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MotoGP Phillip Island GP: Lorenzo campione, Stoner trionfa
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Casey domina nella gara di casa, Jorge è 2° con il titolo in mano grazie alla caduta di Pedrosa al primo giro. Crutchlow 3° poi Dovizioso. Ducati dimenticate dalle inquadrature TV
Quella di Casey Stoner in Australia non è una vittoria. E' un dominio massacrante, un successo strepitoso e una prova di superiorità netta. Nonché la dimostrazione che la MotoGP è davvero in crisi, perché lasciare andare via una talento così, tanto giovane quanto importante, e nel momento di massimo splendore agonistico, è una vera follia. La scena di Phillip Island è tutta per Casey, che però sul podio ha dovuto divedere gli applausi con Lorenzo, 2°, ma matematicamente campione del mondo. Con Jorge festeggia già alla fine del primo giro, quando Pedrosa cade mentre è al comando. Un errore che dimostra la fragilità di Dani nel momento in cui Stoner è tornato a fare da padrone nel box HRC. Lo spagnolo la prende con filosofia, pronto a riprovarci il prossimo anno, ancora, e ancora... Mentre Lorenzo esegue il suo salto del campione, più in alto del solito e liberatorio. Un titolo che chiude di fatto la stagione 2012, anche se a Valencia l'ultimo round del Motomondiale sarà l'occasione per rivincite e dimostrazioni di forza, in una gara che già promette scintille proprio tra Stoner, Lorenzo e Pedrosa.
Intanto il terzo posto di Crutchlow è l'ennesima dimostrazione del bel talento ruspante dell'inglese, che su una pista veloce e "da pelo" riesce a fare la differenza. In particolare su un Dovizioso che invece resta dietro, impegnato a lottare per tutti i 27 giri con le Honda clienti di Bautista e Bradl. Sollevando così ampi dubbi su cosa Andrea potrà fare il prossimo anno con la Ducati. Detto che la Rossa vista in pista a Phillip Island è la più scarsa della stagione. Tanto che Rossi cade ancora - nel warm-up, prendendo a calci i pezzi delle carene con stizza - ma poi in gara è sempre il miglior ducatista. Determinato a contenere gli attacchi di Hayden e Abraham, bravi anche loro a dare il 100%, nonostante sia evidente che più di così con la GP12 non si possa fare. Infine due applausi strameritati a Espargaro nella top ten e per il 13° posto di Petrucci con la Ioda-Suter.
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