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Motogp
Rossi: "In Yamaha per tornare competitivo"
il 17/08/2012 in Motogp
A Indianapolis Valentino spiega la scelta fatta per i prossimi due anni in MotoGP, che potrebbero essere gli ultimi prima del ritiro. Il Dottore manda anche un consiglio alla Ducati: "Guardate meno i computer e fidatevi dei piloti"
E' un Valentino Rossi particolarmente umile quello che in conferenza stampa racconta i perché della decisione di tornare in sella alla M1: "Dopo la gara di Laguna Seca ho avuto tempo per pensare al mio futuro. Per me non essere competitivo con Ducati è stato un vero peccato. Non siamo riusciti ad essere veloci e lottare per buone posizioni. Per questo ho deciso per la moto più competitiva della griglia per quella che potrebbe essere l'ultima parte della mia carriera. Sono triste perché in Ducati ho trovato tante belle persone e abbiamo passato dei bei momenti insieme, ma non abbiamo trovato risultati e alla fine è questo quello che conta. L'unico consiglio che mi sento di dargli è quello di guardare meno i dati del computer e fidarsi di più di quello che dicono i piloti". Dichiarazione che, in momenti e anni diversi, era già stata fatta anche da Melandri e da Stoner.
Il Dottore di Tavullia è deciso a non lasciare nulla di intentato nelle ultime gare del 2012, ma guarda già al test di Valencia del 13-14 novembre quando tornerà a guidare la Yamaha: "Abbiamo ancora 8 gare e questa è una pista difficile per me, anche se ho vinto nel 2008. Lo scorso anno siamo andati male e quest'anno dobbiamo mantenere alta la concentrazione. Per il prossimo anno sarà interessante: la situazione è diversa rispetto al passato, ora è Lorenzo il numero 1 e rispetto le gerarchie. Abbiamo una buona relazione e credo che si possa convivere. Possiamo essere una gran coppia per Yamaha e non ci sarà nessun muro a dividerci".
Lo stesso Lorenzo ringrazia Rossi per i complimenti e dichiara: "Il muro? Ho sempre detto che fosse una cosa inutile. Sapevo che Valentino sarebbe potuto tornare nel mio team, ma non mi sono opposto perché sarà una bella sfida".
Il Numero 46 intanto mette le mani avanti e spiega: "Prima di parlare del decimo titolo bisogna capire se questi due anni non hanno lasciato il segno. Se sono ancora competitivo, capace di vincere e lottare per i primi posti. Non è vero che certe esperienze non ti segnano. Se continuerò a fare 5° o 6° vorrà dire che è finito il mio tempo e mi ritirerò. Vorrei precisare che non porto sponsor alla Yamaha, mentre vorrei riportare con me i ragazzi che mi avevano già seguito in Ducati".
Lo stesso Lorenzo ringrazia Rossi per i complimenti e dichiara: "Il muro? Ho sempre detto che fosse una cosa inutile. Sapevo che Valentino sarebbe potuto tornare nel mio team, ma non mi sono opposto perché sarà una bella sfida".
Il Numero 46 intanto mette le mani avanti e spiega: "Prima di parlare del decimo titolo bisogna capire se questi due anni non hanno lasciato il segno. Se sono ancora competitivo, capace di vincere e lottare per i primi posti. Non è vero che certe esperienze non ti segnano. Se continuerò a fare 5° o 6° vorrà dire che è finito il mio tempo e mi ritirerò. Vorrei precisare che non porto sponsor alla Yamaha, mentre vorrei riportare con me i ragazzi che mi avevano già seguito in Ducati".
Liberata quindi la sella sulla Desmosedici e staccato il numero 46 dalle carene, in Ducati sarebbero dunque pronti ad accogliere Andrea Dovizioso che ancora non si può sbilanciare nelle dichiarazioni, ma precisa: "Se sarò in Ducati sarò l'uomo di riferimento. Potrà essere una sfida affascinante e interessante". Segno che il lavoro tecnico che Andrea dovrà affrontare sarà importante, impegnativo e probabilmente radicale.
Chi invece è restato, per ora, a bocca asciutta è Cal Crutchlow che si dice davvero imbestialito con il team di Borgo Panigale: "Ho smesso di studiare la lingua italiana - inizia l'inglese con una battuta, prima di farsi serissimo - perché evidentemente quelli della Ducati mi hanno detto delle bugie per tre mesi, quando mi dicevano che ero l'uomo che gli interessava per il futuro. Ancora a Laguna Seca abbiamo parlato anche con il presidente. E poi scopro che non ci sarebbe niente di vero? Anche se ci fosse un'offerta per un team esterno sarebbe per fare il 4° o 5° posto, o per andare in Superbike", conclude Cal stizzito.
Chi invece è restato, per ora, a bocca asciutta è Cal Crutchlow che si dice davvero imbestialito con il team di Borgo Panigale: "Ho smesso di studiare la lingua italiana - inizia l'inglese con una battuta, prima di farsi serissimo - perché evidentemente quelli della Ducati mi hanno detto delle bugie per tre mesi, quando mi dicevano che ero l'uomo che gli interessava per il futuro. Ancora a Laguna Seca abbiamo parlato anche con il presidente. E poi scopro che non ci sarebbe niente di vero? Anche se ci fosse un'offerta per un team esterno sarebbe per fare il 4° o 5° posto, o per andare in Superbike", conclude Cal stizzito.
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