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Motogp

Valencia, gara degli addii

di Marco Masetti
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Ultimo atto per la gloriosa storia della classe 125 e ultima corsa per Loris Capirossi. In Spagna si attendono un'atmosfera surreale e una griglia della MotoGP falcidiata

Ultima gara Mondiale per le 125, classe mondiale con una lunga storia iniziata il 3 luglio 1949 a Berna, Svizzera. Dal 2012 in pista ci saranno le Moto3
Loris Capirossi correrà a Valencia la sua ultima corsa in MotoGP
Con la morte di Marco Simoncelli si è fatto ancor più profondo il fossato che divide i due mondi del motomondiale. Da una parte c'è la MotoGp, rimasta orfana di uno dei piloti più emozionanti degli ultimi tempi, che si chiede come sostituire gli assenti e celebrare degnamente il numero 58. Dall'altra, invece, troviamo la Moto2 e la 125 che devono ancora assegnare i loro titoli e che terranno vivo l'interesse fino a domenica pomeriggio. Un contrasto stridente. Iniziamo dall'aspetto più doloroso, il ricordo.
Tradizionalmente, per onorare chi è scomparso, si osserva un minuto di silenzio. Ma Paolo, il padre di Sic, ha fatto una proposta decisamente controcorrente: "A lui sarebbe piaciuto di più un minuto di casino. Con tutte le moto che sgasano". Vero, farebbe un effetto incredibile sentire, tutte assieme l'urlo dei 230 cavalli della MotoGP, il ronfare degli Honda 600 e, per l'ultima volta, il tono penetrante delle 125 due tempi. Rispettiamo in ogni caso e sottoscriviamo il volere della famiglia; comunuqe vada, l'emozione sarà fortissima. Poi ci saranno gli omaggi individuali, ovvero i piloti che sceglieranno livree particolari o caschi con grafiche ispirate a Supersic. Ad esempio, Rossi con il casco replica di Marco sarebbe una bella sorpresa.
E di sorprese ne vedremo tante, tra queste, ci auguriamo, una rinnovata volontà da parte di Dorna, Federazione internazionale e piloti nel cercare sempre nuove soluzioni ai problemi di sicurezza del nostro sport.
MotoGP
Con ben poco da assegnare, tutto l'interesse sportivo è rivolto al dopogara, ovvero ai test di martedì 8 e mercoledì 9 che segneranno l'entrata nella nuova era, quella delle 1000 e delle CRT. In effetti, si rischia di perdere di vista la gara che probabilmente sarà una delle più strane e surreali degli ultimi tempi. Lo spunto più interessante arriva dalla Honda che deve solo decidere chi, tra Dovizioso (212 punti) e Pedrosa (208) chiuderà la stagione al terzo posto, alle spalle di Stoner (325) e Lorenzo (260). Jorge si toglie il numero 1 dalla carena, ma non è ancora sicura la sua partecipazione, visto che deve recuperare dopo il brutto infortunio alla mano (amputazione parziale di una falange) capitatogli nel warm up del Gp di Australia. Nel caso non corresse, fanno sapere dalla Yamaha, lo spagnolo non effettuerà neppure i test dopo gara. E questo non fa che complicare le cose alla Casa che lo scorso anno vinse il titolo.
Anche Ben Spies (che è reduce da una serie di cadute) è in forse e, in casa Yamaha, c'è il solo il test rider Katsuyuki Nakasuga pronto alla sostituzione. Anche nel team satellite Tech3 c'è poca scelta: con Edwards fuori fino ai test di fine gennaio, il solo Crutchlow potrebbe essere l'unico pilota "vero" di tutta la Yamaha. Al suo fianco ci sarà Yosh Hayes, classe 1975, nato in Mississippi e proveniente dall'AMA SBK che salirà sulla M1 lasciata libera da Edwards. Bisogna poi considerare anche il fatto che nessuno salirà sulla moto del team San Carlo che era di Marco; in ogni caso Fausto Gresini, proprietario e manager del team, non ha ancora deciso se correre a Valencia: di sicuro vedremo una poverissima griglia di partenza.
Una dozzina o poco più di piloti tra i quali Capirossi che chiuderà la sua favolosa carriera, dopo 328 presenze, proprio domenica sera. Da lunedì Loris sarà consulente Dorna per la sicurezza. Barberà ancora reduce dalla frattura della clavicola e Elias in disarmo. Anche questa povera griglia di partenza è uno dei segnali che c'è bisogno di cambiare decisamente registro e di aprire nuove e più economiche strade per dare un futuro alla MotoGP.

Moto2
Missione (quasi) impossibile per Marc Marquez che, dopo lo zero della Malesia, gara da lui non disputata a causa dei postumi di una brutta caduta in prova causata da una mancata segnalazione di pista bagnata, si trova a quota 251 contro i 274 di Stefan Bradl. Al tedesco basta pochissimo per vincere il titolo, visti i 23 punti di vantaggio, ma la grinta di Marquez e soprattutto l'imprevedibilità della Moto2 non permettono mai di dare niente per scontato. A inizio stagione Marquez era a quota zero punti dopo tre gare, mentre Bradl ne aveva già 66, tanto per capirci! Marquez ha vinto 7 volte e ha 3 podi, mentre Bradl è stato più regolare e fortunato, se vogliamo. Interessante anche la sfida tra costruttori (Kalex per il tedesco, Suter per lo spagnolo) anche perché le due factory hanno programmi ambiziosi che spaziano dalla CRT alla Moto3, sempre nel ruolo di fornitori di ciclistiche. Bella anche la lotta per la terza piazza del mondiale, con Iannone a 172 e De Angelis a 170 alla guida, rispettivamente di una Suter e di una MotoBI FCC. Luthi tenta il colpaccio come a Sepang, dove vinse, mentre Corsi cerca di chiudere alla grande la stagione. Stesso discorso per Pasini, che sogna una super prestazione per onorare Simoncelli, con il quale è cresciuto. Pirro e Corti, invece, sono alla ricerca di un manubrio per la prossima stagione e un buon risultato non può che aiutare nell'impresa.

125
Data storica per la ottavo di litro che a Valencia disputa la sua ultima gara. Era la classe più piccola del mondiale e ha allevato i migliori piloti del mondo, ma scompare per lasciare spazio alla Moto3. Lo fa in maniera emozionante con la sfida per il titolo tra Nico Terol a quota 282 e Johann Zarco che lo segue a 20 punti. Lo spagnolo del team Aspar ha perso l'occasione di chiudere la partita in Malesia, commettendo un errore incredibile a fine gara, mentre il francese si conferma un mastino che, pur tra gare gettate e atteggiamenti strani, ha classe e voglia di combattere. Etrambi sono già promossi: Terol sarà in Moto2 con il team Aspar, Zarco con il team JiR. Interessante anche il duello per la terza piazza tra Sandro Cortese e Maverick Vinales, separati da solo due punti. In ogni caso, il sedicenne spagnolo al debutto nel mondiale, si conferma pilota davvero interessante e destinato ad un futuro interessante. Mancano gli italiani nei quartieri alti: il migliore è ancora Grotzkyj Giorgi che non corre dal GP di San Marino!

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