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Motogp
Test Jerez: Pedrosa e RC212V, binomio perfetto
il 30/11/2006 in Motogp
Nell’ultima giornata di prove lo spagnolo strappa il miglior crono ma Rossi e Melandri sono ad un soffio. Attardate le Ducati. Brutta caduta per McWilliams
- Iniziamo, purtroppo, con una brutta notizia: nel pomeriggio, nella curva a destra, la quarta dopo il via, la stessa nella quale si chiuse nel '99 la carriera di Doohan, la Ilmor di Jeremy McWilliams è volata. Un incidente pauroso, con la moto finita sulle protezioni e un amaro bilancio per il veterano nordirlandese. Il dottor Rubbini della Clinica Mobile fa questa diagnosi: frattura del femore sinistro, grave lesione alla mano sinistra con possibilità di amputazione del quarto dito e una rifrattura della clavicola destra.
Probabilmente il pilota è stato colpito dalla moto durante la caduta. Forse si chiude qui la straordinaria carriera di un pilota coraggioso, all'antica, nel senso buono del termine. Intanto in pista le 800 continuano a progredire e i tempi si abbassano.
Oggi è stata la grande giornata di Marco Melandri che, come solito, cambia parere in fretta.
Ieri aveva tante piccole cose che non gli piacevano della sua moto. Oggi invece vola, per fortuna nel senso buono del termine.
Arrivano le gomme da tempo e adesso sappiamo che anche con le qualifiche le 800 vanno fortissimo. Miglior crono (e che tempo) per Daniel Pedrosa, sempre più padrone della Honda RC212V che scende sotto l'1 e 40 e confessa: "Il tempo non m’interessava, preferivo terminare il piano di lavoro che avevamo".
Ma Valentino Rossi c'è sempre, implacabile, in ogni condizione a solo 2 decimi dallo spagnolo. Buon segno, Valentino qui a Jerez ha fatto vedere a tutti di essere in gran spolvero. Ecco il suo commento: "Test importante e così è stato: adesso in Giappone hanno tempo per migliorare la moto. Dovevamo vedere se aveva chattering e fortunatamente non è saltato fuori, sono stato il più veloce con le gomme da gara e anche qualifiche non sono andato piano. Oggi ho provato molte anteriori perché le Bridgestone sono molto a posto. Naturalmente la moto ha tanti problemini di gestione accelerazione e frenata, ma è una buona base per partire e poi c'è una buona interazione con Colin che sta andando forte".
-E della concorrenza cosa dici?
"La Honda fa sempre paura: è nuova in tutto e dovranno fare chilometri ed esperienza, per ora sembra che gli manchino solo un po' di CV. La Suzuki è la grande sorpresa, ho girato con loro e vanno forte. Mi aspettavo le Ducati più veloci, ma è ancora presto per stilare classifiche".
Ottima prestazione anche per Marco Melandri che elogia la sua squadra: "Mai visto un team così: in una giornata hanno rifatto il cambio cinque volte e la geometria della moto pure!" Solo così arrivano i risultati, anche se Marco lamenta una certa difficoltà della Honda nell'esprimere il massimo della potenza.
Lo avevamo detto: adesso i tecnici lavorano per ottenere motori potenti e sfruttabili, ma al tempo stesso bisogna stare molto attenti ai consumi perché sia a gas aperto sia a gas chiuso (quando lavorano i dispositivi di controllo del freno motore) la benzina se ne va in fretta. Forse è proprio questo aspetto, insieme alla ricerca di un'erogazione più lineare, che ha frenato parecchio le Ducati con Alex Barros (che ha usato però le qualifiche) davanti a Loris Capirossi e Casey Stoner.
L'italiano non è soddisfatto, gli si leggeva in faccia: "Adesso c'è un mese e mezzo per lavorare bene a casa e migliorare la resa di un progetto che è nato bene, ma che ha bisogno di essere affinato". Che tradotto significa, secondo noi che il motore a scoppi regolari è più difficile da mettere a punto a livello di elettronica.
Saluti da Jerez e in bocca al lupo a McWilliams e Hayden, visto che anche l'americano sta andando sotto i ferri per mettere a posto la spalla. Arrivederci a Sepang, dopo la sosta.
Pedrosa Honda 1 39 910
Rossi Yamaha 1 40 123
Melandri Honda 1 40 524
Vermeulen Suzuki 1 40 766
Hopkins Suzuki 1 41 049
Nakano Honda 1 41 142
Edwards Yamaha 1 41 254
Barros Ducati 1 41 276
Capirossi Ducati 1 41 492
Stoner Ducati 1 1 41 595
Okada Honda 1 43 392
Guareschi Ducati 1 44 071
Simon Honda 250 1 44 153
Aoyama Honda 250 1 44 502
McWilliams Ilmor 1 44 661
Dovizioso Honda 250 1 44 723
Pitt Ilmor 1 44 983
Oggi è stata la grande giornata di Marco Melandri che, come solito, cambia parere in fretta.
Ieri aveva tante piccole cose che non gli piacevano della sua moto. Oggi invece vola, per fortuna nel senso buono del termine.
Arrivano le gomme da tempo e adesso sappiamo che anche con le qualifiche le 800 vanno fortissimo. Miglior crono (e che tempo) per Daniel Pedrosa, sempre più padrone della Honda RC212V che scende sotto l'1 e 40 e confessa: "Il tempo non m’interessava, preferivo terminare il piano di lavoro che avevamo".
Ma Valentino Rossi c'è sempre, implacabile, in ogni condizione a solo 2 decimi dallo spagnolo. Buon segno, Valentino qui a Jerez ha fatto vedere a tutti di essere in gran spolvero. Ecco il suo commento: "Test importante e così è stato: adesso in Giappone hanno tempo per migliorare la moto. Dovevamo vedere se aveva chattering e fortunatamente non è saltato fuori, sono stato il più veloce con le gomme da gara e anche qualifiche non sono andato piano. Oggi ho provato molte anteriori perché le Bridgestone sono molto a posto. Naturalmente la moto ha tanti problemini di gestione accelerazione e frenata, ma è una buona base per partire e poi c'è una buona interazione con Colin che sta andando forte".
-E della concorrenza cosa dici?
"La Honda fa sempre paura: è nuova in tutto e dovranno fare chilometri ed esperienza, per ora sembra che gli manchino solo un po' di CV. La Suzuki è la grande sorpresa, ho girato con loro e vanno forte. Mi aspettavo le Ducati più veloci, ma è ancora presto per stilare classifiche".
Ottima prestazione anche per Marco Melandri che elogia la sua squadra: "Mai visto un team così: in una giornata hanno rifatto il cambio cinque volte e la geometria della moto pure!" Solo così arrivano i risultati, anche se Marco lamenta una certa difficoltà della Honda nell'esprimere il massimo della potenza.
Lo avevamo detto: adesso i tecnici lavorano per ottenere motori potenti e sfruttabili, ma al tempo stesso bisogna stare molto attenti ai consumi perché sia a gas aperto sia a gas chiuso (quando lavorano i dispositivi di controllo del freno motore) la benzina se ne va in fretta. Forse è proprio questo aspetto, insieme alla ricerca di un'erogazione più lineare, che ha frenato parecchio le Ducati con Alex Barros (che ha usato però le qualifiche) davanti a Loris Capirossi e Casey Stoner.
L'italiano non è soddisfatto, gli si leggeva in faccia: "Adesso c'è un mese e mezzo per lavorare bene a casa e migliorare la resa di un progetto che è nato bene, ma che ha bisogno di essere affinato". Che tradotto significa, secondo noi che il motore a scoppi regolari è più difficile da mettere a punto a livello di elettronica.
Saluti da Jerez e in bocca al lupo a McWilliams e Hayden, visto che anche l'americano sta andando sotto i ferri per mettere a posto la spalla. Arrivederci a Sepang, dopo la sosta.
Pedrosa Honda 1 39 910
Rossi Yamaha 1 40 123
Melandri Honda 1 40 524
Vermeulen Suzuki 1 40 766
Hopkins Suzuki 1 41 049
Nakano Honda 1 41 142
Edwards Yamaha 1 41 254
Barros Ducati 1 41 276
Capirossi Ducati 1 41 492
Stoner Ducati 1 1 41 595
Okada Honda 1 43 392
Guareschi Ducati 1 44 071
Simon Honda 250 1 44 153
Aoyama Honda 250 1 44 502
McWilliams Ilmor 1 44 661
Dovizioso Honda 250 1 44 723
Pitt Ilmor 1 44 983
Test Jerez: Pedrosa e RC212V, binomio perfetto
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