Motogp
Stoner: "Ducati-Lorenzo, il 2017 sarà l’anno giusto!"
Casey Stoner dopo aver svelato nella sede Nolan l'X-802RR ultra carbon edizione One-Off Superhero ha parlato di Ducati, di Lorenzo, di Rossi, della sicurezza e della Desmosedici che verrà
All’ultimo WDW Casey Stoner è stato uno dei protagonisti più acclamati. È stato a lui a svelare al pubblico di Misano insieme a Claudio Domenicali la nuova 1299 S Panigale Anniversario. Casey si definisce un “ex pilota” ma forse lui stesso sa che non è una definizione troppo adatta per descriverlo. Anche perché questo ex pilota oggi era nella sede della Nolan per presentare il casco one-off (ossia, realizzato in esemplare unico) che Nolan ha realizzato per lui, l’X-802RR Superhero.
Casey, per essere un ex pilota sei fin troppo attivo, non pensi?
“Ho solo rinunciato alle gare, alle competizioni. Per il resto sono un tester della Ducati, felicissimo del mio nuovo ruolo. Adesso prendo solo la parte migliore del mondo della moto”.
Spiegati meglio.
“Non potevo più sopportare tutta quella tensione, le facce preoccupate dei colleghi in griglia, l’infinita pressione di questo ambiente”.
Eppure secondo alcuni potresti tornare presto in sella come wild card, magari già a settembre a Misano.
“Non penso proprio di tornare a correre, non è una mia volontà. Adesso lavoro con Ducati e ragioniamo passo dopo passo, su base mensile. Prossimamente sarò in Austria per dei test, poi vedremo. Al momento non abbiamo altri programmi”.
Hai un compito molto importante: sviluppare la moto su cui il prossimo anno correrà Jorge Lorenzo.
“Sono felice che arrivi nella famiglia Ducati. È un pilota di valore e saprà senza dubbio tirare fuori il meglio da questa moto”.
Come giudichi la Desmosedici e come sarà la moto 2017?
“La Desmosedici ha un grandissimo potenziale e in pista lo si è visto. Certo, Dovizioso e Iannone quest’anno non sono stati molto fortunati, ma la Ducati c’è. La moto del prossimo anno è un deciso passo avanti e sarà ancora più competitiva di questa”.
Sarai una sorta di coach per Lorenzo?
“(ride, ndr) No, lui non ha bisogno di insegnanti. Il mio compito sarà aiutarlo a capire una moto che è molto diversa dalla sua Yamaha”.
Il tuo stile di guida è molto diverso rispetto a quello di Jorge.
“Lo stile di guida non conta quando si prepara una moto. Se un mezzo è competitivo, come è la nuova Ducati, vi garantisco che lo è chiunque sia il pilota che lo guida”.
Moto più forte con sopra un top driver. Il 2017 sarà l’anno buono per Ducati?
“Voglio essere realista: se Dovi e Lorenzo faranno un buon lavoro sulla moto in inverno e durante l’anno saranno più fortunati, le possibilità ci sono. Ma nel Motomondiale sono moltissime le componenti che ti portano a vincere un titolo: spesso pilota e moto insieme non bastano”.
Ti stupisce il fatto che Valentino Rossi continui ad essere così competitivo?
“No: qualunque sportivo se è in forma può essere competitivo, anche in moto. Lo stesso Mick Doohan ha vinto moltissimo dopo aver compiuto i 30 anni”.
Sei sempre stato attento al lato della sicurezza sul circuito: cosa ne pensi della morte di Luis Salom?
“Da anni insisto sulla pericolosità dei cordoli verniciati, che rischiano di essere dei trampolini mortali per i piloti e per le stesse moto, che vengono proiettate fuori ad altissima velocità in caso di caduta. Inoltre penso che bisogna aumentare le vie di fuga sterrate, che frenano il pilota, a discapito di quelle asfaltate. Con queste condizioni, il povero Salom sarebbe ancora vivo. Ma i piloti in safety commission la pensano diversamente da me…”.
Beh, se tornassi a correre potresti di nuovo farne parte…
“Ripeto, il mio unico impegno da qui a un mese sono i test a Zeltweg. Dopo non faccio programmi. Ma non ho tutta questa voglia di tornare a gareggiare. Sono competitivo anche come tester, sai?”. Scopri il nuovo casco Nolan X-802RR Ultra Carbon edizione One-Off Superhero, clicca qui!
“Ho solo rinunciato alle gare, alle competizioni. Per il resto sono un tester della Ducati, felicissimo del mio nuovo ruolo. Adesso prendo solo la parte migliore del mondo della moto”.
Spiegati meglio.
“Non potevo più sopportare tutta quella tensione, le facce preoccupate dei colleghi in griglia, l’infinita pressione di questo ambiente”.
Eppure secondo alcuni potresti tornare presto in sella come wild card, magari già a settembre a Misano.
“Non penso proprio di tornare a correre, non è una mia volontà. Adesso lavoro con Ducati e ragioniamo passo dopo passo, su base mensile. Prossimamente sarò in Austria per dei test, poi vedremo. Al momento non abbiamo altri programmi”.
Hai un compito molto importante: sviluppare la moto su cui il prossimo anno correrà Jorge Lorenzo.
“Sono felice che arrivi nella famiglia Ducati. È un pilota di valore e saprà senza dubbio tirare fuori il meglio da questa moto”.
Come giudichi la Desmosedici e come sarà la moto 2017?
“La Desmosedici ha un grandissimo potenziale e in pista lo si è visto. Certo, Dovizioso e Iannone quest’anno non sono stati molto fortunati, ma la Ducati c’è. La moto del prossimo anno è un deciso passo avanti e sarà ancora più competitiva di questa”.
Sarai una sorta di coach per Lorenzo?
“(ride, ndr) No, lui non ha bisogno di insegnanti. Il mio compito sarà aiutarlo a capire una moto che è molto diversa dalla sua Yamaha”.
Il tuo stile di guida è molto diverso rispetto a quello di Jorge.
“Lo stile di guida non conta quando si prepara una moto. Se un mezzo è competitivo, come è la nuova Ducati, vi garantisco che lo è chiunque sia il pilota che lo guida”.
Moto più forte con sopra un top driver. Il 2017 sarà l’anno buono per Ducati?
“Voglio essere realista: se Dovi e Lorenzo faranno un buon lavoro sulla moto in inverno e durante l’anno saranno più fortunati, le possibilità ci sono. Ma nel Motomondiale sono moltissime le componenti che ti portano a vincere un titolo: spesso pilota e moto insieme non bastano”.
Ti stupisce il fatto che Valentino Rossi continui ad essere così competitivo?
“No: qualunque sportivo se è in forma può essere competitivo, anche in moto. Lo stesso Mick Doohan ha vinto moltissimo dopo aver compiuto i 30 anni”.
Sei sempre stato attento al lato della sicurezza sul circuito: cosa ne pensi della morte di Luis Salom?
“Da anni insisto sulla pericolosità dei cordoli verniciati, che rischiano di essere dei trampolini mortali per i piloti e per le stesse moto, che vengono proiettate fuori ad altissima velocità in caso di caduta. Inoltre penso che bisogna aumentare le vie di fuga sterrate, che frenano il pilota, a discapito di quelle asfaltate. Con queste condizioni, il povero Salom sarebbe ancora vivo. Ma i piloti in safety commission la pensano diversamente da me…”.
Beh, se tornassi a correre potresti di nuovo farne parte…
“Ripeto, il mio unico impegno da qui a un mese sono i test a Zeltweg. Dopo non faccio programmi. Ma non ho tutta questa voglia di tornare a gareggiare. Sono competitivo anche come tester, sai?”. Scopri il nuovo casco Nolan X-802RR Ultra Carbon edizione One-Off Superhero, clicca qui!