Motogp
Indianapolis: le pagelle
Pedrosa si merita 10, Lorenzo prende 8, Dovizioso 7,5 e lo stoico Stoner 9. Raffica di quattro a partire da Rossi e la Ducati. E voi cosa ne pensate? Dite la vostra
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Indianapolis 4 – Questo tracciato è definito il tempio dell'automobilismo, non del motociclismo e si vede. Dal bestiale "soccorso" a Barbera, alla qualità del circuito e dell'asfalto, tutto fa capire che a Indy noi siamo, al massimo, serie B. C'è molto da fare e poi tra USA e MotoGP l'amore non si scalda...
Spagna 10 – Saranno in crisi, ma in moto ci sanno andare: vincono in tutte le categorie e in Moto2 fanno tris sul podio. Giù il cappello.
Ducati 4 – Il tema è serio e merita qualcosa di più di una battuta o di una dichiarazione da curva sud. Rossi ciondola in pista ad un passo dalle CRT, Abraham... è Abraham, Elias sembra un figurante. Con Hayden rotto emergono i problemi di una moto che è rimasta indietro. Che fare?
Pedrosa 10 – Ha vinto alla grandissima guidando in maniera favolosa con una sola piccola sbavatura a metà gara. E adesso ha accorciato le distanze da Lorenzo. La sua stagione migliore continua.
Lorenzo 8 – In prova capisce che sarà dura e si adegua cercando di restare a galla anche con qualche problema. La pista proprio non gli piace e rischia persino una "media" pur di avere un po' di feeling in più. Gli va bene e porta a casa 20 punti, ma a Brno bisogna provare a vincere.
Dovizioso 7,5 – Come sempre usa la testa e va sul podio con la sua Yamaha satellite. Certo, Stoner stava male e Spies aveva rotto, ma quelli bravi sanno sfruttare le situazioni positive e Andrea è uno bravo.
Stoner 9 – Non scrivo "eroe" perché il termine oggi è sfruttato e svalutato. So bene che un chirurgo che opera i bambini o una madre con due figli a carico e mille euro al mese sono più "eroici", ma Casey ha fatto una bella impresa sportiva. Ossa e legamenti rotti fanno male, soprattutto quando sei "ingarellato" con bestie da 250 CV. Rossi 4 – La gomma molla il colpo dopo pochi giri, ma uno come lui non può beccare quasi un minuto dal primo e 25 secondi da Bradl. L'onore va difeso.
Bradl 6 - Peccato cali nel finale e non riesca sempre ad essere veloce come in prova e in avvio, ma il campione della Moto2 ha buona stoffa.
Hernandez 7 – Primo tra i CRT con una moto non proprio al top della tecnologia. Il colombiano ha attributi e manetta meritevoli di attenzione.
Edwards 4 – Il Rossi della CRT è alle prese con una moto inguidabile e il morale è sotto i tacchi.
Spies 7 – Stava facendo una bella gara quando il motore della sua Yamaha è esploso sul rettilineo. Dopo il forcellone di Laguna, ecco il propulsore di Indy. Leggo sul web che qualcuno pensa che ci sia un complotto Yamaha ai suoi danni: va bene pensare male, ma nessun giapponese manderebbe volontariamente in fumo in mondovisione la propria moto.
Crutchlow 5 – Aveva grosse aspettative per il futuro, ma in Yamaha è chiuso e alla Ducati pure. Come non bastasse ha un compagno di team più forte di lui. Ne soffre.
Fenati 7 – Sta scoprendo un mondo nuovo: prima il Mondiale, adesso l'America e lo fa con molta intelligenza, ragionando e portando a casa punti preziosi. Il ragazzo cresce bene.
Vinales 4 – Tradito dal temperamento sbaglia clamorosamente all'ultimo giro buttando via gara e compromettendo la classifica. Forte, ma troppo caliente.
Marc Marquez 10 – E' di un altro pianeta e, come non bastasse, ha un team perfetto che gli mette in mano una moto sempre a posto. Non è poco... Ah, dicono che la Honda lo aiuti, ma non è vero: i motori della Moto2 sono assegnati con sorteggio pubblico.