Test di Brno: il flop CRT

Il progetto, studiato per ampliare la griglia di partenza della MotoGP, ha dei limiti che paiono difficili da superare. Masetti ci spiega cosa non va

Brno - CRT, Claiming Rules Team, ovvero la nuova frontiera della MotoGP.
Realizzazioni che uniscono in un matrimonio per ora poco riuscito, ciclistiche prototipo e motori derivati dalla serie. Una creatura che qualcuno si ostina a chiamare Moto1 (ma ufficialmente questa sigla non ha nessun valore) ma che non decolla.

Ma per quale motivo nessuno gira con CRT, nemmeno i costruttori?
Vi raccontiamo una cosa molto semplice e assolutamente vera: la FTR ha pronta una ciclistica CRT con motore Aprilia (con distribuzione ad ingranaggi) ed elettronica evoluta a 1.2 milioni di euro, la metà esatta di quel che chiede la Honda per il leasing di una sua RCV 213.
Potremmo vederla a Misano, ma solo virtualmente: nessuno si prende la briga di ordinare e pagare la moto e il costruttore applica la regola di: "vedere soldi, vedere cammello". Quindi la moto non c'è!

Mika Kallio sta girando con la Suter BMW, ma il distacco dalla 1000 Honda è di quasi 5 secondi e, quel che è peggio, è che la più lenta delle MotoGP è a 2.5 secondi.
Troppo.
C'è solo una Suter, derivata dalla Moto2 della Casa svizzera, che gira con Kallio. E che solo un team ha ordinato (Marc VdS), per ora. Il resto, come sempre, son storielle e chiacchiericcio.