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Motogp
Pasini è "Solo in battaglia"
di Stefano Borzacchiello
il 04/02/2009 in Motogp
Il pilota riminese, con la sua storia, è uno dei protagonisti del nuovo libro del giornalista Luca Delli Carri
Mattia Pasini, pilota Aprilia nel Motomondiale classe 250, è uno dei tre protagonisti del nuovo libro di Luca Delli Carri "Solo in battaglia". Un libro che racconta la storia del pilota dentro la pista, ma soprattutto fuori. Ma perché è stato scelto proprio Pasini tra tutti i piloti? Lo abbiamo chiesto all'autore che ci ha spiegato che la storia agonistica di Pasini ha qualcosa di eccezionale.
Mattia, infatti, quando aveva tredici anni - mentre si allenava con la moto da cross - si è gravemente ferito rischiando di perdere completamente l'uso del braccio destro. Si stava mettendo in luce con le minimoto e vedeva la sua carriera nelle corse compromessa. Ma la sua forza di volontà, e un intervento chirurgico mirato, hanno prevalso sul dolore e sulla menomazione al braccio. La sua carriera è proseguita portandolo fino al mondiale. Prima nella 125 dove ha corso, vinto e sfiorato il titolo nel 2007 e adesso nella 250, dove ha vinto la prima gara del 2008.
Nelle oltre cento pagine del libro a lui dedicate emerge un lato di Pasini che le telecamere e i giornali difficilmente riescono a raccontare: la parte più umana del pilota. La storia di Pasini è legata anche a quella del Dottor Claudio Costa che compare in più parti del racconto nel ruolo che tutti i piloti ormai gli riconoscono, quello di "spirito guida", di amico, che va ben oltre quello di dottore.
"Le persone mi conoscono solo come pilota, mentre nel libro viene fuori una parte di me e del mio modo di vivere lontano dalle corse".
Ha commentato così Pasini in occasione della presentazione del libro alla libreria Hoepli di Milano.
- Ti fa effetto essere il protagonista di un libro? "Sapere che le persone che leggeranno questo libro conosceranno la mia storia, le mie passioni e capiscano quanto mi impegno nella vita oltre a farmi piacere, mi fa provare anche una sensazione strana che non so spiegare a parole. Comunque quello che si legge nel libro è solo una parte del mio mondo. Una parte importante, ma solo una parte."

Per Pasini adesso sta per iniziare una nuova avventura nel Team Toth sempre nella 250.
- Come vivi il passaggio in questa nuova squadra?
"Ho conosciuto i responsabili e le persone che lavoreranno per me. Adesso stiamo facendo gli ultimi preparativi anche se abbiamo più tempo visto che il mondiale parte un mese dopo. Siamo un gruppo piccolino con una grande motivazione. Nel team che ha sede a Budapest ci sono anche italiani e spagnoli che lavoravano con me. La mia moto sarà sempre l'Aprilia RSA, anche se al momento ne avrò solo una nel box. Sono comunque fiducioso e so che se me la meriterò l'Aprilia mi darà una mano".
I prossimi test della 250 saranno a Valencia il 12 e il 13 di febbraio. E in quell'occasione Mattia tornerà finalmente in sella.
- Un pronostico sulla tua stagione?
"L'anno scorso sono partito anche troppo forte – scherza – ma ci credevo. Tanto che fino a Misano sono rimasto in lotta per il mondiale. Quest'anno spero di fare una stagione all'altezza. La 250 è una categoria difficile e lo dimostra anche l'esperienza di Marco Simoncelli che prima di diventare campione ha passato tre stagioni difficilissime. Adesso però ho le idee chiare, so dove devo lavorare, voglio partire alla grande e finire al 101%… Insomma, non lo nascondo, le mie aspettative sono alte!".
Nelle oltre cento pagine del libro a lui dedicate emerge un lato di Pasini che le telecamere e i giornali difficilmente riescono a raccontare: la parte più umana del pilota. La storia di Pasini è legata anche a quella del Dottor Claudio Costa che compare in più parti del racconto nel ruolo che tutti i piloti ormai gli riconoscono, quello di "spirito guida", di amico, che va ben oltre quello di dottore.
"Le persone mi conoscono solo come pilota, mentre nel libro viene fuori una parte di me e del mio modo di vivere lontano dalle corse".
Ha commentato così Pasini in occasione della presentazione del libro alla libreria Hoepli di Milano.
- Ti fa effetto essere il protagonista di un libro? "Sapere che le persone che leggeranno questo libro conosceranno la mia storia, le mie passioni e capiscano quanto mi impegno nella vita oltre a farmi piacere, mi fa provare anche una sensazione strana che non so spiegare a parole. Comunque quello che si legge nel libro è solo una parte del mio mondo. Una parte importante, ma solo una parte."
Per Pasini adesso sta per iniziare una nuova avventura nel Team Toth sempre nella 250.
- Come vivi il passaggio in questa nuova squadra?
"Ho conosciuto i responsabili e le persone che lavoreranno per me. Adesso stiamo facendo gli ultimi preparativi anche se abbiamo più tempo visto che il mondiale parte un mese dopo. Siamo un gruppo piccolino con una grande motivazione. Nel team che ha sede a Budapest ci sono anche italiani e spagnoli che lavoravano con me. La mia moto sarà sempre l'Aprilia RSA, anche se al momento ne avrò solo una nel box. Sono comunque fiducioso e so che se me la meriterò l'Aprilia mi darà una mano".
I prossimi test della 250 saranno a Valencia il 12 e il 13 di febbraio. E in quell'occasione Mattia tornerà finalmente in sella.
- Un pronostico sulla tua stagione?
"L'anno scorso sono partito anche troppo forte – scherza – ma ci credevo. Tanto che fino a Misano sono rimasto in lotta per il mondiale. Quest'anno spero di fare una stagione all'altezza. La 250 è una categoria difficile e lo dimostra anche l'esperienza di Marco Simoncelli che prima di diventare campione ha passato tre stagioni difficilissime. Adesso però ho le idee chiare, so dove devo lavorare, voglio partire alla grande e finire al 101%… Insomma, non lo nascondo, le mie aspettative sono alte!".
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