Motogp
Misano: le pagelle
Un 9 a tutto il podio della MotoGP, da Lorenzo a Bautista. 4 a Barbera. Finalmente un bel voto alla Ducati
AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti. Chi non è in sintonia con l'estensore, può commentare qui sotto, naturalmente senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe. Può creare dipendenza, non somministrare oltre il sesto mese di gravidanza. In caso di disturbi, contattare il medico.
Jorge Lorenzo: 9
E' troppo forte per aver paura dei rivali dopo il ko di Pedrosa, quindi se ne va dallo start alla bandiera a scacchi in solitaria. Al terzo giro gli si chiude il davanti e rischia grosso, ma questo sembra proprio il suo anno. Uomo fortunato
Valentino Rossi: 9
La sua più bella gara da quando è in Ducati, ma anche la miglior gara della Ducati da quando c'è Rossi. Le cose belle si fanno in due! Sorpresa: non è bollito.
Alvaro Bautista: 9
Conquista il suo primo podio nella top class e lo fa sulla pista dedicata a Simoncelli. Di più non poteva fare e rilancia le azioni sue e del team. Tempestivo.
Andrea Dovizioso: 5,5
Non certo per il buon piazzamento e nemmeno per aver perso il podio per qualche millimetro, ma per il fatto che prima di attaccare aspetta troppo. Non mi è piaciuto, poteva fare di più e farlo prima.
Ben Spies: 6
Per lui è una gran giornata, visto che arriva in fondo ad una gara. Una gran notizia, quasi uno scoop.
Stefan Bradl: 6,5
Parte a razzo e punta al podio, poi la gomma anteriore lo molla, nel senso che si sgonfia. Capita anche questo...
Nicky Hayden: 8
La sera lo vedo a cena. Son passate cinque ore dalla gara e la sua mano destra è gonfia niente male. Provate voi con una serie di fratture "fresche" a strizzare due dischi in carbonio passando da 280 a 90 all'ora in pochi metri. Un duro.
Jonathan Rea: 6,5
Gli hanno detto: caro Gionni, non far cazzate e lui, cavallo pazzo in SBK, si trasforma in un diligente esecutore che guida come all'esame della patente. Scelta saggia, si sta giocando il futuro in MotoGp e i giapponesi non sopportano le cadute...
Michele Pirro: 8
Per poco non vince la classifica CRT e arriva nei 10. Buona prova per un pilota valido che interessa alla Ducati nel ruolo di test rider. Merita di più.
Dani Pedrosa: sv
Pensate un po': il suo team pasticcia con la termocoperta, l'elettronica va in tilt e lui, pur partendo dall'ultima piazza, pensava alla vittoria. Poi, un signore con il numero 8 decide di frenare a casaccio... Game over.
Hector Barbera: 4
Torna in sella dopo due mesi e fa la cosa sbagliata. Un errore nelle fasi concitate della partenza ci sta. Solo che lui ha abbattuto un pilota che si stava giocando il mondiale.
Andrea Iannone: 8
La scelta di usare un cambio a cinque marce non si rivela vincente, ma Andrea è tonico e determinato e ha il pregio di provarci con grande convinzione, anche se i due spagnoli ne hanno di più. La promozione in MotoGp lo tonifica e in pista si vede.
Romano Fenati: 7,5
Gran bel podio, preso con la testa e il cuore in una fase concitata all'ultimo giro. Prova ad andare in fuga, ma Cortese e Salom (e il motore KTM) ne avevano di più. Resta il miglior prodotto del nostro vivaio.
Marc Marquez: 10
Mixa l'agilità di un furetto alla forza di una pantera. Ne ho visto uno come lui a inizio carriera, si chiama Valentino Rossi. E pensare che qualcuno (che prende abbagli) lo definisce un prodotto industriale allevato dalla Dorna. Dicevano qualcosa del genere anche di Rossi, se ricordate bene.
Partenza: 2
Due in Moto2, una vera dopo una "falsa" in MotoGP: il momento del via è il più delicato e, nel secondo caso, non è stato gestito al meglio. Meglio, per tutti, ripassare le procedure, che nel secondo start della MotoGp, sono andate un po' in tilt. Studiare!
Ducati: 8
I rossi sono stati i protagonisti veri del week end, prima con l'ingaggio di Iannone e Spies, poi con il podio di Rossi. Ma non dimenticate che la partenza è stata fatta annullare da un guasto della D16 di Abraham e Pedrosa è stato abbattuto dalla gemella guidata da Barbera. Arbitri del mondiale. E in netta ripresa, speriamo continui così.
E' troppo forte per aver paura dei rivali dopo il ko di Pedrosa, quindi se ne va dallo start alla bandiera a scacchi in solitaria. Al terzo giro gli si chiude il davanti e rischia grosso, ma questo sembra proprio il suo anno. Uomo fortunato
Valentino Rossi: 9
La sua più bella gara da quando è in Ducati, ma anche la miglior gara della Ducati da quando c'è Rossi. Le cose belle si fanno in due! Sorpresa: non è bollito.
Alvaro Bautista: 9
Conquista il suo primo podio nella top class e lo fa sulla pista dedicata a Simoncelli. Di più non poteva fare e rilancia le azioni sue e del team. Tempestivo.
Andrea Dovizioso: 5,5
Non certo per il buon piazzamento e nemmeno per aver perso il podio per qualche millimetro, ma per il fatto che prima di attaccare aspetta troppo. Non mi è piaciuto, poteva fare di più e farlo prima.
Ben Spies: 6
Per lui è una gran giornata, visto che arriva in fondo ad una gara. Una gran notizia, quasi uno scoop.
Stefan Bradl: 6,5
Parte a razzo e punta al podio, poi la gomma anteriore lo molla, nel senso che si sgonfia. Capita anche questo...
Nicky Hayden: 8
La sera lo vedo a cena. Son passate cinque ore dalla gara e la sua mano destra è gonfia niente male. Provate voi con una serie di fratture "fresche" a strizzare due dischi in carbonio passando da 280 a 90 all'ora in pochi metri. Un duro.
Jonathan Rea: 6,5
Gli hanno detto: caro Gionni, non far cazzate e lui, cavallo pazzo in SBK, si trasforma in un diligente esecutore che guida come all'esame della patente. Scelta saggia, si sta giocando il futuro in MotoGp e i giapponesi non sopportano le cadute...
Michele Pirro: 8
Per poco non vince la classifica CRT e arriva nei 10. Buona prova per un pilota valido che interessa alla Ducati nel ruolo di test rider. Merita di più.
Dani Pedrosa: sv
Pensate un po': il suo team pasticcia con la termocoperta, l'elettronica va in tilt e lui, pur partendo dall'ultima piazza, pensava alla vittoria. Poi, un signore con il numero 8 decide di frenare a casaccio... Game over.
Hector Barbera: 4
Torna in sella dopo due mesi e fa la cosa sbagliata. Un errore nelle fasi concitate della partenza ci sta. Solo che lui ha abbattuto un pilota che si stava giocando il mondiale.
Andrea Iannone: 8
La scelta di usare un cambio a cinque marce non si rivela vincente, ma Andrea è tonico e determinato e ha il pregio di provarci con grande convinzione, anche se i due spagnoli ne hanno di più. La promozione in MotoGp lo tonifica e in pista si vede.
Romano Fenati: 7,5
Gran bel podio, preso con la testa e il cuore in una fase concitata all'ultimo giro. Prova ad andare in fuga, ma Cortese e Salom (e il motore KTM) ne avevano di più. Resta il miglior prodotto del nostro vivaio.
Marc Marquez: 10
Mixa l'agilità di un furetto alla forza di una pantera. Ne ho visto uno come lui a inizio carriera, si chiama Valentino Rossi. E pensare che qualcuno (che prende abbagli) lo definisce un prodotto industriale allevato dalla Dorna. Dicevano qualcosa del genere anche di Rossi, se ricordate bene.
Partenza: 2
Due in Moto2, una vera dopo una "falsa" in MotoGP: il momento del via è il più delicato e, nel secondo caso, non è stato gestito al meglio. Meglio, per tutti, ripassare le procedure, che nel secondo start della MotoGp, sono andate un po' in tilt. Studiare!
Ducati: 8
I rossi sono stati i protagonisti veri del week end, prima con l'ingaggio di Iannone e Spies, poi con il podio di Rossi. Ma non dimenticate che la partenza è stata fatta annullare da un guasto della D16 di Abraham e Pedrosa è stato abbattuto dalla gemella guidata da Barbera. Arbitri del mondiale. E in netta ripresa, speriamo continui così.