Motogp
MotoGP, Argentina: Marquez, pole senza storia
Il 93 è davanti a tutti come previsto. La sorpresa è quindi il 2° posto di Lorenzo che beffa Pedrosa. Espargaro Aleix apre la seconda fila davanti a Dovizioso e Rossi
Per il pubblico argentino e gli appassionati della guida al limite, lo spettacolo full HD di questa MotoGP è roba da restare a bocca aperta. Chi invece si esalta con la sfida, con il testa a testa, potrebbe "leggermente" restare deluso... Complice il dominio assoluto del campione in carica, Marc Marquez. Il sorriso più veloce del motociclismo moderno definisce il record della pista di Rio Hondo in 1:37.683. Tempone stratosferico, anche e soprattutto se confrontato al +0.742 che rifila al 2° classifica. Ovvero ad un arrabbiatissimo Lorenzo, che prende questo weekend come un affare personale. Il maiorchino ha addosso una tale voglia di rivalsa, da riuscire a compensare le carenze della M1, mettendoci tantissimo del suo. Per capirci, Pedrosa è 3° con la stessa moto del leader di giornata, ma con un ritardo di +0.968. Sì, avete capito bene: circa +1" di distacco dal compagno di box. Misura veramente devastante, che indica senza dubbio l'andamento dell'odierna qualifica.
Dani che poi commenta: "Sarà importante partire bene". Ma intanto nella FP4, proprio Marc aveva provato la partenza dimostrando già una perfezione rara, pure sul fronte dello scatto al via. Provando dunque un assolo che, a meno di imprevisti, difficilmente non si trasformerà in una vittoria annunciata. E' comunque sorridente Jorge, che si gode il momento, lasciando alla gara i dubbi per la durata delle gomme e un passo che, al momento, non è certo quello che hanno le Honda. Non a caso Marc spiega al parco chiuso: "E' tutto chiaro per domani".
Allora ecco un doveroso salto in seconda fila, aperta da un tonico Aleix Espargaro, bravissimo a gestire l'extra-carburante della sua M1 Open, in grande forma su questa pista veloce. Certo il ritardo poi è di +1.111 dalla vetta, ma per 62 millesimi lo spagnolo tiene dietro la Ducati di Dovizioso (+1.173). Parliamo di ragazzi esperti e già pronti a vendere cara la pelle in gara, facendo attenzione al pluri-iridato che gli si piazza in scia. Quel Rossi che a sua volta prende 93 millesimi dal ducatista, rifilandone però solo 9 alla M1 Tech3 di Smith che lo marca. Valentino in sella sembra essere molto a suo agio e sogna una gara d'attacco; consapevole che però difficilmente le gomme gli daranno margine per "tirare" fino alla fine.
Allora ecco un doveroso salto in seconda fila, aperta da un tonico Aleix Espargaro, bravissimo a gestire l'extra-carburante della sua M1 Open, in grande forma su questa pista veloce. Certo il ritardo poi è di +1.111 dalla vetta, ma per 62 millesimi lo spagnolo tiene dietro la Ducati di Dovizioso (+1.173). Parliamo di ragazzi esperti e già pronti a vendere cara la pelle in gara, facendo attenzione al pluri-iridato che gli si piazza in scia. Quel Rossi che a sua volta prende 93 millesimi dal ducatista, rifilandone però solo 9 alla M1 Tech3 di Smith che lo marca. Valentino in sella sembra essere molto a suo agio e sogna una gara d'attacco; consapevole che però difficilmente le gomme gli daranno margine per "tirare" fino alla fine.
Infine, è tutto coraggio l'ottavo tempo di Iannone, carico e con una GP14 che spinge e protesta ad ogni ingresso di curva. Ma il pilota di Vasto la tiene con determinazione alla corda, riuscendo così a fare meglio di Bradl (caduto) e Bautista. Fa invece un filo strano vedere alle loro spalle Espargaro Pol e Hayden, rispettivamente 11° e 12°, ma con un ritardo di oltre +2". Strano, finché non ci si ricorda di quell'alieno che se la ride lassù in vetta...