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MotoGP, Ducati: ecco la nuova Desmosedici!

di Riccardo Matesic il 23/02/2016 in Motogp

Manca ormai poco all'inizio anche della MotoGP, e la Ducati a Bologna ha presentato la squadra. L'obiettivo è essere protagonisti, lottando per le prime posizioni e portando a casa anche qualche vittoria. Nell'aria c'è trepidazione, ma tutti sono sicuri di essere pronti per una grande stagione

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Rispetto allo scorso anno siamo più tranquilli. Abbiamo un po' meno modifiche alla moto e quindi affrontiamo le prime gare con più sicurezze”. La racconta così Gigi Dall'Igna a Bologna, davanti alla platea dei giornalisti intervenuti per la presentazione ufficiale della squadra MotoGP.

L'ingegnere è al suo terzo anno da direttore generale di Ducati Corse, e continua, dicendo che il software unico, una delle due grandi novità del 2016, per la Ducati non è un grosso problema: “siamo arrivati preparati grazie al lavoro fatto con i team satellite negli ultimi due anni, con il software Open, che è stato la base del prodotto attuale”.

Le gomme Michelin invece, l'altra novità, sono ancora da studiare, perché stanno cambiando. “Le ultime provate in Australia erano molto diverse da quelle testate lo scorso anno. Ovviamente hanno richiesto degli aggiustamenti del setup. E ora, in Qatar ne arriveranno altre. Mi aspetto una prima parte della stagione in cui dovremo lavorare parecchio sul setup della moto”.
Il resto della presentazione è scivolato come da copione. Senza Casey Stoner, del quale si è parlato ribadendo che è un collaudatore di lusso che sta collaborando molto anche con i piloti. Come ha fatto la scorsa settimana a Phillip Island, quando non ha girato, ma dai box ha studiato il comportamento in pista della moto guidata dai due titolari e si è spesso interfacciato con loro.

C'è voglia di riscatto per le prestazioni opache della seconda parte del 2015, non lo nascondono i vertici Ducati. E non lo nascondono i piloti.

Nelle prime prove di quest'anno le cose già non sarebbero andate benissimo, a onor del vero, ma i due Andrea, Dovizioso e Iannone, giurano di avere un buon passo e che quanto visto finora non riflette i reali valori in campo. Insieme a loro anche Michele Pirro, che da tre anni si occupa dello sviluppo della moto, e che nel 2016 farà tre wild card: Mugello, Misano e Valencia.

Il tempo è tiranno, i flash dei fotografi illuminano la moto sbucata da dietro il palcoscenico attraverso una serranda che ha simulato l'apertura di un box. Spicca il richiamo ai novanta anni della Ducati sul serbatoio. E l'assenza della sigla relativa all'anno di fabbricazione.

Lo abbiamo fatto perché i team satellite sono importanti -dice l'amministratore delegato Claudio Domenicali- e ci siamo così adeguati a quanto fanno già da tempo anche gli altri costruttori, dando unicamente un nome alla nostra moto, senza la sigla che identifica l'anno. In questo modo diviene più facile trovare sponsor. E i piloti scendono in pista con meno preconcetti, perché abbiamo già dimostrato che si può andare forte anche con le moto degli anni precedenti”.
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