Motogp
Il ritorno dell'Aprilia in MotoGP
Niente squadra ufficiale, ma grazie alla RSV-CRT la Casa veneta è pronta a tornare nel motomondiale e l'ingegner Preziosi a Wrooom la considerà già una rivale
Madonna di Campiglio - "I nostri competitor giapponesi e… l'Aprilia". Con una pausa e un bel po' di malizia, l'ingegner Filippo Preziosi durante la conferenza stampa di Wrooom ha messo sul piatto un tema, sul quale, prima poi, bisognerà ragionare: il ritorno dell'Aprilia in MotoGP, un rientro dalla finestra, dopo essere uscita dalla porta.
Facciamo un passo indietro. Nel 2002 l'Aprilia, con la poco azzeccata collaborazione di Coswhort si presentò in MotoGP con l'avanzatissima RS3 Cube, tre cilindri il cui motore era derivato da quello di una F1 e prima moto da corsa al mondo ad usare il "ride by wire". La guidava Regis Laconi.
L'anno successivo Aprilia corse con Noriyuky Haga e Colin Edwards (una coppia che doveva spaccare il mondo), ma la moto non era proprio facilissima da guidare e soprattutto si rivelò difficile da gestire.
Nel 2005 ci provarono i britannici Jeremy McWilliams e Shane Byrne. Poi a Noale si fecero due conti e l'Aprilia lasciò la MotoGP, lasciando pochi rimpianti nel paddock ma conti in rosso.
Facciamo un passo indietro. Nel 2002 l'Aprilia, con la poco azzeccata collaborazione di Coswhort si presentò in MotoGP con l'avanzatissima RS3 Cube, tre cilindri il cui motore era derivato da quello di una F1 e prima moto da corsa al mondo ad usare il "ride by wire". La guidava Regis Laconi.
L'anno successivo Aprilia corse con Noriyuky Haga e Colin Edwards (una coppia che doveva spaccare il mondo), ma la moto non era proprio facilissima da guidare e soprattutto si rivelò difficile da gestire.
Nel 2005 ci provarono i britannici Jeremy McWilliams e Shane Byrne. Poi a Noale si fecero due conti e l'Aprilia lasciò la MotoGP, lasciando pochi rimpianti nel paddock ma conti in rosso.
La cosa non fece sicuramente piacere a Carmelo Ezpeleta che non si fece molte remore quando, in rapida successione, cancellò 250 e 125, classi che erano diventati feudi della Casa veneta.
Ma l'Aprilia non poteva restare fuori dal grande giro ed ecco arrivare la proposta di correre con la "CRT" derivata direttamente dalla moto che corre il mondiale SBK. ovviamente, i motori e l'elettronica sono seguiti direttamente dai tecnici italiani (che vengono offerti nel pacchetto) mentre per il telaio, l'Aprilia fornisce quote, materiali, fornitori. Il sospetto è che la moto sia, alla fine dei conti, una RSV al 100%, assistenza compresa. E questo non piace ai rivali e nemmeno all'organizzazione che sa benissimo che se la RSV CRT farà buoni risultati diventerà a tutti gli effetti una vera Aprilia per i media e il pubblico. Cosa non prevista dal mondo CRT che invece prevede la "vendita" del nome della moto agli sponsor. Diciamo che a Noale sono stati molto svegli. E il progetto fa un po' paura: immaginate se Randy De Puniet (pilota di Aspar in CRT) su una pista lenta e magari umida, arrivasse davanti a qualche moto ufficiale!
Ma l'Aprilia non poteva restare fuori dal grande giro ed ecco arrivare la proposta di correre con la "CRT" derivata direttamente dalla moto che corre il mondiale SBK. ovviamente, i motori e l'elettronica sono seguiti direttamente dai tecnici italiani (che vengono offerti nel pacchetto) mentre per il telaio, l'Aprilia fornisce quote, materiali, fornitori. Il sospetto è che la moto sia, alla fine dei conti, una RSV al 100%, assistenza compresa. E questo non piace ai rivali e nemmeno all'organizzazione che sa benissimo che se la RSV CRT farà buoni risultati diventerà a tutti gli effetti una vera Aprilia per i media e il pubblico. Cosa non prevista dal mondo CRT che invece prevede la "vendita" del nome della moto agli sponsor. Diciamo che a Noale sono stati molto svegli. E il progetto fa un po' paura: immaginate se Randy De Puniet (pilota di Aspar in CRT) su una pista lenta e magari umida, arrivasse davanti a qualche moto ufficiale!
Sempre in tema Aprilia, il sito infomoto2.com pubblica le foto di una GP che non si è mai vista, l'Aprilia Moto2. Realizzata molto bene per la stagione 2010, fu bloccata sul nascere da Roberto Colaninno, Presidente del Gruppo Piaggio, che (giustamente) non voleva che una sua moto corresse con il motore Honda. L'Aprilia Moto2 era fatta molto bene e avanzata, al punto che ha influenzato la realizzazione di creazioni "ispirate" al progetto italiano.