Motogp
Valencia: le interviste del giovedì
I pretendenti al titolo sono carichi e se Hayden mette in mostra il suo fair play ed è pronto ad attaccare contando su Pedrosa, Rossi sa di non poter sbagliare e dovrà difendersi
Valencia (SPA) - Non proprio alle cinco de la tarde- un'ora prima- ma la sfida è stata davvero notevole. Degno antipasto di una gara della quale, probabilmente, parleremo per anni. In sala sul banco delle interviste entra per primo Nicky Hayden. Faccia tesa e tirata come non mai, occhi obliqui, tagliati, quasi orientali. Pallido, ma comunque carico anche se non è difficile considerare che Nicky all’ Estoril è stato derubato.
La cosa lo ha segnato: "Me lo ricorderò per sempre. Non capita tutti gli anni di essere in testa al mondiale e di ritrovarsi secondo perché ti hanno buttato giù", dichiara Hayden.
Poi arriva quello che oramai è chiamato Caino, cioè Daniel Pedrosa. Tocca una spalla al compagno di squadra e Hayden che è un gran signore, si gira e gli da la mano. In questo gesto c'è la grande sportività di un pilota, di un uomo. Sarà anche fuori moda, ma il fair play resta sempre un grande spettacolo...
Ed ecco il terzo ingrediente del cocktail perfetto, Valentino Rossi. Molto meno joker, molto concentrato e tirato. Dice bene il Dottor Costa: "Quest'anno ha capito che la fortuna non c'è sempre, ma che può andare e venire, se vincerà il titolo, sarà quello che ricorderà con maggior affetto".
Rossi si sa, ha un ruolo che in apparenza è il migliore: in testa al mondiale con 8 punti su Hayden a una gara dalla fine. Ma sa anche di essere la lepre inseguita da una muta di Honda (e, se le gomme funzionano anche dalla Ducati che, a fianco di Capirossi in felice attesa, schiera Troy Bayliss, l'unico che un mondiale lo ha già vinto nel 2006). Inutile cercare provocazioni, come hanno fatto un po' tutti i giornalisti italiani, aggrappandosi alle argomentazioni (giuste del dopo Portogallo) i piloti: hanno già la testa altrove.
Guardano avanti, come dice Hayden, alla gara anzi al primo turno di prove, per non sbagliare nulla, nemmeno il minimo dettaglio. L'unica cosa che conta è la corsa che assegna il mondiale più combattuto della stagione motociclistica.
Bene, adesso che siamo in partita, vi regaliamo qualche frase della vigilia, così, tanto per capire cosa passa per la testa dei piloti, la sera prima della grande giostra...
Nicky Hayden: "Guardo avanti, non ho molte strategie: devo vincere e che qualcuno mi aiuti. La pista mi piace e spero di divertirmi. All'Estoril cerco di non pensarci, ma non è facile, per fortuna mi sono stati tutti vicino, la mia famiglia soprattutto che è qui al gran completo... Ma adesso I feel good (sto bene, come lo avrebbe detto James Brown ndr), e voglio fare bene in questa pista dove c'è tanta gente appassionata, dove si fanno i fuochi artificiali e dove c'è tanta gente che mi è stata vicina, anche se non mi conosceva".
- Ma la Honda da ordini di scuderia?
"No, ho parlato con Dani e mi ha detto che mi darà un aiuto. Ma i veri ordini di scuderia bisognerebbe darli a Rossi!".
E Kanazawa il capo dell'HRC ti ha detto qualcosa, sarà qui al box durante la gara?
"Mi ha mandato un mail dandomi il suo supporto. Non credo sarà alla gara".
Incredibile ma vero, è proprio così, una mail e tutto è a posto... Anche se qualcuno parla di aria di epurazione in casa Honda, mah, vedremo.
Valentino Rossi è la concretezza fatta uomo: "C'è l'ultima battaglia, sono davanti, ma otto punti non sono molti. Bisogna fare un grande sforzo fin dalle prove e presentarsi alla gara in perfette condizioni. Perché la gara sarà durissima e un errore come quello fatto ad Estoril, quando non ho azzeccato la gomma posteriore, non posso ripeterlo. Qui lo scorso anno ho fatto il podio dopo essere partito in 15° piazza, ma adesso c'è molta gente che può vincere e molta pressione in più. Certo, la lotta per il campionato è una cosa tra me e Nicky, ma sono in tanti che possono vincere e ci sono molte Honda... Bisogna farcela. Spero che Edwards mi dia una mano, sarà importante essere in due con la Yamaha, per fortuna la pista gli piace e va forte".
-Da quanto tempo non lottavi fino all'ultima gara per un mondiale?
"Dai tempi della Sport Production, eravamo in 12 a giocarci il titolo. No, non ho mai lottato fino alla fine".
-Cosa ne pensi dell'incidente di Estoril?
"E' un errore che ci può stare, era una staccata difficile, ma Nicky non lo meritava, lui è un gran signore".
Daniel Pedrosa ha la faccia tiratissima, ma finge di essere normale, quasi quasi ci riesce... "Che la gara sia importantissima lo
sappiamo tutti, so anche che farà caldo e che ci sarà una grande spinta da parte del pubblico. Io proverò ad aiutare Hayden, credo ce la possiamo fare".
-E della caduta in gara ad Estoril?
"E' passato tanto tempo e non ne vale pena di parlarne. A me già da fastidio cadere, figuriamoci poi se tiro per terra un altro".
-E la mano come sta (aveva riportato la
frattura di un mignolo)?
"Bene, grazie".
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