Motogp
MotoGP: tensione in fuorigiri a Valencia
Vigilia agitata per il paddock a Valencia, situazione esplosiva nel box Yamaha... L'ultima gara della stagione si avvicina e la tensione sale
Gli sponsor mettono le mani avanti, e questo non è un bene. Dopo il comunicato della Repsol, che minaccia di lasciare la MotoGP nel momento in cui venissero meno i valori sportivi del campionato, ecco che ora cade la "tegola" Movistar. Viene infatti cancellato il party organizzato per la Yamaha, dove si sarebbe dovuto festeggiare il titolo piloti e costruttori. Un brutto segno. Bruttissimo. Perché se il Motomondiale non rappresenta già più il motivo di orgoglio e di rappresentanza per i grandi brand, per gli investitori, allora significa che la festa rischia di finire davvero...
Dopo una grande stagione, davvero epica a livello agonistico, lo tsunami del "calcio-non-calcio" di Sepang, continua ad investire il paddock con una potenza devastante. E' la Movistar, che detiene anche i diritti TV per la Spagna, che adesso si riterrebbe addirittura danneggiata dallo spettacolo offerto nell'ultima corsa. Dito puntato sul gesto di Valentino Rossi e verso la posizione "scomoda" di Lorenzo nel team, che non piacciono allo sponsor. Per niente. Al punto da mettere a rischio anche gli investimenti 2016. Un imbarazzo generale, un'ulteriore crepa pericolosissima nel valore, sportivo e commerciale, del Motomondiale. Quanto basta per mettere ulteriore pressione alla Dorna, all'Irta, ai team, e ovviamente ai piloti, in vista del GP più teso della storia.
Mentre la Yamaha deve fare anche i conti con la surreale situazione piloti nel box. Lorenzo è ad oggi il favorito per vincere il titolo. Ma in tanti continuano ad indicare il maiorchino come in partenza verso un'altra scuderia. Un'ipotesi avvalorata anche dall'atteggiamento agguerrito con cui Jorge Lorenzo ha chiesto di essere ascoltato dal TAS (Tribunale arbitrale dello sport) come persona informata dei fatti, nella controversia tra Rossi e Marquez. Richiesta rigettata, ma accolta per quanto riguarda la documentazione che il 99 ha voluto inviare sulle scrivanie dei giudici. Informazioni addizionali prodotte "per obbligo morale", come ha spiegato il suo manager. Roba da spy-story. Perché dopo gli attacchi diretti nel parco chiuso di Sepang, Jorge ha rincarato con ferocia la dose nei confronti del compagno di box. Un accanimento che, per i complottisti, i sostenitori della tesi del "patto di Andorra" (l'accordo presunto tra Lorenzo e Marquez), sarebbe invece un'ulteriore conferma delle intenzioni di portarsi a casa a tavolino il mondiale. Altro che spirito sportivo, altro che "sarà la pista a decidere". Detto che se Jorge si laureasse campione, e davvero dovesse lasciare la Yamaha, il numero 1 potrebbe quindi volare altrove un istante dopo il podio.
Una figuraccia extra, un colpo durissimo, il brand il Iwata. Una situazione di criticità estrema, che forse solo se il titolo finisse nelle mani di Valentino, potrebbe essere in parte tamponata. A rischio c'è quindi l'immagine del campionato, ma anche quella dei piloti. Come sembra aver già capito Marquez, che nella nota stampa pre-Valencia spiega: "E' stata una settimana difficile. Spero che gli eventi di Sepang possano essere lasciati alle spalle e ci si possa concentrare sulla corsa".
L'idea è buona, ma basterà la gara di domenica per rimettere tutti i cocci a posto?
Una figuraccia extra, un colpo durissimo, il brand il Iwata. Una situazione di criticità estrema, che forse solo se il titolo finisse nelle mani di Valentino, potrebbe essere in parte tamponata. A rischio c'è quindi l'immagine del campionato, ma anche quella dei piloti. Come sembra aver già capito Marquez, che nella nota stampa pre-Valencia spiega: "E' stata una settimana difficile. Spero che gli eventi di Sepang possano essere lasciati alle spalle e ci si possa concentrare sulla corsa".
L'idea è buona, ma basterà la gara di domenica per rimettere tutti i cocci a posto?