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Motogp
MotoGP Malesia: penultimo atto
di Marco Masetti
il 20/10/2009 in Motogp
In MotoGP Rossi ha fretta: vuole il nono titolo, senza calcoli da ragioniere. In 250 Simoncelli ha un solo obiettivo: vincere. In 125 chi riuscirà a battere il neoiridato Simon?
MotoGP Malesia: penultimo atto
A Phillip Island finita la gara accadono anche queste cose: piloti e giornalisti si trovano a mangiare nel solito ristorante italiano. E seduto al tavolo vedi Niccolò Canepa con il braccio appena "rifatto" (plastica e ricostruzione), Hiroshi Aoyama e la sua squadra, il team Scot, con le orecchie un po' basse, Marco Simoncelli e il team Gilera con il morale a mille a due metri di distanza, poi Roberto Locatelli appena tornato dall'ospedale in buone condizioni.
Il lunedì si cincischia un po' e poi in auto si va a Melbourne. Il tempo di bruciare la guarnizione di testa con tanto di fumata bianca, puzzo di arrosto in "sovracottura" e via in Malesia. Al mattino si ruzzola letteralmente giù dall'aereo e via, a cercare di riprendere sonno, alimentazione e cervello. Beh, questa "gita" di fine stagione è una delle cose belle della vita. E da venerdì inizia un Gran Premio molto interessante.
Il lunedì si cincischia un po' e poi in auto si va a Melbourne. Il tempo di bruciare la guarnizione di testa con tanto di fumata bianca, puzzo di arrosto in "sovracottura" e via in Malesia. Al mattino si ruzzola letteralmente giù dall'aereo e via, a cercare di riprendere sonno, alimentazione e cervello. Beh, questa "gita" di fine stagione è una delle cose belle della vita. E da venerdì inizia un Gran Premio molto interessante.
Domenica 25 ottobre diretta della MotoGP alle 8 su Italia 1
Moto GP
Valentino Rossi ha in testa una cosa sola: tornare in patria con il nono titolo in tasca e poi andare a Valencia a fare passerella. A Sepang, pista splendida e amatissima da Valentino, è difficile immaginare un Rossi ragioniere che difende il primato e cerca di vincere con un piazzamento. "Vincere il mondiale con un quarto posto è triste" ha detto a fine GP di Australia, quindi Vale sul podio ci va di sicuro, molto probabilmente da vincitore. Ma non sarà facile anche se i punti su Lorenzo sono ben 38.
Casey Stoner, uscito dal tunnel e ritrovato, è l'avversario più pericoloso. L'australiano e la Ducati formano un pacchetto devastante che a Phillip Island ha confermato tutta la sua forza. Come si fa a non mettere Casey tra i favoriti alla vittoria. Siamo già in due sul gradino più alto…
E poi c'è la Spagna che schiera un bel duo d'attacco, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Il maiorchino è reduce da una "non gara" che gli ha tolto quasi tutte le speranze di puntare al titolo. Tanto che Jorge onestamente ha affermato: "Quando si fanno errori come quello che ho fatto in partenza, non si può vincere un mondiale". E ha ragione: 38 punti da Rossi sono troppi, anche per sognare. Quindi si punta alla grande vittoria. E siamo in tre!
Con Pedrosa si arriva a quattro: la sua Honda è nettamente la moto più performante del lotto e a Sepang i cavalli contano parecchio. Inoltre un pilota come lui non può sempre e solo puntare al terzo posto, quindi, signori e signori, Dani punta alla vittoria. Quattro piloti per un solo gradino: mi aspetto una gara esaltante.
Per la serie chi viene e chi va, al posto di Canepa sulla Ducati infortunato in Australia rivedremo Aleix Espargaro.
Valentino Rossi ha in testa una cosa sola: tornare in patria con il nono titolo in tasca e poi andare a Valencia a fare passerella. A Sepang, pista splendida e amatissima da Valentino, è difficile immaginare un Rossi ragioniere che difende il primato e cerca di vincere con un piazzamento. "Vincere il mondiale con un quarto posto è triste" ha detto a fine GP di Australia, quindi Vale sul podio ci va di sicuro, molto probabilmente da vincitore. Ma non sarà facile anche se i punti su Lorenzo sono ben 38.
Casey Stoner, uscito dal tunnel e ritrovato, è l'avversario più pericoloso. L'australiano e la Ducati formano un pacchetto devastante che a Phillip Island ha confermato tutta la sua forza. Come si fa a non mettere Casey tra i favoriti alla vittoria. Siamo già in due sul gradino più alto…
E poi c'è la Spagna che schiera un bel duo d'attacco, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa. Il maiorchino è reduce da una "non gara" che gli ha tolto quasi tutte le speranze di puntare al titolo. Tanto che Jorge onestamente ha affermato: "Quando si fanno errori come quello che ho fatto in partenza, non si può vincere un mondiale". E ha ragione: 38 punti da Rossi sono troppi, anche per sognare. Quindi si punta alla grande vittoria. E siamo in tre!
Con Pedrosa si arriva a quattro: la sua Honda è nettamente la moto più performante del lotto e a Sepang i cavalli contano parecchio. Inoltre un pilota come lui non può sempre e solo puntare al terzo posto, quindi, signori e signori, Dani punta alla vittoria. Quattro piloti per un solo gradino: mi aspetto una gara esaltante.
Per la serie chi viene e chi va, al posto di Canepa sulla Ducati infortunato in Australia rivedremo Aleix Espargaro.
250
In duemmezzo il titolo mondiale se lo giocano in tre: Hiroshi Aoyama, Marco Simoncelli e Alvaro Bautista.
Marco è carico a mille ed è senza mezzi termini, il migliore del tris. E' più completo dei rivali, ha il morale a mille, si diverte a strapazzarli: difficile non vederlo vincitore. Aoyama è scarico e ha anche preso paga dal compagno di squadra Raffaele De Rosa (che aspettiamo nel ruolo di outsider a Sepang). Forse si è sentito appagato, forse ha capito che Simoncelli ha un carattere di ferro… Forse, troppi forse nella sua testa. Ci vuole la grande prova in attesa di Valencia, pista più favorevole alla Honda. Lo metto sul podio, senza dubbio.
Bautista è semplicemente inspiegabile: sta vivendo un periodo nel quale perde facilmente la testa come in Australia, quando ha buttato via le prove cercando setting impossibili. Mettiamoci un po' di sfortuna, qualche errore di troppo e la sua sarà una gara dai contorni difficili da capire. Anche perché, quando tutto gira per il verso giusto, è il più veloce del lotto. Godetevi la gara, la penultima di una classe fantastica, uccisa non si sa perché. (In realtà lo sappiamo benissimo: la Honda che si vuol vendicare sull'Aprilia, la voglia di contenere i costi, le manovre di manager che dimenticano spesso che questo sport è bello non per loro ma per le moto e i piloti).
125
Nella ottavo di litro godiamoci la passerella di Julian Simon, il talento acerbo ma interessante di Bradley Smith e di Pol Espargaro, la grinta di Nico Terol e Marc Marquez. Insomma, se anche i nostri Simone Corsi e Andrea Iannone centrassero ancora una volta la giornata giusta, ci sarebbe da divertirsi e non poco. Il resto della pattuglia azzurra, orfana anche del giovane Lorenzo Savadori, è in affanno: si attendono segni di ripresa.
In duemmezzo il titolo mondiale se lo giocano in tre: Hiroshi Aoyama, Marco Simoncelli e Alvaro Bautista.
Marco è carico a mille ed è senza mezzi termini, il migliore del tris. E' più completo dei rivali, ha il morale a mille, si diverte a strapazzarli: difficile non vederlo vincitore. Aoyama è scarico e ha anche preso paga dal compagno di squadra Raffaele De Rosa (che aspettiamo nel ruolo di outsider a Sepang). Forse si è sentito appagato, forse ha capito che Simoncelli ha un carattere di ferro… Forse, troppi forse nella sua testa. Ci vuole la grande prova in attesa di Valencia, pista più favorevole alla Honda. Lo metto sul podio, senza dubbio.
Bautista è semplicemente inspiegabile: sta vivendo un periodo nel quale perde facilmente la testa come in Australia, quando ha buttato via le prove cercando setting impossibili. Mettiamoci un po' di sfortuna, qualche errore di troppo e la sua sarà una gara dai contorni difficili da capire. Anche perché, quando tutto gira per il verso giusto, è il più veloce del lotto. Godetevi la gara, la penultima di una classe fantastica, uccisa non si sa perché. (In realtà lo sappiamo benissimo: la Honda che si vuol vendicare sull'Aprilia, la voglia di contenere i costi, le manovre di manager che dimenticano spesso che questo sport è bello non per loro ma per le moto e i piloti).
125
Nella ottavo di litro godiamoci la passerella di Julian Simon, il talento acerbo ma interessante di Bradley Smith e di Pol Espargaro, la grinta di Nico Terol e Marc Marquez. Insomma, se anche i nostri Simone Corsi e Andrea Iannone centrassero ancora una volta la giornata giusta, ci sarebbe da divertirsi e non poco. Il resto della pattuglia azzurra, orfana anche del giovane Lorenzo Savadori, è in affanno: si attendono segni di ripresa.
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