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Una casa italiana per le Yamaha GP

di Luigi Rivola
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Inaugurato a Villanova di Castenaso (BO) il museo allestito da Pierluigi Poggi che ha raccolto per tutta la vita i più preziosi esemplari delle moto da corsa costruite dalla Casa di Iwata per i piloti privati. Si tratta della più importante collezione del genere al mondo

Una casa italiana per le Yamaha GP
Pierluigi Poggi, al centro con la camiacia Yamaha, posa in compagnia dei campioni che hanno voluto essere presenti all'inaugurazione del suo museo
Pierluigi Poggi è oggi un distinto signore che, sfoggiando una immacolata camicia d'ordinanza Yamaha, si aggira fra i banchi del grande capannone di Villanova di Castenaso, alla periferia nord-est di Bologna, su cui troneggiano le più belle moto da corsa mai costruite dalla fabbrica di Iwata.
Ce ne sono più di sessanta: la decana è una YDS1R 250 del 1959, detta anche "Asama Racer" perché rappresentò il primo tentativo della Casa giapponese di produrre una motocicletta da corsa da vendere ai piloti privati, dopo averla collaudata in gara correndo nella salita del vulcano Asama. La più recente è la YZR M1 2012 di Andrea Dovizioso. In mezzo, una collezione eccezionale di Yamaha GP bicilindriche e quattro cilindri, due tempi e quattro tempi, che non ha eguali al mondo.
La collezione si chiama "Moto Poggi Comp", ed è stato appunto Pierluigi Poggi a formarla in tanti anni, dedicando a questa attività gran parte del tempo libero concessogli dalla sua professione di imprenditore nel settore delle trasmissioni meccaniche.
"Ho sempre lavorato nell'ambiente motociclistico, non solo per l'interesse della mia azienda, ma anche per una forte passione nei confronti delle moto – racconta Pierluigi Poggi – Ma quando ho avuto sotto gli occhi le prime Yamaha ho capito subito che mi trovavo a guardare qualcosa di speciale. Per tecnologia e finezza di costruzione, a mio parere le Yamaha hanno effettivamente una marcia in più".
È stato dunque un amore a prima vista l'elemento scatenante che ha portato Poggi a raccogliere tutti gli esempi "accessibili" in tutto il mondo dei bolidi da corsa della Casa dei tre diapason e a restaurarli con cura certosina, rispettando i criteri costruttivi dell'epoca, fino a riportarli allo splendore originale.
Oggi da questa passione è nato il museo, che la Yamaha ha voluto contribuire ad inaugurare in modo degno affiancando alle moto di Poggi una sua significativa scelta di moto ufficiali da Gran Premio. Tra queste, le YZR-M1 iridate con Valentino Rossi nel 2004 e 2005, la Yamaha YZR-M1 campione del mondo con Jorge Lorenzo nel 2010, l'attuale YZR-M1 2012 di Andrea Dovizioso, la Yamaha YZR 500 due tempi di Garry McCoy e quella di Noriyuki Abe.
La Yamaha stessa ha dunque voluto sottolineare il suo plauso all'iniziativa di Pierluigi Poggi con un intervento diretto. Ma non è stata la sola: a Castenaso nella giornata d'apertura del museo spiccava la presenza del quindici volte campione del mondo Giacomo Agostini, che in sella appunto alle Yamaha ufficiali 350 e 500 concluse la sua straordinaria carriera. Accanto a lui altri grandi campioni: Luca Cadalora, Eugenio Lazzarini, Carlos Lavado, Loris Reggiani e Andrea Dovizioso, il pilota di Forlì che nella corrente stagione sta ottenendo eccellenti risultati in sella alla M1 MotoGP.
"Moto Poggi Com" è un museo privato che si trova in via Giuseppe di Vittorio, 2 a Villanova di Castenaso. L'intenzione di Pierluigi Poggi è di renderlo visitabile al pubblico, ma per il momento chi volesse farlo dovrà mettersi in contatto col titolare in modo da combinare un appuntamento. Informazioni e prenotazioni si possono effettuare collegandosi al sito internet www.poggibike.com.
Giacomo Agostini in sella alla Yamaha 700 4 cilindri con cui vinse una memorabile 200 Miglia a Daytona
Motore Yamaha TZ 250 1990 con aspirazione anteriore
Motore Yamaha TZ 250 H del 1996
Non solo Yamaha: la collezione Poggi comprende anche molti "pezzi" di gran pregio di marche diverse, come questa rara Villa 250 bicilindrica del 1969
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