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Le pagelle dell'estate

di Marco Masetti il 05/08/2011 in Motogp

Promossi con il massimo dei voti Stoner e Lorenzo, tra i migliori Pedrosa e Dovizioso, mentre Simoncelli e Rossi devono riparare a settembre. I voti della Moto2 e della 125

AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti.
Le pagelle dell'estate
Chi non è in sintonia con l'estensore, può commentare qui sotto, naturalmente senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe. Può creare dipendenza, non somministrare oltre il sesto mese di gravidanza. In caso di disturbi, contattare il medico.

Casey Stoner: 10 Indubbiamente la leadership dell'australiano è il miglior effetto collaterale del passaggio di Rossi alla Ducati! Sulla Honda, Casey è il più veloce del branco e - a parte Jerez, ma non per colpa sua - ha sempre preso parte alla festa sul podio. Ha trovato regolarità e persino la testa, come ha dimostrato a Laguna con una bella gara. Quindi è (e resta) il favorito al mondiale. In più ha il coraggio di ribellarsi alla Honda e dice di non voler andare in Giappone. Ha le palle.

Jorge Lorenzo: 10
Ha una missione davvero molto complessa davanti, quasi impossibile: battere Stoner e conservare il numero 1. Ci sta riuscendo guidando molto bene e lottando senza incertezze a ogni turno di prove, a ogni giro di gara. In classifica paga la flessione accusata in Gran Bretagna e Olanda, ma è ancora in battaglia. L'unico rivale di Stoner.

Andrea Dovizioso: 8
Sempre a punti, mai uno zero, una polemica, uno scatto di nervi e un prestigioso terzo posto nel mondiale. A parte Laguna, ha sempre vinto lo scontro diretto per il piazzamento migliore (tre volte a fila ha battuto Rossi!), ma conferma di essere pilota che non vince. Brutta situazione, soprattutto quando bisogna mantenere il posto in un team che ha due piloti che, invece, vincono spesso e volentieri.

Dani Pedrosa: 9
E' l'unico che potrebbe battagliare con Stoner e Lorenzo e quando sta bene lo dimostra. Paga a carissimo prezzo un fisico provato dagli infortuni e dall'entrata di Simoncelli a Le Mans, ma resta uno dei più veloci della MotoGp. Da qui a fine anno sarà spesso l'ago della bilancia nella lotta per il titolo.

Valentino Rossi: 5
Se ragioniamo da… ragionieri notiamo una assoluta regolarità e nemmeno uno zero in classifica. Mettiamoci anche il quinto posto nel mondiale, e avremo un quadro positivo… magari per Edwards o Hayden. Ma non per uno che ha vinto nove titoli mondiali, che ha il contratto record del mondiale e una Casa che lavora per lui giorno e notte. Grande delusione. A occhio potrebbe fare molto di più, ma con la Ducati proprio non si trova. Ben Spies: 7
Per ora non incanta, anzi spesso e volentieri nasconde il talento, mimetizzandolo in gare poco esaltanti. Però fa una cosa molto difficile al giorno d'oggi: vince un GP e va una volta sul podio. Imprese che gli alzano di parecchio la media.

Nicky Hayden: 6,5
Una vita da mediano come nemmeno Liga e Oriali potrebbero immaginare. Lotta, arranca, collauda, soffre, ma i risultati, regolarità a parte, non esaltano. Si dimostra forte quando boccia la nuova Ducati, probabilmente dando un dispiacere a Preziosi. Le doti umane di Nicky non si discutono, le prestazioni qualche volta sì.

Marco Simoncelli: 4,5
La vera delusione della stagione, perché un veloce come Marco non può essere decimo in classifica, preso nella "morsa" di Aoyama e Barbera. Tra l'altro, il giapponese è il suo compagno di squadra, è convalescente e guida una moto satellite! Marco mette in mostra anche un altro problema: quando guida non cade, ma non va mai oltre il quinto posto. In caso contrario non finisce la gara. Da rigenerare alla svelta, senza polemiche e sparate: con quelle con si va da nessuna parte.

Gli altri (Abraham, Elias, Crutchlow, Capirossi, De Puniet…): 5
Bravissimi piloti che, per colpa della moto, di infortuni, o di involuzioni varie, chiudono sempre il gruppo con ben poche soddisfazioni. Certo, Bautista che batte le Ducati in Germania, qualche buona qualifica di Abraham, ma il ruolo di comprimario in MotoGP è davvero scomodo e poco gratificante. Solo briciole.

Honda: 10
Hanno lavorato molto e bene, mettendo assieme un puzzle molto riuscito tra tutte le idee viste di recente sulle varie versioni della RC 212V. Niente male anche la gestione nel box di due primedonne come Pedrosa e Stoner. Insomma, condannati a vincere. E la nuova mille promette di essere ancora più competitiva: aiuto!

Yamaha: 8
Voci attendibili parlano di budget tagliati con l'accetta e di programmi praticamente fermi. La mille è in ritardo, la 800 invece è tornata all'antico, ovvero al telaio 2010 e ad un equilibrio incredibile. La moto perfetta per la guida millimetrica di Lorenzo che da solo impegna tutta la Honda. Pochi ma buoni.

Ducati: 5
Stagione con la "s" minuscola, per ora, nonostante il grande clamore della vigilia. La scelta tecnica del "non telaio" manda in tilt Rossi e non solo e l'addio di Stoner li priva del bomber che qualche vinceva o andava in pole. La scelta di far debuttare in anticipo la moto 2012 è discutibile, la confusione nelle scelte pure e si è capito che quest'anno è stato dato per perso troppo presto. Ma Rossi è stato ingaggiato per confermare il parere negativo di Melandri, Capirossi e Stoner sulla Desmosedici?

Suzuki: 6
Una moto vecchia e un pilota giovane, pochi fronzoli e qualche bella gara: roba da seconda linea, ma la stagione della Suzuki non è niente male. Il futuro, però, è molto nebuloso e della mille non ci sono ancora notizie.
Le pagelle dell'estate
Moto2
Stefan Bradl: 9
Ha testa, guida, orgoglio e ha saputo sfruttare il momento giusto, gli errori dei rivali e la bontà della sua Kalex (9). Farà strada anche perché ha saputo far (ri)appassionare alla moto i tedeschi che da anni erano solo votati al mondo dell'auto.

Marc Marquez: 9
Inizio di stagione disastroso con tre zero consecutivi, poi emerge la classe del predestinato. E' il più veloce del mazzo, ha una Suter (9) cucita su misura per il suo fisico light, un team ottimo e sponsor potenti come Repsol e Caixa Catalunya. E' al debutto nella classe di mezzo ma ha già un futuro in MotoGp, scusate se è poco.

Simone Corsi e Alex De Angelis: 7
Regolarissimi, esperti, sicuramente meno spinti rispetto ai primi della classe, ma sempre pronti alla zampata. Si giocano il terzo posto del mondiale e il futuro della carriera. La FTR del romano (7) è meglio in avvio di gara poi cala un po', la Motobi di Alex (6-) un po' lenta sul dritto.

Bradley Smith e Thomas Luthi: 6
Due piloti che sbagliano più del dovuto, specie l'inglese. Ma spesso protagonisti.

Andrea Iannone: 5
Non si sa cosa sia successo ad Andrea che ha iniziato alla grandissima la stagione e poi ha staccato i contatti, naufragando. Il team personale non sembra fuzionare e la classifica è in rosso.

La categoria: 6-
Divertente al top per agonismo ma troppo pericolosa. Una quarantina di moto in pista, piloti iperaggressivi e troppi azzardi. Va tenuta d'occhio perché ci si può fare male. Tecnicamente è cresciuta ma bisogna liberalizzare la fornitura dei motori, altrimenti è un mondiale incompleto.

125
Nico Terol: 8
Domina, ma rispetto ai rivali ha una supermoto, un superteam e una grandissima esperienza. Ha un vantaggio di base incredibile.
Johann Zarco: 8
Pilota veloce di rara grinta e coraggio che ha la sfortuna di trovarsi sempre a lottare per la vittoria con Terol o Faubel, molto tutelati dalla direzione gara. Senza malizia, naturalmente!

Maverick Vinales: 10
La più bella sorpresa della stagione: al debutto ha già vinto e conquistato pole. Ha personalità, classe e faccia tosta. Un ragazzo sveglio e intelligente, ma con l'occhio da monello. Da seguire.

Simone Grotskyj: 7
Unico italiano a punti in una delle stagioni più disastrose per i nostri ragazzi. Simone sembra appartenere ad una specie in via di estinzione: il pilota italicus…

Team Italia: 5
La struttura c'è, il maestro (Roberto Locatelli) pure, ma Morciano e Tonucci non sono mai andati a punti. Sarebbe meglio gettare già le basi per il 2012, sempre che valga la pena continuare…

Mahindra: 6,5
La moto è made in Italy (Engines Engineering) e, nel corso degli anni si è chiamata Loncin e Malaguti. Adesso porta il nome di una Casa indiana, fa correre due piloti interessanti come Schroetter e Webb ed è in crescita.

La categoria: 4
Morta e sepolta dalla Moto3 che scalpita per prendere il suo posto. Moto nervosa, ipertecnica, difficile da guidare e formativa, quindi poco in sintonia con il mondo di oggi.

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