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Test a Doha: Melandri il più veloce
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Il giorno dopo la gara scendono in pista i piloti Honda, Yamaha e Ducati. Il ravennate strappa il miglior crono e migliora il feeling con la moto. Rossi prova ancora con la M1 2005
di Marco Masetti
Marco Melandri ha realizzato il miglior tempo della giornata (1’55”95) con gomme da gara, negli altri passaggi ha mentenuto un ritmo di 1’56 alto
Certezze e dubbi dopo il turno extra di prove a Losail. Di scena i piloti Honda, Yamaha e Ducati. Il vento, diminuito rispetto alla giornata di ieri, ha permesso di lavorare bene fin dal mattino.
Marco Melandri ha realizzato il miglior tempo della giornata (1’55”95) con gomme da gara, negli altri passaggi ha mentenuto un ritmo di 1’56 alto
Certezze e dubbi dopo il turno extra di prove a Losail. Di scena i piloti Honda, Yamaha e Ducati. Il vento, diminuito rispetto alla giornata di ieri, ha permesso di lavorare bene fin dal mattino.
Iniziamo da Valentino Rossi che ha vinto sfruttando la sua capacità di guidare con le gomme usurate a fine gara, quando il grip, cioè l’aderenza, si riduce drasticamente, lasciando la moto libera da vibrazioni (chattering).
La Yamaha lavora duro perché anche il materiale nuovo portato per questa gara dai tecnici giapponesi non ha risolto i problemi. Quindi il pallino passa al reparto corse Yamaha che dovrà portare a Istambul, un telaio nuovo, meno rigido ma ancora in grado di offrire a Rossi e Edwards trazione e stabilità in frenata. Un compito difficile sulla carta, anche se la Yamaha può contare sulle indicazioni di Rossi, sommo collaudatore.
Davide Brivio team manager del Team Camel Yamaha ha commentato così: “E’ sempre piuttosto duro svegliarsi presto ed andare a provare la mattina dopo una vittoria, ma oggi era veramente importante per noi e per i piloti. Tutto il team ha lavorato sodo per sfruttare il tempo a disposizione. Alla fine non abbiamo ancora risolto il nostro principale problema, ma abbiamo raccolto molte informazioni che ci saranno utili per la gara di Istanbul”
-E avete tirato fuori ancora la vecchia moto?
“Valentino, ancora una volta, ha utilizzato la moto del 2005 per fare di confronti con la nuova. Sulla vecchia moto la vibrazione è assente, ma noi sappiamo che la M1del 2006 è migliore e ha più potenziale…siamo soddisfatti del lavoro svolto e guardiamo con fiducia alla prossima gara”.
In casa Honda c’è in arrivo per Nicky Hayden la quarta evoluzione da inizio anno del telaio della sua RC 211V Brno Type. Per i team satellite come quelli di Fausto Gresini e Lucio Cecchinello, invece sono previste prove di gomme e di assetti.
La Suzuki, uscita con le ossa rotte e la moto presa a calci da John Hopkins, da Losail, non ha provato nel dopo gara. Resta il problema legato alla difficoltà con la quale questa sofisticata quattro cilindri con valvole pneumatiche trova la messa a punto.
Nei test privati, senza limiti di tempo, tutto ciò è superabile, ma con i tempi ristretti di una gara no. E poi bisogna lavorare sull’erogazione della potenza che resta molto sgarbata e mette in crisi i piloti Hopkins e Vermeulen e stressa le gomme dopo pochi giri. Da rivedere anche l'affidabilità delle moto, davvero molto scarsa.
Alla Kawasaki (che non ha girato) si ferma l’evoluzione per un po’. Troppa confusione, troppi input per tecnici e piloti. Meglio lavorare sul materiale esistente, magari cercando di rendere più dolce l’erogazione. Perché queste moto hanno 250 cavalli e scaricarli a terra, soprattutto con la moto piegata, non è facile. Per le Kawasaki sono in arrivo anche nuove carene aerodinamiche, ma queste le vedremo più avanti, magari a Le Mans, quando il mondiale tornerà in Europa.
continua nella sua saggia politica di evoluzione senza rivoluzione. Loris Capirossi e Sete Gibernau provano dettagli di ciclistica e meccanica, ma nulla di importante. Però la Casa italiana opera anche sul fronte gomme continuando e rafforzando il rapporto con la Bridgestone. Loris ha commentato così: "Anche oggi è stata una giornata positiva. Abbiamo fatto diverse prove di mappatura del motore e di assetto, trovando piccole migliorie che potranno essere utili per le prossime gare. Insieme ai tecnici Bridgestone abbiamo anche svolto alcuni test di gomme, raccogliendo dati utili per migliorare ulteriormente su questo tipo di piste con poco grip. Già ieri le mie gomme andavano bene, ma. non bisogna fermarsi mai! Stiamo attraversando un periodo positivo e faremo di tutto per continuare ad essere competitivi al massimo!"
Ma, tecnica a parte, il segnale migliore arriva da Marco Melandri, velocissimo. Forse Marco si è sbloccato. Sarebbe bellissimo. Della sua giornata ci racconta: “Lascio il Qatar soddisfatto. Oggi abbiamo lavorato molto bene. Finalmente ho ritrovato il giusto feeling con la moto e sono tornato a divertirmi. Abbiamo fatto delle modifiche abbastanza radicali a livello di distribuzione di pesi e abbiamo trovato una soluzione che mi è piaciuta molto. Penso di aver individuato una base molto buona che adesso dovremo verificare anche sulle altre piste. Non sono sicuro di aver risolto tutti i miei problemi, ma sicuramente abbiamo fatto un grande passo in avanti. Guardo con fiducia a Istanbul, un circuito a me particolarmente caro.” Il tempo fatto segnare è stato realizzato con una gomma da temp, mentre negli altri passaggi è rimasto sul 1'56 come gli altri.
Se nel team HRC Hayden (che ha ribadito che preferirebbe la versione standard) ha girato come sempre moltissimo, Daniel Pedrosa ha invece saltato l'appuntamento, forse perché non c'era nulla da provare oppure per stanchezza?
Scivolata senza danni per Toni Elias, mentre Carlos Checa non ha girato a causa del riacutizzarsi dell'infortunio alla spalla.
I tempi ufficiosi
• Marco Melandri (ITA) Fortuna Honda, 1¹55.95
• Valentino Rossi (ITA) Camel Yamaha Team, 1¹56.25
• Colin Edwards (USA) Camel Yamaha Team, 1¹56.35
• Nicky Hayden (USA) Repsol Honda Team, 1¹56.36
• Sete Gibernau (SPA) Ducati Marlboro Team, 1¹56.61
• Loris Capirossi (ITA) Ducati Marlboro Team,1¹56.77
• Toni Elias (SPA) Fortuna Honda, 1¹56.86
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