi sono trovato subito molto bene, ho potuto subito iniziare a lavorare per la riabilitazione, ma bisogna comunque stare sempre molto attenti, fare molto poco, giorno per giorno, vedere che la gamba si sgonfia un po’, è una procedura molto lenta e noiosa”.

Sulla gamba.
“La gamba è bella anche con questa calzetta autoreggente… senza calza la gamba è un po’ brutta dove ci sono i tagli. Ma non è male, comincia già a riprendere la forma della gamba, si comincia a vedere la caviglia”.

Come è successo?
“Sono andato a fare un giro di Enduro con i miei amici e con gli altri piloti dell’Academy. È un giro che facciamo da quando avevo 18 anni, mi portava mio padre con i suoi amici quando lo facevano anche loro da giovani. Quindi è una cosa che ho fatto duecento volte. Eravamo quasi alla fine, eravamo in una discesa abbastanza ripida, stavamo andando giù piano sulle pedane in seconda, solo che c’era uno scalino roccioso. Quando ho preso lo scalino mi si è mosso il manubrio come se avessi preso un sasso, una cosa del genere. Sulla sinistra io sono andato giù col piede a destra, solo che c’era uno sbalzo e quindi quando il piede ha toccato con tutto il peso del mio corpo e della moto sopra si è rotta la gamba. Mancavano 400 metri alla fine del giro. Nel momento in cui capisci che hai una gamba rotta, sei completamente immobile e sei mezzo a un bosco, ti chiedi “e adesso cosa succede?”. Perché tra l’altro erano anche le 18.45, quasi cominciava anche ad essere buio, io non riuscivo neanche a muovermi e appena mi muovevo faceva malissimo. Siamo stati fortunati perché sono andati nel paesino sotto, hanno chiamato un contadino – senza dirgli che era Valentino Rossi – e lui è venuto ad aiutarci con una jeep piccolina. È riuscito ad arrivare fino lì sotto, dove ero io, è venuto su in retro piano, piano fino a 5 metri da me. A quel punto mi hanno caricato in 6 nel bagagliaio e il tragitto, da lì fino in fondo, è stato il momento più doloroso, con tutte le buche. Con la gamba rotta non lo auguro a nessuno”.

In quei momenti hai pensato “mi sono rotto la gamba e ho compromesso il Mondiale” o solo al dolore alla gamba?
“Un po’ tutti e due, tanto ho sentito che mi ero fatto male. All’inizio speravo che mi si fosse girata la caviglia, ma era un dolore diverso. Dispiace, soprattutto per Misano e per la bega che avrò nei prossimi giorni perché è difficile”.

Con il senno di poi è stata una stupidata o è l’ortodossia dell’allenamento che un pilota deve fare?
“Noi siamo piloti di moto e per noi allenarci in moto è la cosa migliore. Il problema è che quest’anno mi è già successo due volte, l’altra volta con la moto da cross mi è andata veramente bene perché ho dato una gran botta e sono riuscito a correre al Mugello, invece stavolta no. Il calcolo delle probabilità metteva il cross in cattiva luce perché con la moto da cross si sono fatti male tutti, me compreso. Ma l’Enduro non era nella black list, ma alla fine ogni volta che Sali su una moto è sempre pericoloso. È una cosa che 4-5 volte all’anno l’abbiamo sempre fatta. Ora mi alleno a casa con la Playstation, è meno pericolosa e magari riesco a non farmi male (sorride ndr)”.

Si ipotizza un rientro in tempi record?
“Dipende molto da come sta la gamba. Nella mia testa ho pensato a Motegi, ma adesso tutte le previsioni sono un prenderci, perché bisogna vedere come sta la gamba, come reagisce al lavoro, se possiamo spingerla un po’, muoverla, se non si gonfia, bisogna vedere come sto io per il resto. L’altra volta sono tornato in pista dopo 40-41 giorni al Sachsenring, e quindi più o meno ci saremo con la tempistica di Motegi. Aragon è molto prima, perché sarebbe tipo tre settimane dopo l’incidente, quindi sarà veramente difficile. Però noi ci proviamo, tutte le mattine proviamo, lavoriamo e vediamo”.

Su Misano.
“Non essere a Misano è la cosa che mi dispiace di più, oltre al campionato, ma ci sono un sacco di piloti italiani che possono vincere. C’è Dovizioso che corre con la Ducati, ci sono anche tanti altri piloti in Moto2 e Moto3. Quindi sarà sicuramente un gran weekend. Mi dispiace non esserci per tutti i miei tifosi, ma penso che quelli che saranno a Misano si divertiranno lo stesso perché sarà una bella giornata di gara”.

Se tu fossi un tifoso di Valentino Rossi, cosa faresti del tuo biglietto e dei tuoi progetti per il weekend?
“Ci andrei uguale, mi dispiacerebbe non vedere Valentino, ma è una grande emozione lo stesso. Non penso che ci saranno tante defezioni domenica”.

Dal punto di vista della Yamaha?
“Viñales potrà essere molto competitivo. Mi dispiace molto perché siamo in lotta per tutto, per le marche, per i team, quindi senza di me questo fa male per la Yamaha. Però li vedo al momento loro tre i più in forma: Ducati, Honda e Yamaha, Viñales, Marquez e Dovizioso. Anche Pedrosa e Lorenzo vanno forte a Misano”.

Viñales a Misano userà il telaio 2018 sulla sua Yamaha?
“Questo sinceramente non lo so. È un po’ da faciloni parlare del telaio del 2018, abbiamo parlato di un telaio nella direzione del 2018. Mi dispiace molto perché dopo la pausa stavo guidando bene, ero veloce in prova, sono partito in prima fila e mi sentivo in forma per Misano”.

Cosa stai facendo per passare il tempo in questi giorni?
“Guardo la tele, i film, le serie. Mi alleno la mattina, poi faccio fisioterapia il pomeriggio, già abbiamo da fare. È un po’ come quando ti sospendono da scuola ma con l’obbligo di frequenza. Praticamente io non guido la moto ma devo fare tutto il resto”.

Come vedrai la gara di Misano?
“La guarderemo a casa mia, con i miei amici. Magari vi telefono (sorride ndr)”.

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