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Motogp
Capirex: 'Corro e vinco perché mi diverto'
il 29/12/2006 in Motogp
Ogni anno gli chiedono quando smetterà, ma il fuoriclasse romagnolo non si pone limiti: 'Si vince anche oltre i 30 anni e sono belle soddisfazioni!'
Un grande 2006 quello di Loris Capirossi. Vittorie in gara, terzo posto in classifica iridata, la Ducati portata così in alto come non era mai stata nella classe regina. E, come non bastasse la riconferma nel ruolo di prima guida in MotoGp anche per la prossima e stagione e, forse la cosa più importante, un figlio in arrivo previsto per l'aprile 2007.
- Insomma, Loris, questo è il tuo anno magico, quello più bello?
"No, è stato un grande anno, una stagione fantastica, però non lo vedo così eccezionale, ho avuto altre stagioni così importanti.
.. Beh, il figlio in arrivo è davvero una grande novità".
- Non sei più un ragazzino e continui a vincere, non è strano in uno sport nel quale il motto "largo ai giovani" sembra essere un imperativo?
'Sciocchezze, si vince da giovani e io sono stato il primo a vincere da giovanissimo il titolo mondiale, ma si vince anche oltre i trent'anni e sono davvero belle soddisfazioni”.
- Qual è il segreto?
"Non ci sono segreti, ci vuole continuità e volontà, solo così si vince".
- Sento in giro che potresti smettere tra un anno...
"Sinceramente non ho fatto programmi, però mi sono detto che per continuare a correre devo anche divertirmi. Quindi posso correre ancora un anno e smettere oppure continuare. Dipende dal divertimento".
- Mettiamo che ti diverta molto, potresti stabilire un record opposto e correre fino ai quaranta?
"Sarà dura...".
"Quello che ha colpito tutti, ovvero la competitività della Suzuki. Non se l'aspettava nessuno, io compreso. Soprattutto nessuno si aspettava che andassero tanto più veloci delle mille che Hopkins e Vermeulen avevano usato fino a poco tempo prima".
- E gli altri, Honda e Yamaha, ad esempio?
"No, nessuna sorpresa da parte loro. Si vede che hanno una buona base".
- Come te l'aspetti il mondiale 2007?
"Ancora più bello e combattuto rispetto al 2006, con ancora più piloti a giocarsi la vittoria. Mi piace quando c'è confusione e la classifica è corta. Come quest'anno, quando alla fine eravamo in cinque in poco più di venticinque punti. Il mondiale deve essere così combattuto".
- La tua nuova Ducati come va? A Jerez ci sono stati un po' di problemi oppure è normale che ci siano stati?
"La nostra 800 è una bella moto, nata bene e su questo non si discute. Poi è naturale che nella prima fase di sviluppo si provino tante novità e che non tutte portino a progressi. Adesso sappiamo tanto e vedrete che in Malesia, alla ripresa dei test dopo il 20 gennaio andremo bene".
- Anche per te è cambiato il modo di guidare, ti sei adattato a queste moto?
"La 800 non perdona gli errori di guida perché non c'è il motore a toglierti dai guai come succedeva con le mille. Bisogna guidare puliti e meno aggressivi, però queste moto hanno un gran potenziale e presto faranno gli stessi tempi delle mille. E non parlo sul giro, ma in gara".
- Come trascorri le vacanze?
"Natale l'ho passato con i miei in Italia, adesso resto a casa mia a Montecarlo con Ingrid. Il programma ha solo un nome: relax. Buon anno a tutti!'.
- Non sei più un ragazzino e continui a vincere, non è strano in uno sport nel quale il motto "largo ai giovani" sembra essere un imperativo?
'Sciocchezze, si vince da giovani e io sono stato il primo a vincere da giovanissimo il titolo mondiale, ma si vince anche oltre i trent'anni e sono davvero belle soddisfazioni”.
- Qual è il segreto?
"Non ci sono segreti, ci vuole continuità e volontà, solo così si vince".
- Sento in giro che potresti smettere tra un anno...
"Sinceramente non ho fatto programmi, però mi sono detto che per continuare a correre devo anche divertirmi. Quindi posso correre ancora un anno e smettere oppure continuare. Dipende dal divertimento".
- Mettiamo che ti diverta molto, potresti stabilire un record opposto e correre fino ai quaranta?
"Sarà dura...".
"Quello che ha colpito tutti, ovvero la competitività della Suzuki. Non se l'aspettava nessuno, io compreso. Soprattutto nessuno si aspettava che andassero tanto più veloci delle mille che Hopkins e Vermeulen avevano usato fino a poco tempo prima".
- E gli altri, Honda e Yamaha, ad esempio?
"No, nessuna sorpresa da parte loro. Si vede che hanno una buona base".
- Come te l'aspetti il mondiale 2007?
"Ancora più bello e combattuto rispetto al 2006, con ancora più piloti a giocarsi la vittoria. Mi piace quando c'è confusione e la classifica è corta. Come quest'anno, quando alla fine eravamo in cinque in poco più di venticinque punti. Il mondiale deve essere così combattuto".
- La tua nuova Ducati come va? A Jerez ci sono stati un po' di problemi oppure è normale che ci siano stati?
"La nostra 800 è una bella moto, nata bene e su questo non si discute. Poi è naturale che nella prima fase di sviluppo si provino tante novità e che non tutte portino a progressi. Adesso sappiamo tanto e vedrete che in Malesia, alla ripresa dei test dopo il 20 gennaio andremo bene".
- Anche per te è cambiato il modo di guidare, ti sei adattato a queste moto?
"La 800 non perdona gli errori di guida perché non c'è il motore a toglierti dai guai come succedeva con le mille. Bisogna guidare puliti e meno aggressivi, però queste moto hanno un gran potenziale e presto faranno gli stessi tempi delle mille. E non parlo sul giro, ma in gara".
- Come trascorri le vacanze?
"Natale l'ho passato con i miei in Italia, adesso resto a casa mia a Montecarlo con Ingrid. Il programma ha solo un nome: relax. Buon anno a tutti!'.
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