Motogp
Testo MotoGP Sepang 3: parla Brivio
I test malesi si sono conclusi con la conferma dell’ottimo stato di forma della Suzuki. Ma anche Yamaha non scherza: ne parliamo con il team manager di Rossi
Davide Brivio
Si chiudono i test di Sepang e le 800 confermano sempre più l'idea che ci si era fatti fin dal loro debutto. Veloci sul giro come le 990 e già dopo poche uscite dal debutto!
Anche oggi le Suzuki escono con i migliori tempi e danno la conferma del loro ottimo stato di forma. Senza dubbio il fatto che utilizzino la stessa ciclistica adoperata per la 990 aiuta parecchio lo sviluppo, ma c'è il ragionevole dubbio che anche il motore sia già stato sfruttato in gara nella passata stagione.
Anche la Yamaha non scherza, con un Edwards più veloce rispetto alle libere del Gp di Malesia. La Honda sembra in ritardo, ma l'idea è che la RC212V sia in fase evolutiva e che alle prestazioni di punta si arriverà in seguito.
La Kawasaki è ancora più dietro e ha fatto debuttare la sua Ninja 800 con Jacque (che oggi però non ha girato) seguita da un team interno di sviluppo senza per ora entusiasmare.
Interessante il lavoro fatto da Toni Elias che è quello che ha lavorato più di tutti: lo spagnolo del team Gresini (che avrà tra gli sponsor anche la Honda Italia, attraverso il suo ramo finanziario) oltre a girare con la 212 sta anche adattando le gomme Bridgestone alla nuova Honda. Oggi si è girato fino alle 15 e 30 locali, poi la pioggia ha fatto chiudere i box, con la sola eccezione dei piloti Honda (Elias compreso) che hanno girato sul bagnato.
Per capirci qualcosa di più, abbiamo chiesto cosa sta bollendo in pentola nella Moto Gp a Davide Brivio, team manager della Yamaha.
- Sembra che guardando i tempi le nuove 800 siano già veloci e qualcuno anche di più...
"E’ vero sono già abbastanza veloci e le Suzuki più di tutti. Credo che loro siano quelli più avanti di tutti, visto che da un po' adoperano la stessa ciclistica".
E il motore?
"Mah, su quello che hanno usato in stagione non saprei, ma adesso vanno forte".
- La Honda invece non sembra un fulmine di guerra, come mai?
"La Honda per me è in una fase iniziale del suo progetto ed è ancora in fase di sperimentazione (lo conferma Checa che ha in pratica modificato radicalmente l'avantreno che sentiva troppo pesante per le sue caratteristiche). Però presto vedremo moto competitive".
- E la Yamaha?
"Noi lavoriamo con una ciclistica molto simile a quella della M1 990 e questo ci aiuta nello sviluppo del motore, sul quale ci siamo concentrati parecchio. E' presto per dirlo ma questi test fatti con Edwards ci indicano che le cose vanno bene. E poi il motore da 800 stressa meno la ciclistica e quindi lavoriamo meglio nelle regolazioni. Non si può ancora parlare di una scala di valori. Solo le gare ci diranno chi è stato bravo ad interpretare questa nuova formula. A capire chi sarà la volpe e chi invece si troverà ad inseguire".
Le gomme sono importanti e lo scorso anno voi avete sofferto parecchio: cosa sta cambiando?
"Abbiamo provato molte cose, soprattutto a livello di struttura perché quest'anno le scelte bisogna farle presto, visto che non si potranno più avere gomme realizzate alla vigilia della gara. L'idea che ci siamo fatti per ora è che la 800 stressa meno la gomma e che quelle realizzate per la 990 sono forse sovradimensionate, quindi si potrà fare un passo indietro".
Qui si riaffaccia il problema della stagione 2006: la Yamaha (e Rossi in particolare) non ha mai gradito le Michelin "nuova generazione" cercando, quando possibile, di utilizzare le coperture 2005, più strette soprattutto all'anteriore.
- Un tuo commento sui tempi? "Nel GP di Malesia, quando non si fecero le qualifiche a causa della pioggia del sabato, i tempi delle prove libere erano molto vicini a quelli della gara e in quell'occasione Edwards girò in 2' 02" 8. Quindi siamo già più veloci". - Allora passare alle 800 per ridurre le prestazioni non è servito a nulla? "No, non è vero. Le moto sono cambiate, sono più agili nei cambi di direzione, più veloci in curva e soprattutto si frena diversamente, staccando più tardi. Per i piloti la cosa che è maggiormente cambiata sono i riferimenti per le frenate".
La Moto Gp non va in vacanza e il 28, 29 e 30 sarà in azione a Jerez in Spagna. Vedremo Melandri con la Honda di Gresini dopo l'operazione al braccio, Nakano con la Honda della Minolta, le Ducati con Capirossi e Stoner e rivedremo in azione Valentino Rossi che in queste ore sta correndo il Rally di Nuova Zelanda. In auto, naturalmente.
I tempi della terza giornata
1 John Hopkins (USA) Suzuki, 2’01.64
2 Chris Vermeulen (AUS) Suzuki, 2’02.04
3 Colin Edwards (USA) Yamaha, 2’02.43
4 Nicky Hayden (USA) Honda, 2’03.28
5 Makoto Tamada (JPN) Yamaha, 2’03.36
6 Toni Elias (SPA) Honda, 2’03.55
7 Carlos Checa (SPA) Honda, 2’04.27
8 Tadayuki Okada (JPN) Honda Test Rider, 2’04.44
Si chiudono i test di Sepang e le 800 confermano sempre più l'idea che ci si era fatti fin dal loro debutto. Veloci sul giro come le 990 e già dopo poche uscite dal debutto!
Anche oggi le Suzuki escono con i migliori tempi e danno la conferma del loro ottimo stato di forma. Senza dubbio il fatto che utilizzino la stessa ciclistica adoperata per la 990 aiuta parecchio lo sviluppo, ma c'è il ragionevole dubbio che anche il motore sia già stato sfruttato in gara nella passata stagione.
Anche la Yamaha non scherza, con un Edwards più veloce rispetto alle libere del Gp di Malesia. La Honda sembra in ritardo, ma l'idea è che la RC212V sia in fase evolutiva e che alle prestazioni di punta si arriverà in seguito.
La Kawasaki è ancora più dietro e ha fatto debuttare la sua Ninja 800 con Jacque (che oggi però non ha girato) seguita da un team interno di sviluppo senza per ora entusiasmare.
Interessante il lavoro fatto da Toni Elias che è quello che ha lavorato più di tutti: lo spagnolo del team Gresini (che avrà tra gli sponsor anche la Honda Italia, attraverso il suo ramo finanziario) oltre a girare con la 212 sta anche adattando le gomme Bridgestone alla nuova Honda. Oggi si è girato fino alle 15 e 30 locali, poi la pioggia ha fatto chiudere i box, con la sola eccezione dei piloti Honda (Elias compreso) che hanno girato sul bagnato.
Per capirci qualcosa di più, abbiamo chiesto cosa sta bollendo in pentola nella Moto Gp a Davide Brivio, team manager della Yamaha.
- Sembra che guardando i tempi le nuove 800 siano già veloci e qualcuno anche di più...
"E’ vero sono già abbastanza veloci e le Suzuki più di tutti. Credo che loro siano quelli più avanti di tutti, visto che da un po' adoperano la stessa ciclistica".
E il motore?
"Mah, su quello che hanno usato in stagione non saprei, ma adesso vanno forte".
- La Honda invece non sembra un fulmine di guerra, come mai?
"La Honda per me è in una fase iniziale del suo progetto ed è ancora in fase di sperimentazione (lo conferma Checa che ha in pratica modificato radicalmente l'avantreno che sentiva troppo pesante per le sue caratteristiche). Però presto vedremo moto competitive".
- E la Yamaha?
"Noi lavoriamo con una ciclistica molto simile a quella della M1 990 e questo ci aiuta nello sviluppo del motore, sul quale ci siamo concentrati parecchio. E' presto per dirlo ma questi test fatti con Edwards ci indicano che le cose vanno bene. E poi il motore da 800 stressa meno la ciclistica e quindi lavoriamo meglio nelle regolazioni. Non si può ancora parlare di una scala di valori. Solo le gare ci diranno chi è stato bravo ad interpretare questa nuova formula. A capire chi sarà la volpe e chi invece si troverà ad inseguire".
Le gomme sono importanti e lo scorso anno voi avete sofferto parecchio: cosa sta cambiando?
"Abbiamo provato molte cose, soprattutto a livello di struttura perché quest'anno le scelte bisogna farle presto, visto che non si potranno più avere gomme realizzate alla vigilia della gara. L'idea che ci siamo fatti per ora è che la 800 stressa meno la gomma e che quelle realizzate per la 990 sono forse sovradimensionate, quindi si potrà fare un passo indietro".
Qui si riaffaccia il problema della stagione 2006: la Yamaha (e Rossi in particolare) non ha mai gradito le Michelin "nuova generazione" cercando, quando possibile, di utilizzare le coperture 2005, più strette soprattutto all'anteriore.
- Un tuo commento sui tempi? "Nel GP di Malesia, quando non si fecero le qualifiche a causa della pioggia del sabato, i tempi delle prove libere erano molto vicini a quelli della gara e in quell'occasione Edwards girò in 2' 02" 8. Quindi siamo già più veloci". - Allora passare alle 800 per ridurre le prestazioni non è servito a nulla? "No, non è vero. Le moto sono cambiate, sono più agili nei cambi di direzione, più veloci in curva e soprattutto si frena diversamente, staccando più tardi. Per i piloti la cosa che è maggiormente cambiata sono i riferimenti per le frenate".
La Moto Gp non va in vacanza e il 28, 29 e 30 sarà in azione a Jerez in Spagna. Vedremo Melandri con la Honda di Gresini dopo l'operazione al braccio, Nakano con la Honda della Minolta, le Ducati con Capirossi e Stoner e rivedremo in azione Valentino Rossi che in queste ore sta correndo il Rally di Nuova Zelanda. In auto, naturalmente.
I tempi della terza giornata
1 John Hopkins (USA) Suzuki, 2’01.64
2 Chris Vermeulen (AUS) Suzuki, 2’02.04
3 Colin Edwards (USA) Yamaha, 2’02.43
4 Nicky Hayden (USA) Honda, 2’03.28
5 Makoto Tamada (JPN) Yamaha, 2’03.36
6 Toni Elias (SPA) Honda, 2’03.55
7 Carlos Checa (SPA) Honda, 2’04.27
8 Tadayuki Okada (JPN) Honda Test Rider, 2’04.44