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MotoGP: Pedrosa si ferma per curarsi

di Riccardo Matesic il 30/03/2015 in Motogp

La sindrome compartimentale non dà pace a Dani Pedrosa, impedendogli di guidare come lui sente di poter fare. Non vuole ritirarsi, ma prima deve risolvere il problema all'avabraccio destro. E ora, chi guiderà la sua moto?

MotoGP: Pedrosa si ferma per curarsi
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Pedrosa si ferma. Che non significa il ritiro. Piuttosto si prende una pausa a tempo indeterminato per cercare di risolvere il problema della sindrome compartimentale che lo affligge all'avabraccio destro.
La notizia è arrivata inaspettata a fine gara, e se cercate sui siti ufficiali dell'HRC e della MotoGP trovate ancora solo le sue dichiarazioni sul fatto che è un momento difficile e che non sa come risolvere un problema per il quale si è già operato due volte, nel 2004 e nel 2014.
In realtà Pedrosa si ferma finché non risolverà il guaio al braccio, perché -ha dichiarato- soffre troppo e non guida al livello al quale si sente di poter guidare. Troppo dolore e prestazioni al di sotto delle aspettative, inutile andare avanti. E se non dovesse risolvere... aleggia lo spettro del ritiro definitivo.
La sindrome compartimentale è un problema muscolare molto grave e doloroso che può originarsi in seguito a fratture, traumi o infezioni. Meccanicamente è una compressione dei vasi, dei nervi o dei tendini. Il risultato è un minor irroramento sanguigno che causa, crampi, tensione e dolore.
Pedrosa, come detto, ha già subito due operazioni per questo problema, e non avendo risolto avrebbe voluto affrontare il terzo intervento. Ma è stato sconsigliato da tutti i medici. Ha passato l'inverno a consultare diversi specialisti nel mondo, ha tentato una preparazione fisica più morbida, ma dopo la prima gara il risultato è troppo negativo, e ora bisogna cercare un'altra soluzione. Quale? Pedrosa onestamente dice che non lo sa. E aggiunge che la Honda, comunque, è sempre stata informata della sua situazione clinica.
A questo punto, pare sicuro che ad Austin, fra due settimane, la Honda numero 26 non si schiererà al via. I regolamenti però consentono alle case iscritte alla MotoGP di saltare solo un gran premio in caso di indisponibilità del pilota, poi debbono trovare un sostituto. A questo punto, visto che Casey Stoner si sta già allenando per la 8 Ore di Suzuka ed è già sotto contratto Honda, in molti sognano che la casa riesca a convincerlo a rientrare in MotoGP. Almeno per qualche gara. E così vedremmo anche la sfida tanto sognata, fra Marquez e l'australiano. Solo un sogno?

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