Motogp
In Carena: il fantasma di Rossi
Ad Aragon si è visto un Valentino come non si era mai visto, stranamente rassegnato a un ruolo che non gli appartiene. Forse avrebbe dovuto fermarsi per operare la spalla: cosa ne pensate?
Aragon (SPA) - Questo gran premio resterà nella memoria per una pista splendida (ma per favore, ritoccate la prima curva, è un imbuto!), per una zona della Spagna di una bellezza antica e struggente, lontana anni luce da Ramblas e movide e per il Rossi più sottotono mai visto.
Non c'è assolutamente cattiveria o voglia di polemica nell'affermare che quello visto ad Aragon è il fantasma di Rossi, solo la constatazione di uno che ha visto quasi tutte le sue gare, che non sono poche, come le vittorie, i podi, le pole, i giri veloci, i nove titoli mondiali.
Dopo le qualifiche, parlando con lui, è venuto fuori che ancora non si preoccupa per i tifosi che potrebbero lasciarlo e che si mette a disposizione per attuare il gioco di squadra per far vincere il titolo a Lorenzo. Incredibile, Rossi di solito risponderebbe a domande del genere con una battuta, con un'occhiata fulminante, con una battuta…
Per la prima volta l'ho visto rassegnato.
A cosa? A non poter lottare per la vittoria. "Il livello è questo", ha detto Rossi e siamo in basso, dalle parti delle Honda satellite e dietro a due Yamaha, a 27 secondi, più di uno al giro, da Stoner che guida una Ducati, la sua prossima moto.
Non ci giriamo attorno, non è il solito Valentino e si vede che non è in forma. Che la spalla è come un freno tirato che il feeling con la moto non c'è e allora: perché non fermarsi?
Lo si poteva fare dopo l'infortunio del Mugello, con il tempo giusto per mettere a posto la gamba, operarsi alla spalla e tornare ad Estoril, giusto in tempo per fare due gare di rodaggio e presentarsi a Valencia per i test già guarito al 100%.
Rossi ha detto che farà tutte le gare, poi, eventualmente operare la spalla, ma solo dopo i test. Una scelta giusta, giustissima probabilmente, ma rischiosa. Un Rossi così non è che un comprimario e il suo ruolo nel mondiale non è quello. Deve essere leader, deve combattere, ma ad alto livello, non per la settima piazza.
Cosa ne pensate? Doveva fermarsi, lo deve fare adesso, oppure arrivare in fondo alla stagione? Avete lo spazio per dirlo, ma non sprecatelo con offese, slogan da stadio e altre amenità.
Grazie, con stima.
Dopo le qualifiche, parlando con lui, è venuto fuori che ancora non si preoccupa per i tifosi che potrebbero lasciarlo e che si mette a disposizione per attuare il gioco di squadra per far vincere il titolo a Lorenzo. Incredibile, Rossi di solito risponderebbe a domande del genere con una battuta, con un'occhiata fulminante, con una battuta…
Per la prima volta l'ho visto rassegnato.
A cosa? A non poter lottare per la vittoria. "Il livello è questo", ha detto Rossi e siamo in basso, dalle parti delle Honda satellite e dietro a due Yamaha, a 27 secondi, più di uno al giro, da Stoner che guida una Ducati, la sua prossima moto.
Non ci giriamo attorno, non è il solito Valentino e si vede che non è in forma. Che la spalla è come un freno tirato che il feeling con la moto non c'è e allora: perché non fermarsi?
Lo si poteva fare dopo l'infortunio del Mugello, con il tempo giusto per mettere a posto la gamba, operarsi alla spalla e tornare ad Estoril, giusto in tempo per fare due gare di rodaggio e presentarsi a Valencia per i test già guarito al 100%.
Rossi ha detto che farà tutte le gare, poi, eventualmente operare la spalla, ma solo dopo i test. Una scelta giusta, giustissima probabilmente, ma rischiosa. Un Rossi così non è che un comprimario e il suo ruolo nel mondiale non è quello. Deve essere leader, deve combattere, ma ad alto livello, non per la settima piazza.
Cosa ne pensate? Doveva fermarsi, lo deve fare adesso, oppure arrivare in fondo alla stagione? Avete lo spazio per dirlo, ma non sprecatelo con offese, slogan da stadio e altre amenità.
Grazie, con stima.