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Lucio Cecchinello: "Jack Miller è proprio cresciuto"

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La prima stagione in MotoGP di Jack Miller. Gli alti e bassi di Cal Crutchlow. Il segno di Stoner. I programmi per il 2016 del team di Lucio Cecchinello

Lucio Cecchinello: "Jack Miller è proprio cresciuto"
Lucio Cecchinello: "Jack Miller è proprio cresciuto"
Lucio Cecchinello, una carriera da pilota fra 125 e 250, conclusa nel 2003 e una seconda da team manager, iniziata nel 1996 quando Lucio pilota lo era ancora, e che oggi lo vede battagliare con la sua squadra nell’olimpo della MotoGP contro le ufficiali.
Nel suo team in questi anni sono passati piloti come Carlos Checa, Alex De Angelis, Randy De Puniet, “il fratello giapponese” Noboru Ueda e ha mosso i primi passi anche un tale Casey Stoner.

Proprio il campione australiano è stato quello che ha lasciato il segno più profondo nella vita di Lucio, come lui stesso racconta. “Casey mi ha aiutato a prendere la decisione di chiudere la mia carriera sportiva, quando nel 2003, a metà stagione, ha iniziato a starmi davanti. A quel punto ho capito che era arrivato il momento di dare spazio ai giovani… tanto più a un talento del genere!”. Ma la storia continua, e ora nel suo team Cecchinello ha accolto un altro australiano, Jack Miller, facendolo passare direttamente dalla Moto3 alla MotoGP. Dopo tredici gare, ecco il primo bilancio di Lucio sulla sua stagione.

“Jack ha fatto un salto enorme quest’anno. All’inizio si pensava che lui potesse fare ancora meglio, ma io dico che sta già facendo molto bene perché guida una Open, una moto che guidano piloti fra cui Eugene Laverty che in SBK era protagonista e vinceva, o l’ex campione del mondo Nicky Hayden. Piloti che oggi non stanno facendo cose diverse da lui; anzi spesso Jack, al suo primo anno in MotoGP, sta davanti e gira più veloce di loro. Secondo me è cresciuto decisamente in questa seconda parte di stagione, e mi aspetto grandi cose da lui nei prossimi due anni”.

Alla luce di questa progressione e con Crutchlow già confermato, pensi che riuscirai a tenerlo nella tua squadra il prossimo anno?
“Ci sto provando, ma è difficile. Molto difficile. I budget che servono per avere una seconda moto sono importanti e in questo momento la vedo molto dura”.

Come hai visto Cal Crutchlow e Jack Miller insieme quest’anno?
“Fra loro c’è un bel rapporto. Anche dopo Silverstone, seppure Cal all’inizio l’avesse presa male, poi si è chiarito con Jack e ha detto che sono incidenti che possono capitare in gara. È chiaro che in quella manovra a Silverstone Jack è arrivato un po’ lungo, ma ormai è passata e fra di loro è c’è molta armonia e rispetto”.
Passando a Cal Crutchlow: dall’inizio del campionato ad oggi sei soddisfatto?
“No, non sono soddisfatto. Eravamo partiti abbastanza bene, in Argentina abbiamo fatto un podio ed eravamo coi migliori, ora stiamo soffrendo. Le due Ducati ufficiali sono competitive, le Honda e le Yamaha ufficiali son sempre davanti e noi alla fine ci troviamo a lottare per il settimo posto: non era il nostro obiettivo. Pensavamo di poter lottare per stare nei primi cinque, e mi auguro che Cal riesca a trovare maggior feeling con la moto. Anche noi stiamo lavorando per dargli una moto migliore, con cui soffiare sulla schiena ai primi”.

Pronostico per il Mondiale. Dalla tua esperienza chi vedi favorito?
“Rossi ha una grande esperienza. È vero, Jorge Lorenzo è in gran forma, ma per me il favorito quest’anno è Valentino”.

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