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MotoGP Sepang: Dovizioso c'è, Rossi si laurea "vice" battendo Lorenzo

di Matt Cape
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La Ducati vola ed entusiasma in un GP ricco di sorpassi e colpi di scena, come le cadute di Iannone e Marquez...

L'ultima vittoria di una Ducati a Sepang risaliva al 2009 con Stoner. Un digiuno lungo, interrotto da un grandissimo Dovizioso! Dopo 2653 giorni dal suo primo successo nel 2009 in Inghilterra, Andrea è tornato a vincere in sella alla Rossa! Per il numero 04 si tratta dell'undicesima vittoria nel Motomondiale, arrivata proprio sulla pista dove nel 2008 il Dovi aveva conquistato il primo podio nella top class. Per questo, con gli occhi ancora lucidi, Andrea racconta: "Tanti anni senza vincere e tanta sofferenza. Per questo quando torni a vincere è stupendo e liberatorio, a livello sportivo e personale. Era diventato quasi un incubo... Un obbligo, nonostante il lavoro e i buoni risultati. Ho pianto tutto l'ultimo giro, ho visto i miei amici in curva ed è stato bellissimo, emozionante. Li ho cucinati tutti piano piano, vincendo sulla mia pista preferita. Una bella sensazione... Sì, riuscire a piangere mentre guidi la MotoGP è una sensazione fantastica! C'erano condizioni particolari ed era importante sfruttarle e portare a casa la prima vittoria. Lo sentivo come un obbligo, ma io voglio lottare per il mondiale, con consistenza e sostanza! Intanto però porto a casa la coppa col numero 1... chissà la mia bimba com'è contenta". Premio anche per la miglior intervista umana dell'anno!
La cronaca poi dice che è stato un garone come se ne vedono di rado, con tre italiani fissi al comando e colpi di scena fino alla fine. Dopo un avvio da "tutti in piedi sul divano", con una partenza delicatissima sul bagnato e un primo giri dove i sorpassi si sono sprecati, la galoppata per il podio è stata un affare tra Rossi e i due Andrea della Ducati per tutta la parte centrale della corsa. Un duello duro, pulito e spettacolare, tra Valentino e Iannone in particolare, che ha tenuto tutti col fiato sospeso, "appesi" per la serie di infilate date e restituite a ripetizione tra i due. Mentre dietro, Crutchlow, Marquez e Lorenzo, hanno "remato" per non mollare i primi. Tutti alle prese con un asfalto che progressivamente si è asciugato, logorando gomme, assetti e concentrazione. Tano che a 8 giri dalla fine in un colpo sono andati giù sia Crutchlow, sia Marquez. Due scivolate "veniali", costate il ritiro per Cal e il rientro nelle retrovie per Marc. Un crash che ha messo fuori gioco anche Iannone, troppo veloce e lungo nella staccata del rampino a sinistra, finito dentro alla ghiaia; lasciando lì il sogno di un bel podio, che sarebbe stato stupefacente al rientro dopo il lungo stop. Ennesimo out che ha invece aperto la porta a Lorenzo, saggio a correre in difesa, dentro un gara dove certamente era meno efficace di altri. Strategia che sulla distanza ha pagato, e non solo per Jorge... Infatti, ecco servito l'ultimo colpo di scena, negli ultimi giri: Dovizioso c'è, ne ha di più e attacca Rossi, che non riesce a rispondere e perde terreno. È il colpo di reni del poleman ducatista, autore non a caso anche del giro veloce, che si prende una vittoria strameritata! Nono vincitore diverso in una stagione agonisticamente mai così imprevedibile. Dove Valentino si consola mettendo in banca il 2° posto in gara e nel mondiale (per il terzo anno consecutivo!), battendo così aritmeticamente Lorenzo,  3° qui e nella classifica iridata. Bravo Jorge ad andare subito a complimentarsi con i ragazzi di Borgo Panigale, suo prossimo team, e ad ammettere: "Sono stato fortunato, senza le cadute sarei stato 5°...".

E la bontà della Ducati su questo tracciato e in queste condizioni, è certificata anche dal colpaccio dei riders del team Avintia: Baz e Barberà, rispettivamente 4° e 5°, davanti a Vinales, Bautista, Miller (8° con la miglior Honda), Pol Espargaro e Petrucci a chiudere la top ten. Solo 11° quindi Marquez. Un GP di Sepang dove la presenza del SIC è un ricordo fisso e doveroso... ma con questa corsa toglie almeno l'amaro in bocca per il "pasticcio" del 2015, riportando serenità e tutto il bello dell'agonismo e dello sport del motore in pista! Ora tutti a Valencia, feudo spagnolo, dove la Yamaha è chiamata ad interrompere il lungo digiuno di vittorie che dura da Barcellona...

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