Motogp
Iannone, pilota in crisi. Quanto c'entra Belen?
Troppa esposizione mediatica, troppo invadente il clan Rodriguez nell'attività sportiva del pilota abruzzese, troppo modesti i risultati in pista. Risultato? Iannone è l'ombra del pilota dello scorso anno. E la sua love story sempre sotto ai riflettori non ha di certo aiutato a creare il clima ideale...
Cherchez la femme, direbbero i francesi. Andando a cercare nelle radici della letteratura ottocentesca, alla fine è quasi sempre colpa di una donna. Che sia la stessa cosa anche per Andrea Iannone? Cosa è successo al pilota che lo scorso anno con la Ducati ha conquistato tre podi e vinto al Red Bull Ring?
I più maligni diranno che la colpa è di Belen Rodriguez, la sua procace fidanzata star della televisione e dei social network. E i più maliziosi attribuiranno il calo prestazionale del pilota di vasto al fatto che non dedichi più le sue migliori energie psicofisiche alla moto. Cherchez la femme, appunto.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Ed ecco che riemergono i precedenti storici. Come quello di Max Biaggi, pilota e (ai tempi) seduttore da competizione. Che negli anni in cui si dedicò anima e corpo ad Anna Falchi, tra il 1998 e il 2000 – ovvero in concomitanza del delicato passaggio dalla 250 alla 500 – vide un rendimento agonistico in netto calo rispetto alle stagioni precedenti.
Ad alimentare il fatto che Belen sia, se non il principale, almeno uno degli elementi principali di disturbo alla smarrita serenità di Iannone in MotoGP, alcuni gossip riportati dai giornali di settore. Che fanno bene il loro lavoro, ossia raccontare ciò che i giornali di sport si guardano bene dal dire.
Su Novella 2000 Carlo Mondonico ha scritto che in Suzuki mal digeriscono la presenza dell’ingombrante e socialissimo clan Rodriguez nel paddock della MotoGP. Belen e famiglia insomma distraggono Iannone dal suo lavoro principale. Che non è certo quello di apparire su Instagram assieme alla sua avvenente compagna.
Al di là di ciò che può avvenire nella camera da letto – che, Dio ce ne scampi, resta nella sfera privata – e dalle oggettive difficoltà che Suzuki sta incontrando nella stagione 2017 (non ultima, quella di non poter sfruttare i vantaggi regolamentari del 2016), è un dato di fatto che la presenza di una fidanzata così chiacchierata, seguita, sempre al centro dell’attenzione mediatica abbia avuto un effetto deleterio sul rendimento sportivo di Iannone. Forse la sovraesposizione ha generato un flusso di attenzioni eccessive su un pilota che ha ancora molto, moltissimo da dimostrare. E che forse non è così quadrato e impermeabile a spifferi e pressioni dall’esterno.
In una recente intervista Iannone ha detto che quando è arrivato in Ducati nel 2013 aveva molti più problemi di quanti ne abbia adesso in Suzuki. Vero, verissimo. Ma è altrettanto vero che, dopo un 2016 che lo ha visto centrare la prima vittoria in carriera in MotoGP, ci si aspettava molto di più da lui. Che forse sente aleggiare sulla sua testa anche il fantasma ingombrante di Maverick Vinales, principale attore della spettacolare stagione 2016 della Suzuki.
Adesso Iannone ha tutto da perdere. Il rischio di diventare “il signor Belen” o ancor peggio “quello che da quando sta con Belen non ne becca più una” è davvero dietro l’angolo.
I più maligni diranno che la colpa è di Belen Rodriguez, la sua procace fidanzata star della televisione e dei social network. E i più maliziosi attribuiranno il calo prestazionale del pilota di vasto al fatto che non dedichi più le sue migliori energie psicofisiche alla moto. Cherchez la femme, appunto.
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Ed ecco che riemergono i precedenti storici. Come quello di Max Biaggi, pilota e (ai tempi) seduttore da competizione. Che negli anni in cui si dedicò anima e corpo ad Anna Falchi, tra il 1998 e il 2000 – ovvero in concomitanza del delicato passaggio dalla 250 alla 500 – vide un rendimento agonistico in netto calo rispetto alle stagioni precedenti.
Ad alimentare il fatto che Belen sia, se non il principale, almeno uno degli elementi principali di disturbo alla smarrita serenità di Iannone in MotoGP, alcuni gossip riportati dai giornali di settore. Che fanno bene il loro lavoro, ossia raccontare ciò che i giornali di sport si guardano bene dal dire.
Su Novella 2000 Carlo Mondonico ha scritto che in Suzuki mal digeriscono la presenza dell’ingombrante e socialissimo clan Rodriguez nel paddock della MotoGP. Belen e famiglia insomma distraggono Iannone dal suo lavoro principale. Che non è certo quello di apparire su Instagram assieme alla sua avvenente compagna.
Al di là di ciò che può avvenire nella camera da letto – che, Dio ce ne scampi, resta nella sfera privata – e dalle oggettive difficoltà che Suzuki sta incontrando nella stagione 2017 (non ultima, quella di non poter sfruttare i vantaggi regolamentari del 2016), è un dato di fatto che la presenza di una fidanzata così chiacchierata, seguita, sempre al centro dell’attenzione mediatica abbia avuto un effetto deleterio sul rendimento sportivo di Iannone. Forse la sovraesposizione ha generato un flusso di attenzioni eccessive su un pilota che ha ancora molto, moltissimo da dimostrare. E che forse non è così quadrato e impermeabile a spifferi e pressioni dall’esterno.
In una recente intervista Iannone ha detto che quando è arrivato in Ducati nel 2013 aveva molti più problemi di quanti ne abbia adesso in Suzuki. Vero, verissimo. Ma è altrettanto vero che, dopo un 2016 che lo ha visto centrare la prima vittoria in carriera in MotoGP, ci si aspettava molto di più da lui. Che forse sente aleggiare sulla sua testa anche il fantasma ingombrante di Maverick Vinales, principale attore della spettacolare stagione 2016 della Suzuki.
Adesso Iannone ha tutto da perdere. Il rischio di diventare “il signor Belen” o ancor peggio “quello che da quando sta con Belen non ne becca più una” è davvero dietro l’angolo.