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Motogp
MotoGP-Red Bull Ring – Le Ducati suonano la carica
di Riccardo Matesic
il 12/08/2016 in Motogp
Il motore e l'equilibrio della Desmosedici hanno fatto la differenza sui rettilinei con ripartenze da bassa velocità del Red Bull Ring. Dopo i primi due turni di prove libere, Dovizioso e Iannone sono primo e secondo. Terzo e staccato Viñales. Rossi 4°, Lorenzo 8°, Marquez 10°
MotoGP-Red Bull Ring – Le Ducati suonano la carica
Come previsto, le due Ducati ufficiali di Andrea Dovizioso e Andrea Iannone hanno fatto il vuoto nella prima giornata di prove libere del Gran Premio d'Austria, sul Red Bull Ring. Al termine della FP2 sono primo e secondo, con grande margine sul terzo, Maverick Viñales (a 0,854 secondi).
La giornata era iniziata proprio con lo spagnolo della Suzuki in testa, al termine della FP1. Ma era stato un turno strano, a causa di un meteo autunnale, con un forte freddo, che creava problemi alla temperatura delle gomme.
Poi la FP2, con temperatura salita a 15 gradi, e asfalto a 18. E Iannone è balzato subito al comando, nonostante i dolori a una costola, per una caduta in fuoristrada nei giorni scorsi, durante un allenamento. Ma è stato sul finire del turno, che la coppia Ducati ha deciso di mostrare la propria superiorità.
Messe le gomme morbide, Dovizioso è sceso abbondantemente sotto il “muro del 24” (1'23”617). Un giro e poi è rientrato. Immediatamente gli ha fatto seguito Iannone, che ha sparato un giro buono piazzandosi secondo (a 0,238 secondi). Probabilmente ne avrebbe fatto anche un altro, per cercare di migliorare, ma sulla sua strada ha trovato Eugene Laverty con il quale, anzi, c'è stata pure qualche incomprensione; a giudicare dai gesti dell'inglese quando si è affiancato al pilota Ducati a fine sessione, poco prima della prova di partenza da fermo.
Le prove degli altri
Terzo tempo e forte distacco dunque per Maverick Viñales (1'24”471), il primo degli inseguitori, che per la prima parte del turno ha usato Valentino Rossi come lepre. Non a caso il quarto tempo, staccato di soli 12 millesimi, è proprio del pesarese della Yamaha.
E gli altri? In casa Honda il migliore per oggi è stato il privato Cal Crutchlow, 5° a 1,071 secondi. Marc Marquez è solo 10° (a 1,422), ma noi continuiamo a non sottovalutarlo. Tanto per cominciare, nel terzo settore ha segnato il 3° tempo (dietro a Jack Miller!). Poi abbiamo avuto la sensazione che abbia alternato momenti in cui spingeva ad altri in cui era più conservativo. E non ha fatto neanche il lancio tradizionale di fine giornata, per cercare il tempo. Piuttosto ha lavorato sulla moto in previsione delle prove ufficiali di domani e della gara di domenica.
Chi sta in guai seri è Dani Pedrosa. Al mattino è caduto sul veloce senza alcun preavviso da parte di moto e gomme. Si è chiuso l'anteriore e giù. Uscito illeso, ora ha ancora meno confidenza con la moto. Così ha chiuso il turno 19°!
In casa Yamaha, detto di Valentino Rossi, 4° e probabilmente in grado di migliorarsi ancora molto, continua a non girare al meglio per Jorge Lorenzo. Lui si che ci ha provato. A differenza di Marquez. Jorge ha lavorato sodo, poi ha piazzato una serie di giri tirati, senza però andare oltre l'8° posto. Con un tempo, tra l'altro, identico al millesimo a quello di Michele Pirro, il collaudatore Ducati che qui corre come wild card.
Poi la FP2, con temperatura salita a 15 gradi, e asfalto a 18. E Iannone è balzato subito al comando, nonostante i dolori a una costola, per una caduta in fuoristrada nei giorni scorsi, durante un allenamento. Ma è stato sul finire del turno, che la coppia Ducati ha deciso di mostrare la propria superiorità.
Messe le gomme morbide, Dovizioso è sceso abbondantemente sotto il “muro del 24” (1'23”617). Un giro e poi è rientrato. Immediatamente gli ha fatto seguito Iannone, che ha sparato un giro buono piazzandosi secondo (a 0,238 secondi). Probabilmente ne avrebbe fatto anche un altro, per cercare di migliorare, ma sulla sua strada ha trovato Eugene Laverty con il quale, anzi, c'è stata pure qualche incomprensione; a giudicare dai gesti dell'inglese quando si è affiancato al pilota Ducati a fine sessione, poco prima della prova di partenza da fermo.
Le prove degli altri
Terzo tempo e forte distacco dunque per Maverick Viñales (1'24”471), il primo degli inseguitori, che per la prima parte del turno ha usato Valentino Rossi come lepre. Non a caso il quarto tempo, staccato di soli 12 millesimi, è proprio del pesarese della Yamaha.
E gli altri? In casa Honda il migliore per oggi è stato il privato Cal Crutchlow, 5° a 1,071 secondi. Marc Marquez è solo 10° (a 1,422), ma noi continuiamo a non sottovalutarlo. Tanto per cominciare, nel terzo settore ha segnato il 3° tempo (dietro a Jack Miller!). Poi abbiamo avuto la sensazione che abbia alternato momenti in cui spingeva ad altri in cui era più conservativo. E non ha fatto neanche il lancio tradizionale di fine giornata, per cercare il tempo. Piuttosto ha lavorato sulla moto in previsione delle prove ufficiali di domani e della gara di domenica.
Chi sta in guai seri è Dani Pedrosa. Al mattino è caduto sul veloce senza alcun preavviso da parte di moto e gomme. Si è chiuso l'anteriore e giù. Uscito illeso, ora ha ancora meno confidenza con la moto. Così ha chiuso il turno 19°!
In casa Yamaha, detto di Valentino Rossi, 4° e probabilmente in grado di migliorarsi ancora molto, continua a non girare al meglio per Jorge Lorenzo. Lui si che ci ha provato. A differenza di Marquez. Jorge ha lavorato sodo, poi ha piazzato una serie di giri tirati, senza però andare oltre l'8° posto. Con un tempo, tra l'altro, identico al millesimo a quello di Michele Pirro, il collaudatore Ducati che qui corre come wild card.
Dunque le moto bolognesi sembrano proprio molto a loro agio qui in Austria, grazie alle frequenti ripartenze da prima e seconda marcia che aprono a lunghi rettilinei. Così, a completare la top ten, vanno segnalati Danilo Petrucci in 6ª posizione ed Hector Barbera in 7ª.
Detto della caduta a inizio FP2 di Aleix Espargaro, che ha una rottura dell'anulare sinistro e che domattina valuterà la sua condizione in vista delle prove ufficiali, resta da raccontare che la pista ha subito una modifica concordata con i piloti. Due metri in meno di larghezza all'uscita della curva 10, per ridurre un po' la velocità in ragione di una via di fuga risicata.
Sicuramente non c'era modo di fare altro. I piloti però, com'è normale che sia, stanno prendendo le misure al cordolo in uscita. Fra questi Valentino Rossi, che ha provato a saltarlo a gas aperto, impegnando anche la parte successiva di pista. Domani vedremo se lo farà anche qualcun altro. Come Marquez ad esempio, spesso molto spregiudicato nella guida sui cordoli.
Per dire che, se si deve rallentare quella curva, per il prossimo anno potrebbe forse potrebbe servire un lavoro più radicale.
QUI le classifiche complete delle prove.
Detto della caduta a inizio FP2 di Aleix Espargaro, che ha una rottura dell'anulare sinistro e che domattina valuterà la sua condizione in vista delle prove ufficiali, resta da raccontare che la pista ha subito una modifica concordata con i piloti. Due metri in meno di larghezza all'uscita della curva 10, per ridurre un po' la velocità in ragione di una via di fuga risicata.
Sicuramente non c'era modo di fare altro. I piloti però, com'è normale che sia, stanno prendendo le misure al cordolo in uscita. Fra questi Valentino Rossi, che ha provato a saltarlo a gas aperto, impegnando anche la parte successiva di pista. Domani vedremo se lo farà anche qualcun altro. Come Marquez ad esempio, spesso molto spregiudicato nella guida sui cordoli.
Per dire che, se si deve rallentare quella curva, per il prossimo anno potrebbe forse potrebbe servire un lavoro più radicale.
QUI le classifiche complete delle prove.
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