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Motogp

Phillip Island: vincono Melandri, Lorenzo e Bautista

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Nella gara della MotoGp condizionata dalla pioggia vince il pilota del team Gresini, alle sue spalle Vermeulen e Rossi. 4° Gibernau, 5° Hayden. In 250 lo spagnolo beffa De Angelis in volata, terzo Aoyama. Nella 125 lo spagnolo vince la gara e diventa

Mika Kallio ha sofferto i problemi della sua moto che non gli ha consentito di lottare per la vittoria

Phillip Island (AUS) - La gara dei mille colpi di scena, questo è il titolo di un Gp del quale parleremo a lungo.
Il primo con la regola del della bandiera bianca, cioè con il cambio della moto. Ma anche la corsa che riapre la classifica e che rilancia fortemente le azioni di Marco Melandri grandioso vincitore, uno da dieci in pagella, minimo.
Ma non c'è solo questo nel pomeriggio di Phillip Island, c'è anche l'attacco di Valentino Rossi, terzo alla fine, su Nicky Hayden, (quinto) a cui recupera ancora punti preziosi per il mondiale.
Adesso sono 21 quelli di vantaggio dell'americano, mentre Melandri aggancia Dani Pedrosa, disastroso sotto l'acqua e solo 15° a quota 193 punti.
Loris Capirossi, poco fortunato, da favorito della vigilia porta a casa meno del previsto, un settimo posto, ma è a 180, quindi ancora in corsa.
E' anche la giornata di Chris Vermeulen, asso di casa che va sul podio con un secondo posto che esalta il pubblico australiano che sogna di tornare a comandare anche in Moto GP.

La gara inizia con dieci minuti di ritardo perché, alla fine del giro di allineamento, qualche goccia ha incominciato a scendere dal cielo. Piloti fermi e dieci minuti extra per consentire ai meccanici di preparare le moto da bagnato. Ma gocciola solo e alle 15 e 30 locali si parte.
Un razzo verde di nome Kawasaki scatta come non te l'aspetti, è Shinya Nakano che con l'umido sembra girare come con le gomme da qualifica, con lui Colin Edwards, Kenny Roberts e Rossi che è partito male, ma che va come un missile facendo dei sorpassi esaltanti dall’esterno. Si vede che la sua moto è posto, ma non basta: Hayden è in crisi, e veleggia al limite della zona punti.
Siamo al sesto passaggio, stiamo per entrare nella storia e nessuno lo sa. Nakano continua a volare, Rossi pure e si tira dietro Sete Gibernau e Melandri, mentre Capirossi è a centro gruppo.


In un istante, il tempo di sventolare la bandiera bianca che segnala ai piloti la possibilità di cambiare moto per salire sulla seconda, il motociclismo scrive una nuova pagina della sua storia. Piove, sempre più forte e James Ellison sulla Yamaha entra nella leggenda come primo pilota a sostituire la moto in gara, imitato dagli altri piloti Dunlop Checa e Cardoso.
I piloti di testa insistono e qualcuno si fa male, come Edwards che cade a causa dell'aderenza a zero.
All'ottavo passaggio inizia l'apocalisse. Tutti a cambiare moto e la corsia di Phillip Island è molto stretta e davanti ai box c'è molta gente, troppa. Si sfiora anche la tragedia, visto che qualche pilota fa la “barba” a un meccanico e anche il comico, con Melandri che sta per infilare il box Ducati, rosso come il suo.

Un attimo per stabilizzare le cose e si scopre che Nakano non è più leader e al suo posto c'è il gagliardo Gibernau che mena le danze. Anche Capirossi va forte e rimonta, ma alle spalle dello spagnolo della Ducati si installa l'idolo di casa Vermeulen con la Suzuki seguito da Carlos Checa, Melandri e Casey Stoner.
Rossi è indietro, fatica un po' a trovare la confidenza con le gomme da bagnato, ma progressivamente attacca, soprattutto Hayden che passa con rapidità.
Capirossi è ottavo, ma è il più veloce nel giro numero 15. Questione di un balzo e arriviamo al passaggio numero 17 quando cade Checa.
Bandiere gialle esposte e Rossi che sorpassa. Il tutto in mezzo all'acqua con poca visibilità. A fine gara la Honda (Team HRC) segnalerà questo alla direzione gara che però non prende provvedimenti, visto che non c'era pericolo ed era oggettivamente difficile vedere qualcosa. Rossi è preciso: "Chi fa la spia non è figlio di Maria - commenta - e poi non si vedeva nulla, al massimo si stava attenti alla pista".
Il finale è meraviglioso con Melandri che guida da maestro: "Cercavo di stare calmo e di non stressare le gomme andando più liscio possibile" - commenta il vincitore.
Vermeulen resiste e mantiene la posizione che gli frutta il primo podio in carriera proprio nella gara di casa. Intanto Rossi continua a spingere: gomme stracciate o no (in queste condizioni di pista umida ma non bagnata, le Michelin si rivelano migliori delle Bridgestone che invece sono superiori sul bagnato totale) Valentino attacca, portandosi dietro Hayden al traino.
In vista del traguardo, subito dopo che Melandri entra in rettilineo con una sgommata che “incendia” la gomma posteriore, Rossi fulmina sul traguardo Gibernau (la cui gomme posteriore era fuori uso completamente) e chiude terzo.
L'impresa non riesce a Hayden che è quinto e perde altri cinque punti da Rossi. Da dimenticare la prova di Pedrosa, come sempre allergico all'acqua. Adesso tutti in viaggio. Si va in Giappone a Motegi, tana della Honda, dove tra una settimana si corre di nuovo. Un massacro, ma uno splendido massacro.
1. HONDA Marco MELANDRI ITA 44'15.621
2. SUZUKI Chris VERMEULEN AUS 44'25.320
3. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 44'26.147
4. DUCATI Sete GIBERNAU SPA 44'26.236
5.
HONDA Nicky HAYDEN USA 44'26.315
6. HONDA Casey STONER AUS 44'26.944
7. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 44'42.176
8. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 44'42.287
9. HONDA Toni ELIAS SPA 45'12.855
10. HONDA Makoto TAMADA JPN 45'17.852
11. KAWASAKI Randy DE PUNIET FRA 45'18.053
12. SUZUKI John HOPKINS USA 45'34.430
13. DUCATI Alex HOFMANN GER 46'03.854
14. KR211V Kenny ROBERTS JR USA 44'23.691
15. HONDA Dani PEDROSA SPA 44'31.119
16. YAMAHA James ELLISON GBR 45'35.526
17. DUCATI Jose Luis CARDOSO SPA 44'57.572

Non classificati
YAMAHA Carlos CHECA SPA 28'26.506 10 laps
YAMAHA Colin EDWARDS USA 11'11.818 19 laps

Scatta la gara e Andrea Dovizioso parte a razzo. Sa di non avere tanti CV a disposizione nella sua Honda e tenta di alzare il ritmo prendendo in contropiede i rivali. Ma subito con lui c'è De Angelis che si tira dietro un lestissimo Marco Simoncelli, la KTM di Hiroshi Aoyama e l'Aprilia LE di Sylvain Guintoli (poi caduto al quarto giro).
In poche tornate cambia il menù della gara: De Angelis svernicia sul dritto Dovizioso e va in testa. E' il segnale per Lorenzo che in un lampo folgora Simoncelli e va all'inseguimento.


Dal settimo passaggio inizia una bellissima gara a quattro con De Angelis, Lorenzo, Dovizioso, Aoyama in bagarre con tempi quasi da qualifica. Ovviamente si sgrana il gruppo che gira invece con tempi superiori di un secondo più alti.
Roberto Locatelli, partito male viene su deciso, intanto Simoncelli molla e si ritrova indietro in poche tornate.
Dal dodicesimo giro Dovizioso si arrende e occupa una quarta piazza che in chiave mondiale lo preoccupa parecchio, Aoyama si tiene stretta la terza posizione, mentre i due dell'Aprilia se ne vanno dimostrando che la RSW di quest'anno è la moto di riferimento e i loro piloti pure.
Si aspetta la volata finale: Lorenzo prova a scrollarsi di dosso De Angelis, ma il sammarinese non molla. Si arriva all'ultimo curvone, Lorenzo esce benissimo, De Angelis pure, quindi passano sulla linea del traguardo assieme e lo spagnolo vince per mezza ruota, scarsa. Detto in cifre nove millesimi.
La classifica parla chiaro, adesso Lorenzo ha 249 punti, Dovizioso 225, De Angelis 167, Aoyama 148 e Locatelli 147. Il che vuol dire campionato difficilissimo per Dovi. Ma cosa gli è successo? problema numero uno il motore, lo dice anche lui: "Avevamo problemi anche nel warm up che sono tornati fuori anche in gara. In pratica qualche volta nel cambio di marcia il motore "moriva". Così era difficile, in ogni caso mi mancavano almeno due decimi di passo".

Quindi giù dal podio Dovizioso e dietro di lui Shuei Aoyama, che ieri è stato colpito da un gabbiano al braccio e ha rischiato di non correre.
Poi Barbera, davvero giù di forma, Locatelli, Smrz e l'idolo locale West che con la Aprilia Kit fulmina in duello la gilera di Simoncelli, decimo. A punti, tredicesimo, Manuel Poggiali.
Impresa che non riesce invece a Ballerini, sedicesimo e a Baldolini, 18° nonostante i tanti infortuni rimediati in prova che si sommano alla frattura che si porta dietro da Brno. Ventesimo Morelli.
1. APRILIA Jorge LORENZO SPA 39'17.327
2. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 39'17.336
3. KTM Hiroshi AOYAMA JPN 39'23.887
4. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 39'35.523
5. HONDA Shuhei AOYAMA JPN 39'53.327
6. APRILIA Hector BARBERA SPA 39'53.811
7. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 39'54.377
8. APRILIA Jakub SMRZ CZE 39'54.461
9. APRILIA Anthony WEST AUS 40'16.980
10. GILERA Marco SIMONCELLI ITA 40'21.156
11. APRILIA Dirk HEIDOLF GER 40'21.161
12. APRILIA Jules CLUZEL FRA 40'24.913
13. KTM Manuel POGGIALI RSM 40'25.102
14. HONDA Fabricio PERREN ARG 40'25.176
15. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 40'25.392
16. APRILIA Andrea BALLERINI ITA 40'38.871
17. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 40'50.362
18. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 39'34.952
19. APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN 39'48.996
20. APRILIA Luca MORELLI ITA 39'58.730

Non classificati

HONDA Arturo TIZON SPA 14'48.013 16 laps
HONDA Yuki TAKAHASHI JPN 12'57.700 17 laps
APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 3'16.169 23 laps
HONDA Arnaud VINCENT FRA 3'22.985 23 laps

Phillip Island (AUS) - Campione del mondo! Alvaro Bautista lascia l’Australia con il numero uno sulla carena e non in senso figurato, visto che nel giro d'onore si è fermato a staccare il nove (corre con il 19) dopo aver fatto una gara da dominatore, come del resto ci ha abituato in questa stagione.
Dominio giusto, sacrosanto in una corsa con due partenze. Si, perché anche in questa gara un incidente poco dopo il via, che vede coinvolti Hector Faubel e Sergio Gadea che travolgono Joey Litjiens, viene esposta la bandiera rossa e si deve ripartire.
Anche alla seconda partenza Bautista scatta velocissimo, e come spesso accade Mattia Pasini si ritrova con la moto ingolfata e deve rimontare.
All'attacco va Mika Kallio, che non può lasciar scappare Bautista se vuole tener aperto il mondiale, ma la sua moto non lo aiuta, come dice lo stesso finlandese: "Avevo una moto lenta, diciamo mezzo secondo rispetto alle prove".

Ecco il segreto della gara: le condizioni meteo cambiano dal warm up, fa più caldo ed è meno umido e le 125 hanno tutte la carburazione un po' grassa. Bautista se ne accorge e pretende che sia smagrita.
Grande tensione prima del via, ma i meccanici del team Aspar, pur con grande concitazione riescono nell'impresa. Per poco il campione rischia di non arrivare sulla pista in tempo, ma ce la fa.
Da quel momento per tutti c'è solo la lotta per il podio con una spettacolare bagarre che vede Kallio, Simon, Pasini in evidenza e dietro Lai, Pesek, Olive e soprattutto il bravissimo Raffaele De Rosa, napoletano DOC, unico del mondiale, che su questa pista di serie A non ha paura di sfidare i big.
Nella volata finale Bautista vince con tre secondi abbondanti (erano di più, ma dal muretto Martinez gli ordina di andare piano) su Kallio e Pasini che sbaglia al tornantino dell'ultimo giro e si deve accontentare della terza piazza davanti a Thomas Luthi (bravo l'ex campione del mondo) che onora la sua stagione in sella ad una moto non all'altezza di Aprilia e KTM.


L’Aprilia vince il suo sesto titolo mondiale costruttori della 125, una bella soddisfazione per gli uomini capeggiati da Giampiero Sacchi e Dall'Igna.
Julian Simon è quinto davanti a Lukas Pesek che beffa alla fine la più bella sorpresa della giornata, De Rosa con l'Aprilia del team di Fiorenzo Caponera, grande talent scout.
Bautista sul podio piange dopo aver fatto il giro d'onore con la bandiera spagnola fornitagli in pista da Marcelo Carbone, giornalista spagnolo specializzato in questi blitz nazionalistici.
Dodicesima piazza per la Malaguti di Koyama, poi Conti 18°, 19° Zanetti, 21° Grotzky Giorgi, 22° Tamburini.
Intanto Bautista fa la faccia più bella del mondo, ringrazia chi ha creduto in lui anche quando, un anno fa, arrancava con la Honda del team Seedorf: "Tutto perfetto, gara e stagione e grazie a tutti quelli che mi hanno appoggiato e un saluto a Talavera". Già, Talavera de la Reina, la sua città, due passi da Toledo, zona Madrid, lontano dalle rotte del motociclismo spagnolo che è di solito catalano. Ma lui è la grande eccezione, la bella eccezione. Bravo, campione del mondo, più che meritatamente.
1. APRILIA Alvaro BAUTISTA SPA 24'30.115
2. KTM Mika KALLIO FIN 24'33.357
3. APRILIA Mattia PASINI ITA 24'33.496
4. HONDA Thomas LUTHI SWI 24'33.754
5. KTM Julian SIMON SPA 24'33.953
6. DERBI Lukas PESEK CZE 24'36.184
7. APRILIA Raffaele DE ROSA ITA 24'36.200
8. HONDA Fabrizio LAI ITA 24'36.687
9. HONDA Gabor TALMACSI HUN 24'36.819
10. APRILIA Joan OLIVE SPA 24'38.425
11. DERBI Nicolas TEROL SPA 24'43.365
12. MALAGUTI Tomoyoshi KOYAMA JPN 24'43.400
13. APRILIA Hector FAUBEL SPA 24'43.462
14. HONDA Sandro CORTESE GER 24'43.517
15. HONDA Mike DI MEGLIO FRA 24'57.861
16. DERBI Pol ESPARGARO SPA 25'01.202
17. APRILIA Karel ABRAHAM CZE 25'02.005
18. HONDA Michele CONTI ITA 25'06.781
19. APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 25'11.606
20. KTM Michael RANSEDER AUT 25'11.632
21. APRILIA Simone GROTZKYJ ITA 25'11.802
22. APRILIA Roberto TAMBURINI ITA 25'11.997
23. APRILIA Vincent BRAILLARD SWI 25'12.025
24. APRILIA Dino LOMBARDI ITA 25'16.508
25. APRILIA Hiroaki KUZUHARA JPN 25'16.526
26. APRILIA Roberto LACALENDOLA ITA 25'17.735
27. KTM Blake LEIGH-SMITH AUS 25'33.653
28. HONDA Bradley SMITH GBR 26'04.717

Non classificati

HONDA Esteve RABAT SPA 2 laps
APRILIA Federico SANDI ITA 2 laps
APRILIA Imre TOTH HUN 2 laps
HONDA Rhys MOLLER AUS 7 laps
HONDA Michele PIRRO ITA 11 laps
APRILIA Manuel HERNANDEZ SPA 13 laps

Non hanno preso parte alla gara

APRILIA Sergio GADEA SPA
HONDA Joey LITJENS NED
La KTM è stata molto veloce e competitiva anche in questa corsa, con Aoyama 3° (nella foto), mentre Poggiali ha chiuso al 13° posto

Rossi non perde di vista il mondiale e dopo questa gara ha ridotto ancora lo svantaggio in classifica dal leader Hayden

Mattia Pasini ha sbagliato ad impostare l'ultimo tornantino e a perso la seconda posizione

Alex De Angelis ha mancato la vittoria un'altra volta, ma è stato autore di una bellissima gara che lo ha visto lottare con Lorenzo

Mika Kallio ha sofferto i problemi della sua moto che non gli ha consentito di lottare per la vittoria

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