Il telaio in carbonio della Ducati

Iniziata lo scorso anno, la rivoluzione tecnica Ducati ha avuto il suo approdo definitivo sul primo gradino del podio di Losail con la vittoria di Casey Stoner.
La versione 09 della Desmosedici (usata da tutti i piloti, ufficiali e satellite) è caratterizzata dal telaio in fibra di carbonio che comprende anche la funzione di airbox e di connessione tra motore e cannotto di sterzo.

Infatti le Ducati GP hanno come elemento portante il quadricilindrico a V (struttura decisamente rigida) sul quale si impernia anche la sospensione posteriore. Il telaio anteriore che va dal cannotto alla sommità delle testate ha quindi anche la funzione di rendere più elastica la struttura, seguendo un concetto tipico della Ducati, ovvero poter variare rigidezza molto facilmente. Infatti, come si faceva in precedenza con una similare struttura tubolare, oggi, variando direzione delle trame della fibra di carbonio, si può facilmente cambiare le caratteristiche dinamiche del materiale, contrariamente ai telai in doppio trave (che qualcuno voleva anche sulla Ducati, sbagliando di brutto) tipici della produzione giapponese, i quali per essere modificati richiedono operazioni più lunghe e costose.

Il telaio in carbonio non è una novità, tra le tante esperienze fatte a tutti i livelli, citiamo la Cagiva, vera pioniera in materia che tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta corse in 500 con spettacolari ciclistiche in carbonio (steli della forcella compresi), l'Ami Finacier (special BMW che corse alla Dakar una ventina di anni fa) e realizzazioni viste recentemente nel cross.
La Ducati non ha inventato nulla, ma ha fatto una cosa notevole: ha vinto!