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Brno: una gara cruciale

di Marco Masetti il 14/08/2011 in Motogp

Al termine di una gara che ha visto il favorito, Pedrosa, steso in terra e Stoner allungare sugli inseguitori, ecco le dichiarazioni dei grandi protagonisti del Gran Premio di Brno

Brno: una gara cruciale
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Brno - Casey Stoner è a + 32 su Lorenzo e la vittoria è arrivata nettamente, eppure l'inizio non era il massimo: "Ho avuto molti problemi nelle prove e nel warm up. Non avevo feeling con l'anteriore e mi ero un po' agitato. Anche in gara la moto non era perfetta, ma con una piccola modifica ho ritrovato un po' di feeling. Credo che oggi Dani fosse fortissimo e sono stato con lui per cercare di capire come andasse e per cercare di staccare Lorenzo. Quando è caduto, mi sono trovato la gara in mano e ho iniziato a spingere per conquistare un po' di vantaggio, poi ho corso più tranquillo. Eppure questa gara mi ha stancato molto e mi ha tolto energie, sono spossato.
Mi chiedono tutti se questa è una gara decisiva. Non so e non credo, tutte le gare lo possono essere, ma è andata molto bene. In ogni caso non cambio la mia strategia e continuo a cercare di far bene gara dopo gara"
.
Come al Mugello, su un'altra pista tecnica e difficile, Andrea Dovizioso è secondo. Segno che il pilota è di serie A: "La chiave del mio piazzamento è negli ultimi cinque giri, fatti sotto l'1 e 58. Questo perché non volevo trovarmi all'ultima curva a giocarmi tutto con Simoncelli. Sarebbe stato pericoloso per tutti e due. Questo piazzamento è di grande importanza anche per il mio futuro, ottimo…
Sono partito forte, carico e lucido come non mi capitava da un pezzo. Inoltre non ho rovinato le gomme frenando in modo troppo aggressivo come qualche volta mi succede. Insomma, una gara che mi è piaciuta moltissimo"
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Per Lorenzo una brutta gara, probabilmente rovinata dalla scelta di montare una soft anteriore: "Quella scelta non si è rivelata molto azzeccata. Avevo provato la soft ieri in qualifica e andava bene, ma oggi proprio non lavorava. Dall'inizio del secondo giro ho rischiato di cadere quasi ad ogni curva e più del quarto posto non si poteva portare a casa. Il mondiale non è perso perché ci sono ancora moltissimi punti in palio, ma questa è stata una delle mie gare peggiori, adesso bisogna girare pagina e ritrovare i risultati e l'entusiasmo. Ad esempio domani ci sono le modifiche alla 800 e la nuova 1000 da provare. Non vedo l'ora".

Gara difficile per il suo compagno Ben Spies: "Non vedevo l'ora che finisse perché avevo problemi notevoli al braccio destro e devo dire grazie ai ragazzi della Clinica che mi hanno aiutato a correre. In fin dei conti, per come ero messo, un quinto posto è un ottimo risultato".

Simoncelli torna sul podio dopo una lunghissima astinenza che durava da una vita (Australia 2009); giusto che sia felicissimo: "Salire sul podio è stata una vera liberazione: troppe volte ci sono andato vicino, ma a causa di leggerezze, errori, sfortuna e ride trough non l'ho conquistato. Alla fine, sono sincero, più che ad attaccare Dovi, pensavo a non fare errori. Volevo rompere questo tabù perché non sembra ma ci si pensa, e adesso spero di trovare consapevolezza e sicurezza per il futuro. Dopo il warm up pensavo ad un terzo o a un quinto posto, ma i problemi di Lorenzo e la caduta di Pedrosa mi hanno aiutato".
Vero, ma resta una bella gara, concreta e senza errori: Simoncelli ci piace così.
Un grandissimo Andrea Iannone è tornato alla vittoria, ma soprattutto ha di nuovo lo sguardo "giusto", quello di chi domina le gare. Ma le dichiarazioni restano misurate: "Sono molto contento per il risultato di oggi. È stata una gara difficile e davvero combattuta, Marc Marquez e Stefan Bradl erano molto veloci e sono sicuramente due piloti fortissimi. Al termine della gara ho dato il massimo per concludere in testa e ci sono riuscito. Questo è merito anche dell'incredibile lavoro svolto dal team e dalla
Suter. Abbiamo dimostrato di non esserci mai arresi, abbiamo sempre creduto nelle nostre potenzialità. Sono felice di tornare a vincere e spero di poter terminare questo campionato nel migliore dei modi"
.

Chiudiamo con Rossi, che parla del Giappone: "Finora sono stato defilato perché speravo venisse fuori una decisione logica, così non è stato, purtroppo. Io ho paura dei terremoti e so che il reattore di Fukushima è ancora fuori controllo e questo non mi sembra il massimo come motivazione per una gara in moto. Noi non andiamo in trasferta per una missione umanitaria, ma per una gara in moto, per uno spettacolo, al limite era meglio correre altrove, che so a Suzuka…
Adesso io prenderò una mia decisione con tranquillità a casa mia. A prescindere da quello che dicono gli altri".
Rossi non ha paura di prendere decisioni e ricorda a chi dice che lui ha accusato la Honda di minacciare i piloti che: "Non ho intenzione di replicare a loro, penso solo che non ha senso andare a 70 chilometri da una centrale nucleare dove c'è stato un problema serio e dove ci sono scosse di terremoto".
Dani Pedrosa non si da pace: "Non stavo spingendo più del solito, mi è solo partito l'anteriore e sono caduto. Un vero peccato. Va bene, penso ad altro: non vedo l'ora di provare la nuova 1000, meglio guardare avanti".

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