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Motogp
Motegi: vincono Lorenzo, Bautista e Iannone
di Marco Masetti
il 26/04/2009 in Motogp
Doppietta Yamaha a Motegi: Lorenzo è primo e Rossi secondo. Sul terzo gradino del podio c'è Pedrosa, davanti a Stoner. In 250 Bautista vince davanti a Hiroshi Aoyama, secondo, e Mattia Pasini terzo. 125: Iannone si aggiudica la seconda gara della stagione
Motegi (JAP) - Lorenzo's land, la terra di Lorenzo, quella dove lo spagnolo pianta la sua bandiera dopo un successo. E Motegi è davvero una proprietà privata del maiorchino. Qui ha vinto il mondiale della 250 nel 2007, qui ha vinto alla grandissima la sua seconda gara della carriera in MotoGP, qui ha piegato in un colpo solo Rossi e Pedrosa, proprio alla vigilia della gara di Jerez, la sua gara.
Trionfo Yamaha che piazza due moto sul podio (e due in testa al mondiale con Lorenzo a 41 e Rossi a 40), ma anche la Honda da segnali interessanti con un ritrovato Pedrosa e con Dovizioso che è quinto. Insomma vince Lorenzo, Rossi è poco distante, quindi perde ma non viene travolto e Stoner dov'è?
In una strana, per lui, quarta piazza frutto di un avvio di gara stentato con parecchi errori in frenata. Ecco, la novità di Motegi è questa: con prove sofferte e poco tempo per cercare la perfezione, le gare diventano più belle, si vedono sorpassi, ci si diverte.
Forse la perfezione tecnica è la vera nemica del divertimento…
Va bene, rivediamo la gara: scatta Rossi come un lampo e, dietro di lui, come una furia, arriva Vermeulen, agganciato da Pedrosa e Lorenzo.
Il tempo di una curva e Takahashi centra in pieno Hayden. L'americano prende un'altra bella botta alla schiena che si somma a quella del Qatar. Insomma, una stagione iniziata male…
Poche tornate e Rossi si ritrova con Lorenzo alle spalle, poi Pedrosa e Dovizioso. Stoner è settimo, preceduto persino dalla Kawasaki di Melandri. Marco è la vera sorpresa della giornata assieme alla sua moto che magari non è perfetta, ma anche sul dritto si fa rispettare dalla concorrenza.
Avanti così, tutto molto bello con Rossi che cerca di tenere a distanza Lorenzo, ma si capisce che non è impresa facile, mentre le Honda cercano di non fare figuracce sulla pista di casa e Melandri lotta alla pari con la Ducatissima di Stoner. Cade Elias e si rialza, ma siamo già al nono passaggio e inizia la lotta interna al team ufficiale Yamaha con Lorenzo che non ha paura di sfidare apertamente il mostro sacro made in Tavullia. Vale resiste, ma alla fine lo spagnolo se ne va. Anche un altro spagnolo se ne va, ma è Sete Gibernau che assaggia l'asfalto di Motegi. Anche lui riesce a ripartire.
Al 15esimo passaggio Rossi fa un errore e Pedrosa si fa sotto. Dani, pur senza aver provato molto tra gare e precampionato, è sempre un bel pilota e attacca Rossi, lo passa persino in staccata, poi l'italiano reagisce (dandogli anche una bella sportellata, per la quale chiede scusa a fine gara) e contrattacca. Pedrosa ragiona e porta a casa un bel podio. Anche Dovizioso molla la quarta piazza a Stoner, l'impressione è che la sua Honda in uscita di curva abbia trazione scarsissima, quindi inutile rischiare.
Bandiera a scacchi con Lorenzo che esulta, Rossi a 1.3 secondi, Pedrosa a 3.7, Stoner a 5.6 e Dovizioso a 9.2. Poi gli umani, con Melandri sesto a mezzo minuto seguito da Capirossi e Kallio. L'italiano non vive una grande gara, visto che si sentiva da podio, mentre i finlandese, sta a vedere, diventa il miglior secondo della Ducati.
L'impressione è che sarà così a lungo.
Scendiamo giù e troviamo le solite Honda satellite che non brillano con De Puniet 11esimo e De Angelis 13esimo. Le Yamaha del team Tech3 con Toseland che fa meglio di Edwards, strepitoso fino a ieri. E questo fa capire che se le gare fossero il sabato forse, Edwards avrebbe vinto una decina di GP.
Adesso il tempo di qualche intervista, dell'opinione (vostra) in risposta a "in carena" e poi via, all'aeroporto, perché da giovedì c'è il GP di Spagna a Jerez. A casa di Lorenzo, sulla pista che Rossi ama ai massimi livelli e dove Stoner ha bastonato tutti nei test Irta.
Ma anche dove Pedrosa pennella le curve. Sarà una splendida sfida: dopo il diluvio, il mondiale torna bello.
Va bene, rivediamo la gara: scatta Rossi come un lampo e, dietro di lui, come una furia, arriva Vermeulen, agganciato da Pedrosa e Lorenzo.
Il tempo di una curva e Takahashi centra in pieno Hayden. L'americano prende un'altra bella botta alla schiena che si somma a quella del Qatar. Insomma, una stagione iniziata male…
Poche tornate e Rossi si ritrova con Lorenzo alle spalle, poi Pedrosa e Dovizioso. Stoner è settimo, preceduto persino dalla Kawasaki di Melandri. Marco è la vera sorpresa della giornata assieme alla sua moto che magari non è perfetta, ma anche sul dritto si fa rispettare dalla concorrenza.
Avanti così, tutto molto bello con Rossi che cerca di tenere a distanza Lorenzo, ma si capisce che non è impresa facile, mentre le Honda cercano di non fare figuracce sulla pista di casa e Melandri lotta alla pari con la Ducatissima di Stoner. Cade Elias e si rialza, ma siamo già al nono passaggio e inizia la lotta interna al team ufficiale Yamaha con Lorenzo che non ha paura di sfidare apertamente il mostro sacro made in Tavullia. Vale resiste, ma alla fine lo spagnolo se ne va. Anche un altro spagnolo se ne va, ma è Sete Gibernau che assaggia l'asfalto di Motegi. Anche lui riesce a ripartire.
Al 15esimo passaggio Rossi fa un errore e Pedrosa si fa sotto. Dani, pur senza aver provato molto tra gare e precampionato, è sempre un bel pilota e attacca Rossi, lo passa persino in staccata, poi l'italiano reagisce (dandogli anche una bella sportellata, per la quale chiede scusa a fine gara) e contrattacca. Pedrosa ragiona e porta a casa un bel podio. Anche Dovizioso molla la quarta piazza a Stoner, l'impressione è che la sua Honda in uscita di curva abbia trazione scarsissima, quindi inutile rischiare.
Bandiera a scacchi con Lorenzo che esulta, Rossi a 1.3 secondi, Pedrosa a 3.7, Stoner a 5.6 e Dovizioso a 9.2. Poi gli umani, con Melandri sesto a mezzo minuto seguito da Capirossi e Kallio. L'italiano non vive una grande gara, visto che si sentiva da podio, mentre i finlandese, sta a vedere, diventa il miglior secondo della Ducati.
L'impressione è che sarà così a lungo.
Scendiamo giù e troviamo le solite Honda satellite che non brillano con De Puniet 11esimo e De Angelis 13esimo. Le Yamaha del team Tech3 con Toseland che fa meglio di Edwards, strepitoso fino a ieri. E questo fa capire che se le gare fossero il sabato forse, Edwards avrebbe vinto una decina di GP.
Adesso il tempo di qualche intervista, dell'opinione (vostra) in risposta a "in carena" e poi via, all'aeroporto, perché da giovedì c'è il GP di Spagna a Jerez. A casa di Lorenzo, sulla pista che Rossi ama ai massimi livelli e dove Stoner ha bastonato tutti nei test Irta.
Ma anche dove Pedrosa pennella le curve. Sarà una splendida sfida: dopo il diluvio, il mondiale torna bello.
1. Jorge LORENZO SPA YAMAHA 43'47.238
2. Valentino ROSSI ITA YAMAHA 43'48.542
3. Dani PEDROSA SPA HONDA 43'51.001
4. Casey STONER AUS DUCATI 43'52.929
5. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 43'56.445
6. Marco MELANDRI ITA KAWASAKI 44'17.793
7. Loris CAPIROSSI ITA SUZUKI 44'19.994
8. Mika KALLIO FIN DUCATI 44'26.654
9. James TOSELAND GBR YAMAHA 44'30.344
10. Chris VERMEULEN AUS SUZUKI 44'30.483
11. Randy DE PUNIET FRA HONDA 44'32.072
12. Colin EDWARDS USA YAMAHA 44'33.778
13. Alex DE ANGELIS RSM HONDA 44'40.763
14. Niccolo CANEPA ITA DUCATI 45'09.042
15. Toni ELIAS SPA HONDA 44'25.681
Non Classificati
Sete GIBERNAU SPA DUCATI 41'40.115

Primo giro non utlimato
Nicky HAYDEN USA DUCATI
Yuki TAKAHASHI JPN HONDA
2. Valentino ROSSI ITA YAMAHA 43'48.542
3. Dani PEDROSA SPA HONDA 43'51.001
4. Casey STONER AUS DUCATI 43'52.929
5. Andrea DOVIZIOSO ITA HONDA 43'56.445
6. Marco MELANDRI ITA KAWASAKI 44'17.793
7. Loris CAPIROSSI ITA SUZUKI 44'19.994
8. Mika KALLIO FIN DUCATI 44'26.654
9. James TOSELAND GBR YAMAHA 44'30.344
10. Chris VERMEULEN AUS SUZUKI 44'30.483
11. Randy DE PUNIET FRA HONDA 44'32.072
12. Colin EDWARDS USA YAMAHA 44'33.778
13. Alex DE ANGELIS RSM HONDA 44'40.763
14. Niccolo CANEPA ITA DUCATI 45'09.042
15. Toni ELIAS SPA HONDA 44'25.681
Non Classificati
Sete GIBERNAU SPA DUCATI 41'40.115

Primo giro non utlimato
Nicky HAYDEN USA DUCATI
Yuki TAKAHASHI JPN HONDA
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Motegi (JAP) - I sogni di Marco Simoncelli finiscono nemmeno a metà gara. In testa, nettamente dal via, Marco incoccia in un cordolo, rompe il cerchio anteriore e la gomma perde aria. Sosta ai box, coraggioso cambio di ruota, ma oramai la gara è persa. Doppio zero dopo due gare, più o meno la storia dello scorso anno.
Tutto ciò scatena Bautista che, come sempre, era partito tra il calmo e l'addormentato dopo aver fatto sfuriare i vari Talmacsi, Di Meglio (caduto su una chiazza di acqua pericolosamente lasciata sulla pista asciutta) e Aoyama, inizia a martellare giri veloci. In testa c'è l'idolo di casa Hiroshi Aoyama e, come non bastasse, c'è anche il fratello Shuhei, scatenata wild card, ma Bautista capisce che il momento è giusto e attacca. Hiroshi ci prova, ma non può lottare contro la supermoto di Bautista.
Peccato per Marco, che comunque guida come se non fosse operato di fresco, ma l'Italia si consola con Mattia Pasini, terzo. Ce lo racconta lui in diretta: "Pensa un po', un mese fa ero ancora a piedi, senza aver la certezza di correre e adesso sono sul podio. Gara difficile, soprattutto per le chiazze d'acqua e il vento (che ha fatto quasi uscire di pista Bautista) e alla fine, come non bastasse, la gomma anteriore mi ha mollato. Meglio il podio che rischiare di finire a terra e da Jerez continuerò un mondiale all'attacco".
Bene, il podio è fatto, e appena giù ecco Talmacsi, aggressivo e combattivo, seguito da Debon che ha fatto il buono (giri veloci) e il male (un mezzo chilometro sulla via di fuga…), poi Shuhei Aoyama, Pesek, Luthi, Abraham, Tomizawa, altro "nippo" galvanizzato dall'aria di casa. Undicesima piazza per Barbera, ex leader del mondiale, che mette in scena una gara con qualche problema tecnico e poco costrutto.
12esima piazza per De Rosa; nonostante il ride trough che gli è stato inflitto per un movimento in partenza. Clamoroso a Motegi: un russo prende un punto nel mondiale. L'impresa riesce a Leonov… Festa grande a Mosca!
Weekend amaro per Locatelli, caduto insieme a Cluzel, e Baldolini, che ha assaggiato l'asfalto mentre stava facendo una bella gara.
La classifica adesso parla così: Bautista a quota 34, Aoyama a 33 (posizione che lo consola della delusione per la sconfitta, bagnata dalle sue lacrime). Barbera è terzo a 30 punti, davanti a Cluzel a quota 20. Pasini è a quota 16, De Rosa a 15. Insomma, bella gara, ma classifica a nostro sfavore.
Tutto ciò scatena Bautista che, come sempre, era partito tra il calmo e l'addormentato dopo aver fatto sfuriare i vari Talmacsi, Di Meglio (caduto su una chiazza di acqua pericolosamente lasciata sulla pista asciutta) e Aoyama, inizia a martellare giri veloci. In testa c'è l'idolo di casa Hiroshi Aoyama e, come non bastasse, c'è anche il fratello Shuhei, scatenata wild card, ma Bautista capisce che il momento è giusto e attacca. Hiroshi ci prova, ma non può lottare contro la supermoto di Bautista.
Peccato per Marco, che comunque guida come se non fosse operato di fresco, ma l'Italia si consola con Mattia Pasini, terzo. Ce lo racconta lui in diretta: "Pensa un po', un mese fa ero ancora a piedi, senza aver la certezza di correre e adesso sono sul podio. Gara difficile, soprattutto per le chiazze d'acqua e il vento (che ha fatto quasi uscire di pista Bautista) e alla fine, come non bastasse, la gomma anteriore mi ha mollato. Meglio il podio che rischiare di finire a terra e da Jerez continuerò un mondiale all'attacco".
Bene, il podio è fatto, e appena giù ecco Talmacsi, aggressivo e combattivo, seguito da Debon che ha fatto il buono (giri veloci) e il male (un mezzo chilometro sulla via di fuga…), poi Shuhei Aoyama, Pesek, Luthi, Abraham, Tomizawa, altro "nippo" galvanizzato dall'aria di casa. Undicesima piazza per Barbera, ex leader del mondiale, che mette in scena una gara con qualche problema tecnico e poco costrutto.
12esima piazza per De Rosa; nonostante il ride trough che gli è stato inflitto per un movimento in partenza. Clamoroso a Motegi: un russo prende un punto nel mondiale. L'impresa riesce a Leonov… Festa grande a Mosca!
Weekend amaro per Locatelli, caduto insieme a Cluzel, e Baldolini, che ha assaggiato l'asfalto mentre stava facendo una bella gara.
La classifica adesso parla così: Bautista a quota 34, Aoyama a 33 (posizione che lo consola della delusione per la sconfitta, bagnata dalle sue lacrime). Barbera è terzo a 30 punti, davanti a Cluzel a quota 20. Pasini è a quota 16, De Rosa a 15. Insomma, bella gara, ma classifica a nostro sfavore.
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1. Alvaro BAUTISTA SPA APRILIA 44'06.488
2. Hiroshi AOYAMA JPN HONDA 44'12.377
3. Mattia PASINI ITA APRILIA 44'28.320
4. Gabor TALMACSI HUN APRILIA 44'32.394
5. Alex DEBON SPA APRILIA 44'37.273
6. Shuhei AOYAMA JPN HONDA 44'40.276
7. Lukas PESEK CZE APRILIA 44'43.460
8. Thomas LUTHI SWI APRILIA 44'47.506
9. Karel ABRAHAM CZE APRILIA 44'48.137
10. Shoya TOMIZAWA JPN HONDA 44'59.351
11. Hector BARBERA SPA APRILIA 45'07.376
12. Raffaele DE ROSA ITA HONDA 45'12.835
13. Imre TOTH HUN APRILIA 45'59.637
14. Kazuki WATANABE JPN YAMAHA 44'08.992
15. Vladimir LEONOV RUS APRILIA 44'36.925
16. Bastien CHESAUX SWI HONDA 44'41.786
17. Marco SIMONCELLI ITA GILERA 44'59.056
18. Aitor RODRIGUEZ SPA APRILIA 45'22.675
Non Classificati
Ratthapark WILAIROT THA HONDA 35'00.695
Alex BALDOLINI ITA APRILIA 33'15.734
Hector FAUBEL SPA HONDA 11'47.466
Mike DI MEGLIO FRA APRILIA 9'46.700
Axel PONS SPA APRILIA 6'12.705
Jules CLUZEL FRA APRILIA 4'05.545
Roberto LOCATELLI ITA GILERA 4'05.665
2. Hiroshi AOYAMA JPN HONDA 44'12.377
3. Mattia PASINI ITA APRILIA 44'28.320
4. Gabor TALMACSI HUN APRILIA 44'32.394
5. Alex DEBON SPA APRILIA 44'37.273
6. Shuhei AOYAMA JPN HONDA 44'40.276
7. Lukas PESEK CZE APRILIA 44'43.460
8. Thomas LUTHI SWI APRILIA 44'47.506
9. Karel ABRAHAM CZE APRILIA 44'48.137
10. Shoya TOMIZAWA JPN HONDA 44'59.351
11. Hector BARBERA SPA APRILIA 45'07.376
12. Raffaele DE ROSA ITA HONDA 45'12.835
13. Imre TOTH HUN APRILIA 45'59.637
14. Kazuki WATANABE JPN YAMAHA 44'08.992
15. Vladimir LEONOV RUS APRILIA 44'36.925
16. Bastien CHESAUX SWI HONDA 44'41.786
17. Marco SIMONCELLI ITA GILERA 44'59.056
18. Aitor RODRIGUEZ SPA APRILIA 45'22.675
Non Classificati
Ratthapark WILAIROT THA HONDA 35'00.695
Alex BALDOLINI ITA APRILIA 33'15.734
Hector FAUBEL SPA HONDA 11'47.466
Mike DI MEGLIO FRA APRILIA 9'46.700
Axel PONS SPA APRILIA 6'12.705
Jules CLUZEL FRA APRILIA 4'05.545
Roberto LOCATELLI ITA GILERA 4'05.665
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Motegi (JAP) - Come sul tavolo verde, in una partita di poker… chi ha fatto la scelta giusta e chi invece ha puntato sul cavallo perdente. Andrea Iannone vince la seconda gara con una rimonta esaltante: una gara in salita, iniziata con una scelta…
Andiamo con ordine: pioggia del mattino, pista bagnata, ma il sole esce e inizia ad asciugare. Scegliere le gomme giuste non è facile e in griglia si vede di tutto. Dalle rain di Webb, al misto intagliato di Simon, fino alle slick, per altro nemmeno rodate, di Andrea Iannone. E la gara nelle prime battute da ragione a chi ha scelto l'umido come Terol o Webb, mentre Iannone fatica non poco a dribblare le chiazze di bagnato. A inizio gara è dodicesimo e il distacco da Webb si fa pesantissimo, eppure a testa bassa il 19enne di Vasto continua a rimontare. Andrea è uno che non risparmia il mezzo e nemmeno le gomme, è uno che ha voglia di vincere. E poi ci sono i ragazzi "intermedi": Julian e Simon che con le intermedie invece avevano puntato su una scelta meno radicale.
Forse era la mossa giusta, Iannone a parte… che prima salta una decina di piloti, poi inizia la sfida con quelli che si sono mezzi in mezzo tra lui e la leadership del mondiale. Prima contro Webb che con amarezza non può replicare con le sue slick, poi Espargaro che ha un motore che sembra un aeroplano e che lo fa sudare, e infine Simon. Lo spagnolo non ce la fa, ma non è solo colpa delle gomme: "Sono partito male e questo mi ha fatto perdere tempo e poi la mia moto aveva una carburazione un po' grassa e faticavo a raggiungere tutti i giri. Per questo non sono stato aggressivo come volevo".
Bene, ecco la classifica con Iannone davanti a Simon a 1.3, Espargaro a 3.6 e a seguire Bradl, un altro con le slick che però si è svegliato tardi, poi Marquez con la KTM, Cortese, Olive, Folger (tedeschino niente male), Aegerter, Smith (che ha fatto un numero da rodeo e si taglia il mento spaccando con una facciata il capolino).
Italiani non tanto bene: Savadori esalta in avvio, agganciando la zona podio, ma volando a terra per eccesso di grinta. Zanetti è 14esimo, Corsi 15esimo, Marconi 25esimo e Vitali 26esimo.
Il vincitore è felicissimo: "Ho sempre pensato alla vittoria fin dal primo giorno di prove, anche se non avevo azzeccato i rapporti del cambio. La squadra è stata grande, l'Aprilia mi ha dato una gran moto, ma oggi ho vinto io. A questo punto bisogna non mollare mai, perché tra una settimana siamo a Jerez".
Quindi a testa bassa e in apnea fino alla Spagna, Andrea vuole rilassarsi solo a maggio, magari in testa al mondiale. Ma attento, Simon è sempre vicino.
Andiamo con ordine: pioggia del mattino, pista bagnata, ma il sole esce e inizia ad asciugare. Scegliere le gomme giuste non è facile e in griglia si vede di tutto. Dalle rain di Webb, al misto intagliato di Simon, fino alle slick, per altro nemmeno rodate, di Andrea Iannone. E la gara nelle prime battute da ragione a chi ha scelto l'umido come Terol o Webb, mentre Iannone fatica non poco a dribblare le chiazze di bagnato. A inizio gara è dodicesimo e il distacco da Webb si fa pesantissimo, eppure a testa bassa il 19enne di Vasto continua a rimontare. Andrea è uno che non risparmia il mezzo e nemmeno le gomme, è uno che ha voglia di vincere. E poi ci sono i ragazzi "intermedi": Julian e Simon che con le intermedie invece avevano puntato su una scelta meno radicale.
Forse era la mossa giusta, Iannone a parte… che prima salta una decina di piloti, poi inizia la sfida con quelli che si sono mezzi in mezzo tra lui e la leadership del mondiale. Prima contro Webb che con amarezza non può replicare con le sue slick, poi Espargaro che ha un motore che sembra un aeroplano e che lo fa sudare, e infine Simon. Lo spagnolo non ce la fa, ma non è solo colpa delle gomme: "Sono partito male e questo mi ha fatto perdere tempo e poi la mia moto aveva una carburazione un po' grassa e faticavo a raggiungere tutti i giri. Per questo non sono stato aggressivo come volevo".
Bene, ecco la classifica con Iannone davanti a Simon a 1.3, Espargaro a 3.6 e a seguire Bradl, un altro con le slick che però si è svegliato tardi, poi Marquez con la KTM, Cortese, Olive, Folger (tedeschino niente male), Aegerter, Smith (che ha fatto un numero da rodeo e si taglia il mento spaccando con una facciata il capolino).
Italiani non tanto bene: Savadori esalta in avvio, agganciando la zona podio, ma volando a terra per eccesso di grinta. Zanetti è 14esimo, Corsi 15esimo, Marconi 25esimo e Vitali 26esimo.
Il vincitore è felicissimo: "Ho sempre pensato alla vittoria fin dal primo giorno di prove, anche se non avevo azzeccato i rapporti del cambio. La squadra è stata grande, l'Aprilia mi ha dato una gran moto, ma oggi ho vinto io. A questo punto bisogna non mollare mai, perché tra una settimana siamo a Jerez".
Quindi a testa bassa e in apnea fino alla Spagna, Andrea vuole rilassarsi solo a maggio, magari in testa al mondiale. Ma attento, Simon è sempre vicino.
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1. Andrea IANNONE ITA APRILIA 42'23.716
2. Julian SIMON SPA APRILIA 42'25.062
3. Pol ESPARGARO SPA DERBI 42'28.755
4. Stefan BRADL GER APRILIA 42'30.620
5. Marc MARQUEZ SPA KTM 42'36.777
6. Sandro CORTESE GER DERBI 42'38.557
7. Joan OLIVE SPA DERBI 42'40.136
8. Jonas FOLGER GER APRILIA 42'40.199
9. Dominique AEGERTER SWI DERBI 42'51.216
10. Bradley SMITH GBR APRILIA 42'54.075
11. Danny WEBB GBR APRILIA 43'01.263
12. Tomoyoshi KOYAMA JPN LONCIN 43'07.572
13. Esteve RABAT SPA APRILIA 43'23.605
14. Lorenzo ZANETTI ITA APRILIA 43'23.857
15. Simone CORSI ITA APRILIA 43'26.317
16. Cameron BEAUBIER USA KTM 43'26.325
17. Nicolas TEROL SPA APRILIA 43'33.583
18. Randy KRUMMENACHE SWI APRILIA 43'33.599
19. Sergio GADEA SPA APRILIA 43'38.765
20. Takaaki NAKAGAMI JPN APRILIA 43'43.574
21. Alexis MASBOU FRA LONCIN 44'07.129
22. Efren VAZQUEZ SPA DERBI 44'16.626
23. Lukas SEMBERA CZE APRILIA 44'30.840
24. Yuuichi YANAGISAWA JPN HONDA 44'31.118
25. Luca MARCONI ITA APRILIA 42'36.873
26. Luca VITALI ITA APRILIA 42'36.927
27. Hiroomi IWATA JPN HONDA 42'51.571
28. Satoru KAMADA JPN HONDA 44'14.382
29. Yuki OOGANE JPN HONDA 43'23.194
Non Classificati
Yuma YAHAGI JPN HONDA 25'49.120
Johann ZARCO FRA APRILIA 22'27.306
Scott REDDING GBR APRILIA 13'40.407
Lorenzo SAVADORI ITA APRILIA 4'37.688

Primo giro non ultimato
Jasper IWEMA NED HONDA
2. Julian SIMON SPA APRILIA 42'25.062
3. Pol ESPARGARO SPA DERBI 42'28.755
4. Stefan BRADL GER APRILIA 42'30.620
5. Marc MARQUEZ SPA KTM 42'36.777
6. Sandro CORTESE GER DERBI 42'38.557
7. Joan OLIVE SPA DERBI 42'40.136
8. Jonas FOLGER GER APRILIA 42'40.199
9. Dominique AEGERTER SWI DERBI 42'51.216
10. Bradley SMITH GBR APRILIA 42'54.075
11. Danny WEBB GBR APRILIA 43'01.263
12. Tomoyoshi KOYAMA JPN LONCIN 43'07.572
13. Esteve RABAT SPA APRILIA 43'23.605
14. Lorenzo ZANETTI ITA APRILIA 43'23.857
15. Simone CORSI ITA APRILIA 43'26.317
16. Cameron BEAUBIER USA KTM 43'26.325
17. Nicolas TEROL SPA APRILIA 43'33.583
18. Randy KRUMMENACHE SWI APRILIA 43'33.599
19. Sergio GADEA SPA APRILIA 43'38.765
20. Takaaki NAKAGAMI JPN APRILIA 43'43.574
21. Alexis MASBOU FRA LONCIN 44'07.129
22. Efren VAZQUEZ SPA DERBI 44'16.626
23. Lukas SEMBERA CZE APRILIA 44'30.840
24. Yuuichi YANAGISAWA JPN HONDA 44'31.118
25. Luca MARCONI ITA APRILIA 42'36.873
26. Luca VITALI ITA APRILIA 42'36.927
27. Hiroomi IWATA JPN HONDA 42'51.571
28. Satoru KAMADA JPN HONDA 44'14.382
29. Yuki OOGANE JPN HONDA 43'23.194
Non Classificati
Yuma YAHAGI JPN HONDA 25'49.120
Johann ZARCO FRA APRILIA 22'27.306
Scott REDDING GBR APRILIA 13'40.407
Lorenzo SAVADORI ITA APRILIA 4'37.688

Primo giro non ultimato
Jasper IWEMA NED HONDA
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