Motogp
Valencia: vincono Melandri, Pedrosa e Kallio
Pagina principale
Melandri chiude la stagione con un'altra vittoria dopo quella di Istanbul. Il romagnolo è primo su un podio completato da Hayden e da Rossi, protagonista di una grande rimonta. La moto tradisce Gibernau. Nella 250 Pedrosa lascia la 250 con una vittoria
Un anno fa, su questo stesso circuito era un pilota a spasso: ora a Valencia Melandri è candidato ad essere il primo rivale di Rossi nella prossima stagione
Valencia (Spa) - Ora per i detrattori di Marco Melandri la strada si fa in salita: seconda vittoria in due gare, seconda piazza del mondiale, un risultato che dodici mesi fa, quando proprio qui a Valencia Marco era un giovane disoccupato era "nel pianeta dei sogni", come dice il pilota felicissimo a fine gara.
Vittoria nettissima con la testa della corsa in mano dall'avvio al fine e solo un errore, una caduta mentre festeggiava dopo il traguardo alla fine del burn out. Un trionfo a tutto tondo anche perché i rivali c'erano, eccome.
A iniziare da Nicky Hayden che aveva voglia di vincere e che invece si deve accontentare del secondo posto. Un tentativo di passare Marco lo ha fatto, nell'ultimo giro, ma oggi si è capito che tra i due è l’italiano ad avere il coltello dalla parte del manico. Terzo gradino per Valentino Rossi che festeggia il mondiale vinto con 147 punti di vantaggio su Melandri. Cifra spaventosa, come è stata spaventosa la sua rimonta che in meno di sei giri lo ha portato dalla 15.ma piazza di partenza al terzo posto in gara.
Valentino ha mostrato il suo solito terrificante repertorio e probabilmente non ha agganciato i primi solo perché il passo di Melandri era davvero quello del vincitore, altrimenti li avrebbe presi. Il campione non ha la faccia contenta e bacchetta la squadra: "Abbiamo sofferto troppo durante le prove, va bene la mia caduta, però non possiamo sistemare la moto nel warm up". Una cosa accaduta spesso in stagione, ma adesso c'è Melandri che non è l'anti Rossi, ma è un pilota che va forte.
Merce rarissima al giorno d'oggi, come si è visto con la buona gara di Carlos Checa, quarto ma a 18 secondi o nella sfida tra Barros, Biaggi e l'eroico Capirossi finiti nell'ordine, ma già a più di 20 secondi. Il valore della sfida è tutto qui: sono pochi i piloti in grado di recitare il ruolo di lepre e la muta che insegue raramente ha il guizzo per agganciarla. Rossi, Melandri e Hayden, non a caso le prime tre forse della MotoGp non sono lì per caso.
E visto che il mercato ha bisogno disperato di bombe, non mi meraviglierei che entro notte arrivassero notizie clamorose. Non so, c'è qualcosa nell'aria...
Torniamo alla gara: Biaggi e Barros potrebbero aver corso l'ultima corsa, ma l'hanno fatto con grande onestà e bravura, facendo di sicuro meglio di Edwards e Tamada o di Elias, tutta gente che ha bisogno di farsi una domanda e di darsi una risposta: stiamo davvero facendo il massimo? Mai un sorpasso, mai un allungo, solo un onesto girare in pista, ma questo è un mondiale, non un lavoro d'ufficio.
Fa piacere vedere Capirossi che ha ancora voglia di prendersi qualche rischio e di arrivare provatissimo ma sempre in sella. Anche Nakano con una mano ko è da apprezzare. Poi le seconde linee con Kyionari, il giapponese reduce da una stagione in superbike inglese che fa più o meno la figura di un Vermeulen e che si mette dietro Hopkins che vive un finale di stagione in tono men che minore. A punti Hofmann al rientro dopo una lunga assenza causata da un infortunio alla caviglia, ma non Battaini doppiato dopo poco. Il bresciano spera di portare il sedere sulla Kawasaki SBK della PSG 1 per dimenticare una stagione grottesca con la WCM. Peggio di lui ha fatto il compagno di team Ellison, che si è fermato presto, visto che era partito con le gomme soft, tanto per fare un paio di tornate a buon livello.
Cosa che non è riuscita a Roberto Rolfo, caduto nelle battute iniziali nella mischia creatasi dopo il via.
E poi c'è Sete Gibernau, l'uomo più veloce in prova, quello che si è portato via la BMW serie 5, premio a chi in prova batte tutti. Veloce Sete lo è, anche nell'uscire di scena: tre giri e poi un fumaccio bianco dalla sua Honda gli intima di abbandonare la gara. Sarà un complotto, come disse qualcuno? Oppure anche le Honda si possono rompere? Vera la seconda, anche perché Sete anche il prossimo anno dovrebbe essere con una Honda nel team Pons. Ma allora chi va alla Ducati? Due le possibilità: resta Checa, oppure ci va uno che oggi è andato molto forte... A dopo.
Vittoria nettissima con la testa della corsa in mano dall'avvio al fine e solo un errore, una caduta mentre festeggiava dopo il traguardo alla fine del burn out. Un trionfo a tutto tondo anche perché i rivali c'erano, eccome.
A iniziare da Nicky Hayden che aveva voglia di vincere e che invece si deve accontentare del secondo posto. Un tentativo di passare Marco lo ha fatto, nell'ultimo giro, ma oggi si è capito che tra i due è l’italiano ad avere il coltello dalla parte del manico. Terzo gradino per Valentino Rossi che festeggia il mondiale vinto con 147 punti di vantaggio su Melandri. Cifra spaventosa, come è stata spaventosa la sua rimonta che in meno di sei giri lo ha portato dalla 15.ma piazza di partenza al terzo posto in gara.
Valentino ha mostrato il suo solito terrificante repertorio e probabilmente non ha agganciato i primi solo perché il passo di Melandri era davvero quello del vincitore, altrimenti li avrebbe presi. Il campione non ha la faccia contenta e bacchetta la squadra: "Abbiamo sofferto troppo durante le prove, va bene la mia caduta, però non possiamo sistemare la moto nel warm up". Una cosa accaduta spesso in stagione, ma adesso c'è Melandri che non è l'anti Rossi, ma è un pilota che va forte.
Merce rarissima al giorno d'oggi, come si è visto con la buona gara di Carlos Checa, quarto ma a 18 secondi o nella sfida tra Barros, Biaggi e l'eroico Capirossi finiti nell'ordine, ma già a più di 20 secondi. Il valore della sfida è tutto qui: sono pochi i piloti in grado di recitare il ruolo di lepre e la muta che insegue raramente ha il guizzo per agganciarla. Rossi, Melandri e Hayden, non a caso le prime tre forse della MotoGp non sono lì per caso.
E visto che il mercato ha bisogno disperato di bombe, non mi meraviglierei che entro notte arrivassero notizie clamorose. Non so, c'è qualcosa nell'aria...
Torniamo alla gara: Biaggi e Barros potrebbero aver corso l'ultima corsa, ma l'hanno fatto con grande onestà e bravura, facendo di sicuro meglio di Edwards e Tamada o di Elias, tutta gente che ha bisogno di farsi una domanda e di darsi una risposta: stiamo davvero facendo il massimo? Mai un sorpasso, mai un allungo, solo un onesto girare in pista, ma questo è un mondiale, non un lavoro d'ufficio.
Fa piacere vedere Capirossi che ha ancora voglia di prendersi qualche rischio e di arrivare provatissimo ma sempre in sella. Anche Nakano con una mano ko è da apprezzare. Poi le seconde linee con Kyionari, il giapponese reduce da una stagione in superbike inglese che fa più o meno la figura di un Vermeulen e che si mette dietro Hopkins che vive un finale di stagione in tono men che minore. A punti Hofmann al rientro dopo una lunga assenza causata da un infortunio alla caviglia, ma non Battaini doppiato dopo poco. Il bresciano spera di portare il sedere sulla Kawasaki SBK della PSG 1 per dimenticare una stagione grottesca con la WCM. Peggio di lui ha fatto il compagno di team Ellison, che si è fermato presto, visto che era partito con le gomme soft, tanto per fare un paio di tornate a buon livello.
Cosa che non è riuscita a Roberto Rolfo, caduto nelle battute iniziali nella mischia creatasi dopo il via.
E poi c'è Sete Gibernau, l'uomo più veloce in prova, quello che si è portato via la BMW serie 5, premio a chi in prova batte tutti. Veloce Sete lo è, anche nell'uscire di scena: tre giri e poi un fumaccio bianco dalla sua Honda gli intima di abbandonare la gara. Sarà un complotto, come disse qualcuno? Oppure anche le Honda si possono rompere? Vera la seconda, anche perché Sete anche il prossimo anno dovrebbe essere con una Honda nel team Pons. Ma allora chi va alla Ducati? Due le possibilità: resta Checa, oppure ci va uno che oggi è andato molto forte... A dopo.
MotoGP: i risultati
A breve l'articolo di commento del nostro inviato a Valencia
1. HONDA Marco MELANDRI ITA 46'58.152
2. HONDA Nicky HAYDEN USA 46'58.249
3. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 47'01.111
4. DUCATI Carlos CHECA SPA 47'16.870
5. HONDA Alex BARROS BRA 47'18.858
6. HONDA Max BIAGGI ITA 47'19.406
7. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 47'21.294
8. YAMAHA Colin EDWARDS USA 47'23.830
9. HONDA Makoto TAMADA JPN 47'34.862
10. YAMAHA Toni ELIAS SPA 47'37.268
11. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 47'39.288
12. HONDA Ryuichi KIYONARI JPN 47'43.843
13. SUZUKI John HOPKINS USA 47'44.659
14. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 47'48.008
15. YAMAHA Ruben XAUS SPA 48'17.595
16. BLATA Franco BATTAINI ITA 47'35.920
Non classificati
PROTON KR Kurtis ROBERTS USA 26'11.135
BLATA James ELLISON GBR 24'15.926
SUZUKI Nobuatsu AOKI JPN 12'47.346
HONDA Sete GIBERNAU SPA 4'47.317
Fuori al primo giro
DUCATI Roberto ROLFO ITA
2. HONDA Nicky HAYDEN USA 46'58.249
3. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 47'01.111
4. DUCATI Carlos CHECA SPA 47'16.870
5. HONDA Alex BARROS BRA 47'18.858
6. HONDA Max BIAGGI ITA 47'19.406
7. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 47'21.294
8. YAMAHA Colin EDWARDS USA 47'23.830
9. HONDA Makoto TAMADA JPN 47'34.862
10. YAMAHA Toni ELIAS SPA 47'37.268
11. KAWASAKI Shinya NAKANO JPN 47'39.288
12. HONDA Ryuichi KIYONARI JPN 47'43.843
13. SUZUKI John HOPKINS USA 47'44.659
14. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 47'48.008
15. YAMAHA Ruben XAUS SPA 48'17.595
16. BLATA Franco BATTAINI ITA 47'35.920
Non classificati
PROTON KR Kurtis ROBERTS USA 26'11.135
BLATA James ELLISON GBR 24'15.926
SUZUKI Nobuatsu AOKI JPN 12'47.346
HONDA Sete GIBERNAU SPA 4'47.317
Fuori al primo giro
DUCATI Roberto ROLFO ITA
250: marcia trionfale
di Marco Masetti
Con la vittoria di Pedrosa la Honda conquista anche il titolo costruttori. Il campione della 250 correrà l'anno prossimo con la HRC in MotoGP Valencia (Spa) - Il valzer degli addii si trasforma in una passeggiata trionfale del pilota che negli ultimi due anni ha monopolizzato questa classe. Daniel Pedrosa giochicchia un po' con Jorge Lorenzo a inizio gara, poi distende il passo e senza mai strafare si vince la gara. Il titolo ce l'ha in tasca da un po', da quando ha superato il momentaccio della trasferta asiatica e in Australia si è confermato campione.
Superiorità assoluta, sua e della Honda che soffia all'Aprilia il titolo costruttori. Tuttavia le cose sono destinate a cambiare, perché da domani ne vedremo delle belle.
Ma torniamo all'inutile gara di Valencia che ha portato in seconda piazza Lorenzo, pimpante e voglioso di vincere la prima gara della sua stagione in 250. Jorge ha fatto una prova più che onesta, ma Pedrosa gli ha fatto capire che è meglio che resti ancora un anno in 250 prima di raggiungerlo in MotoGp. Lorenzo lo farà, dopo il passaggio all'Aprilia, suo e di Barbera, quinto dopo aver perso il treno di testa a causa di un errore.
Sul podio, con una gara onesta ma nulla di più, ci va Stoner, un altro che nelle ultime ore ha trovato posto in MotoGp e non con la Yamaha come tutti avevano detto, giustamente imbeccati dalla stima che ha di lui Burgess e dai tentativi del suo manager Cecchinello. Stoner sale sulla Honda del team Pons che in nottata ha provato a ingaggiare ingaggiato oltre al giovane australiano anche Sete Gibernau che alla Ducati sta chiedendo forse troppo.
Colpo di scena (aspettatene altri da qui a notte), ma ecco altri piloti che cambiano. Dopo il podio c'è De Angelis che non infila una grande gara, ma che almeno non si trova invischiato in cadute e colpi proibiti. Alex è un altro sul piede di partenza: dopo l'annuncio che il team ufficiale Aprilia sarà composto da Lorenzo e Barbera, cercherà una nuova sistemazione ma dove? Forse nella nuova squadra che sta nascendo con probabile direttore sportivo Guidotti, ma della quale si sa davvero poco. Magari potrebbe far correre una Honda, visto che la prossima stagione ce de dovrebbero essere solo quattro ufficiali e questo non è un bene per il campionato. Oppure con Cecchinello che, ora come ora, sembra senza chance di proseguire la stagione. Insomma, poche certezze e grande confusione, ma il valzer degli addii continua con Aoyama, sesto, futuro pilota della KTM e che batte Takahashi, De Puniet, Dovizioso (che rovina la gara con un'uscita di pista al primo giro, ma che riesce a rimontare, almeno fino al superamento di Locatelli. Piloti italiani ben poco brillanti, con la caduta di Corsi e Ballerini a fine gara.
La classifica non ha pietà di chi perde: Pedrosa ha 309 punti, Stoner a 254, Dovizioso è terzo a 189 con Aoyamaha a 180. Visto lo scenario, è proprio Andrea (che proverà la Honda MotoGp, ma solo come premio) il favorito con Lorenzo della prossima stagione, per le seconde file bisognerà aspettare: quello che c'è in giro adesso non è molto.
Con la vittoria di Pedrosa la Honda conquista anche il titolo costruttori. Il campione della 250 correrà l'anno prossimo con la HRC in MotoGP Valencia (Spa) - Il valzer degli addii si trasforma in una passeggiata trionfale del pilota che negli ultimi due anni ha monopolizzato questa classe. Daniel Pedrosa giochicchia un po' con Jorge Lorenzo a inizio gara, poi distende il passo e senza mai strafare si vince la gara. Il titolo ce l'ha in tasca da un po', da quando ha superato il momentaccio della trasferta asiatica e in Australia si è confermato campione.
Superiorità assoluta, sua e della Honda che soffia all'Aprilia il titolo costruttori. Tuttavia le cose sono destinate a cambiare, perché da domani ne vedremo delle belle.
Ma torniamo all'inutile gara di Valencia che ha portato in seconda piazza Lorenzo, pimpante e voglioso di vincere la prima gara della sua stagione in 250. Jorge ha fatto una prova più che onesta, ma Pedrosa gli ha fatto capire che è meglio che resti ancora un anno in 250 prima di raggiungerlo in MotoGp. Lorenzo lo farà, dopo il passaggio all'Aprilia, suo e di Barbera, quinto dopo aver perso il treno di testa a causa di un errore.
Sul podio, con una gara onesta ma nulla di più, ci va Stoner, un altro che nelle ultime ore ha trovato posto in MotoGp e non con la Yamaha come tutti avevano detto, giustamente imbeccati dalla stima che ha di lui Burgess e dai tentativi del suo manager Cecchinello. Stoner sale sulla Honda del team Pons che in nottata ha provato a ingaggiare ingaggiato oltre al giovane australiano anche Sete Gibernau che alla Ducati sta chiedendo forse troppo.
Colpo di scena (aspettatene altri da qui a notte), ma ecco altri piloti che cambiano. Dopo il podio c'è De Angelis che non infila una grande gara, ma che almeno non si trova invischiato in cadute e colpi proibiti. Alex è un altro sul piede di partenza: dopo l'annuncio che il team ufficiale Aprilia sarà composto da Lorenzo e Barbera, cercherà una nuova sistemazione ma dove? Forse nella nuova squadra che sta nascendo con probabile direttore sportivo Guidotti, ma della quale si sa davvero poco. Magari potrebbe far correre una Honda, visto che la prossima stagione ce de dovrebbero essere solo quattro ufficiali e questo non è un bene per il campionato. Oppure con Cecchinello che, ora come ora, sembra senza chance di proseguire la stagione. Insomma, poche certezze e grande confusione, ma il valzer degli addii continua con Aoyama, sesto, futuro pilota della KTM e che batte Takahashi, De Puniet, Dovizioso (che rovina la gara con un'uscita di pista al primo giro, ma che riesce a rimontare, almeno fino al superamento di Locatelli. Piloti italiani ben poco brillanti, con la caduta di Corsi e Ballerini a fine gara.
La classifica non ha pietà di chi perde: Pedrosa ha 309 punti, Stoner a 254, Dovizioso è terzo a 189 con Aoyamaha a 180. Visto lo scenario, è proprio Andrea (che proverà la Honda MotoGp, ma solo come premio) il favorito con Lorenzo della prossima stagione, per le seconde file bisognerà aspettare: quello che c'è in giro adesso non è molto.
250: i risultati
1. HONDA Daniel PEDROSA SPA 43'33.395
2. HONDA Jorge LORENZO SPA 43'36.843
3. APRILIA Casey STONER AUS 43'47.767
4. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 43'51.166
5. HONDA Hector BARBERA SPA 43'59.628
6. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 44'04.639
7. HONDA Yuki TAKAHASHI JPN 44'08.913
8. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 44'09.883
9. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 44'16.524
10. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 44'17.355
11. HONDA Alex DEBON SPA 44'28.889
12. HONDA Jakub SMRZ CZE 44'30.660
13. APRILIA Martin CARDENAS COL 44'31.580
14. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 44'31.940
15. APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN 44'34.880
16. APRILIA Chaz DAVIES GBR 44'45.507
17. APRILIA Steve JENKNER GER 44'56.870
18. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 45'03.930
19. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 45'05.352
20. APRILIA Mathieu GINES FRA 43'41.745
21.APRILIA Zheng Peng LI CHN 44'45.419
Non classificati
APRILIA Andrea BALLERINI ITA 43'15.466
APRILIA Simone CORSI ITA 43'15.879
HONDA Dirk HEIDOLF GER 29'44.912
YAMAHA Erwan NIGON FRA 30'26.601
APRILIA Zhu WANG CHN 26'43.587
HONDA Arturo TIZON SPA 15'11.982
APRILIA Alvaro MOLINA SPA 10'10.299
FANTIC Arnaud VINCENT FRA 10'10.568
2. HONDA Jorge LORENZO SPA 43'36.843
3. APRILIA Casey STONER AUS 43'47.767
4. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 43'51.166
5. HONDA Hector BARBERA SPA 43'59.628
6. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 44'04.639
7. HONDA Yuki TAKAHASHI JPN 44'08.913
8. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 44'09.883
9. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 44'16.524
10. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 44'17.355
11. HONDA Alex DEBON SPA 44'28.889
12. HONDA Jakub SMRZ CZE 44'30.660
13. APRILIA Martin CARDENAS COL 44'31.580
14. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 44'31.940
15. APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN 44'34.880
16. APRILIA Chaz DAVIES GBR 44'45.507
17. APRILIA Steve JENKNER GER 44'56.870
18. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 45'03.930
19. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 45'05.352
20. APRILIA Mathieu GINES FRA 43'41.745
21.APRILIA Zheng Peng LI CHN 44'45.419
Non classificati
APRILIA Andrea BALLERINI ITA 43'15.466
APRILIA Simone CORSI ITA 43'15.879
HONDA Dirk HEIDOLF GER 29'44.912
YAMAHA Erwan NIGON FRA 30'26.601
APRILIA Zhu WANG CHN 26'43.587
HONDA Arturo TIZON SPA 15'11.982
APRILIA Alvaro MOLINA SPA 10'10.299
FANTIC Arnaud VINCENT FRA 10'10.568
125: il titolo a Luthi
Thomas Luthi sulla Honda del team privato con la quale ha vinto il titolo mondiale
Valencia (Spa) - Finale incredibile di stagione con Thomas Luthi che vince il campionato della 125, regalando il terzo titolo alla Svizzera. E Thomas, dopo una stagione da leone, ha fatto la gara del ragioniere, chiudendo nono e con un vantaggio che alla fine si è ridotto da 23 a 5 punti.
Mika Kallio ha fatto quello che doveva fare, cioè ha vinto battendo in una volata piuttosto concitata, Gabor Talmacsi e Mattia Pasini (forse danneggiato dal duo KTM).
Morale: Kallio è secondo a 5 punti e qui vengono fuori quei cinque punti persi nella volata con Talmacsi a Losail, quando l'ungherese finse di non aver capito gli ordini di scuderia. Certo, Luthi avrebbe corso in maniera diversa se Kallio fosse stato più vicino, ma quei cinque punti pesano come macigni.
Un altro che ha mancato l’occasione della vita è Gadea, partito in pole e grande protagonista fino al giro 19, quando è caduto da solo buttando via una gara che pareva già vinta. Sul podio ci va Pasini con una prestazione che è un po' lo specchio della sua stagione. In testa nell'ultimo giro ha tenuto una traiettoria molto aperta all'ultima curva nella quale si sono infilati come razzi i due della KTM.
C'è stato anche un contatto con Kallio , ma il riccionese è costretto ad accontentarsi della terza piazza. "Forse quest'anno mi sono più impegnato a perderlo che a vincerlo, però è stata un'esperienza notevole. Il prossimo anno vedrò di vincerlo". Giusta idea, magari bisognerebbe decidere alla svelta con chi, visto che il pilota oscilla tra due team della 125, l'attuale Totti Top Sport e quello di Aspar, ma la decisione è per ora rinviata, anche se dovrebbe restare in Aprilia. Quindi non ci sarà il passaggio alla 250, perché "Andare via dalla 125 da campione del mondo è tutta un'altra cosa".
Il podio della 125: da sinistra Talmacsi, il vincitore Kallio e Pasini, terzo
Per il resto un festival di cadute, ben 13, con protagonisti tra gli altri Poggiali, Zanetti, Pesek, Sandi e Di Meglio. E poi Faubel, quarto dopo una gara solitaria davanti a Simoncelli che lascia la categoria e batte Koyama, Lai e Simon.
Interessante il decimo posto di Pablo Nieto con la nuova Derbi con motore a disco rotante. A punti De Rosa (futuro sostituto di Simoncelli nel team NoCable) e anche Iannone. Pellino porta in 22esima piazza la Malaguti all'ultima uscita di stagione, ma molto meglio di lui aveva fatto Cluzel a lungo in zona punti prima del ritiro.
Bene, la 125 chiude i giochi, uno svizzeroesulta meritatamente, davanti a 50 giornalisti del suo paese. La confederazione riscopre la moto, l'Italia, la Spagna, la KTM, insomma le grandi potenze, si inchinano a un bravo pilota, a un piccolo team e a una moto privata. E a quei cinque punti di Losail...
Mika Kallio ha fatto quello che doveva fare, cioè ha vinto battendo in una volata piuttosto concitata, Gabor Talmacsi e Mattia Pasini (forse danneggiato dal duo KTM).
Morale: Kallio è secondo a 5 punti e qui vengono fuori quei cinque punti persi nella volata con Talmacsi a Losail, quando l'ungherese finse di non aver capito gli ordini di scuderia. Certo, Luthi avrebbe corso in maniera diversa se Kallio fosse stato più vicino, ma quei cinque punti pesano come macigni.
Un altro che ha mancato l’occasione della vita è Gadea, partito in pole e grande protagonista fino al giro 19, quando è caduto da solo buttando via una gara che pareva già vinta. Sul podio ci va Pasini con una prestazione che è un po' lo specchio della sua stagione. In testa nell'ultimo giro ha tenuto una traiettoria molto aperta all'ultima curva nella quale si sono infilati come razzi i due della KTM.
C'è stato anche un contatto con Kallio , ma il riccionese è costretto ad accontentarsi della terza piazza. "Forse quest'anno mi sono più impegnato a perderlo che a vincerlo, però è stata un'esperienza notevole. Il prossimo anno vedrò di vincerlo". Giusta idea, magari bisognerebbe decidere alla svelta con chi, visto che il pilota oscilla tra due team della 125, l'attuale Totti Top Sport e quello di Aspar, ma la decisione è per ora rinviata, anche se dovrebbe restare in Aprilia. Quindi non ci sarà il passaggio alla 250, perché "Andare via dalla 125 da campione del mondo è tutta un'altra cosa".
Il podio della 125: da sinistra Talmacsi, il vincitore Kallio e Pasini, terzo
Per il resto un festival di cadute, ben 13, con protagonisti tra gli altri Poggiali, Zanetti, Pesek, Sandi e Di Meglio. E poi Faubel, quarto dopo una gara solitaria davanti a Simoncelli che lascia la categoria e batte Koyama, Lai e Simon.
Interessante il decimo posto di Pablo Nieto con la nuova Derbi con motore a disco rotante. A punti De Rosa (futuro sostituto di Simoncelli nel team NoCable) e anche Iannone. Pellino porta in 22esima piazza la Malaguti all'ultima uscita di stagione, ma molto meglio di lui aveva fatto Cluzel a lungo in zona punti prima del ritiro.
Bene, la 125 chiude i giochi, uno svizzeroesulta meritatamente, davanti a 50 giornalisti del suo paese. La confederazione riscopre la moto, l'Italia, la Spagna, la KTM, insomma le grandi potenze, si inchinano a un bravo pilota, a un piccolo team e a una moto privata. E a quei cinque punti di Losail...
125: i risultati
1. KTM Mika KALLIO FIN 40'26.640
2. KTM Gabor TALMACSI HUN 40'26.877
3. APRILIA Mattia PASINI ITA 40'27.007
4. APRILIA Hector FAUBEL SPA 40'39.041
5. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 40'43.649
6. HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN 40'47.275
7. HONDA Fabrizio LAI ITA 40'47.310
8. KTM Julian SIMON SPA 40'47.449
9. HONDA Thomas LUTHI SWI 40'50.157
10. DERBI Pablo NIETO SPA 40'59.445
11. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 41'02.570
12. HONDA Alvaro BAUTISTA SPA 41'02.655
13. APRILIA Raffaele DE ROSA ITA 41'10.076
14. APRILIA Joan OLIVE SPA 41'14.291
15. APRILIA Andrea IANNONE ITA 41'16.027
16. DERBI Nicolas TEROL SPA 41'19.827
17. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 41'24.616
18. DERBI Enrique JEREZ SPA 41'27.500
19. HONDA Manuel HERNANDEZ SPA 41'27.695
20. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 41'32.916
21. APRILIA Imre TOTH HUN 41'33.555
22. MALAGUTI Gioele PELLINO ITA 41'35.119
23. APRILIA Vincent BRAILLARD SWI 41'39.929
24. HONDA Esteve RABAT SPA 41'49.322
25. APRILIA Julian MIRALLES SPA 41'49.814
26. HONDA Sascha HOMMEL GER 42'06.372
Non classificati
HONDA Alexis MASBOU FRA 37'36.758
APRILIA Sergio GADEA SPA 30'18.503
Sandro CORTESE GER 29'04.723
MALAGUTI Jules CLUZEL FRA 29'17.149
GILERA Manuel POGGIALI RSM 27'22.838
APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 23'59.557
DERBI Lukas PESEK CZE 23'59.618
APRILIA Daniel SAEZ SPA 24'36.017
APRILIA Karel ABRAHAM CZE 17'30.993
HONDA Federico SANDI ITA 10'30.966
HONDA Mike DI MEGLIO FRA 8'33.818
Fuori al primo giro
APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER
HONDA David BONACHE SPA
2. KTM Gabor TALMACSI HUN 40'26.877
3. APRILIA Mattia PASINI ITA 40'27.007
4. APRILIA Hector FAUBEL SPA 40'39.041
5. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 40'43.649
6. HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN 40'47.275
7. HONDA Fabrizio LAI ITA 40'47.310
8. KTM Julian SIMON SPA 40'47.449
9. HONDA Thomas LUTHI SWI 40'50.157
10. DERBI Pablo NIETO SPA 40'59.445
11. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 41'02.570
12. HONDA Alvaro BAUTISTA SPA 41'02.655
13. APRILIA Raffaele DE ROSA ITA 41'10.076
14. APRILIA Joan OLIVE SPA 41'14.291
15. APRILIA Andrea IANNONE ITA 41'16.027
16. DERBI Nicolas TEROL SPA 41'19.827
17. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 41'24.616
18. DERBI Enrique JEREZ SPA 41'27.500
19. HONDA Manuel HERNANDEZ SPA 41'27.695
20. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 41'32.916
21. APRILIA Imre TOTH HUN 41'33.555
22. MALAGUTI Gioele PELLINO ITA 41'35.119
23. APRILIA Vincent BRAILLARD SWI 41'39.929
24. HONDA Esteve RABAT SPA 41'49.322
25. APRILIA Julian MIRALLES SPA 41'49.814
26. HONDA Sascha HOMMEL GER 42'06.372
Non classificati
HONDA Alexis MASBOU FRA 37'36.758
APRILIA Sergio GADEA SPA 30'18.503
Sandro CORTESE GER 29'04.723
MALAGUTI Jules CLUZEL FRA 29'17.149
GILERA Manuel POGGIALI RSM 27'22.838
APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 23'59.557
DERBI Lukas PESEK CZE 23'59.618
APRILIA Daniel SAEZ SPA 24'36.017
APRILIA Karel ABRAHAM CZE 17'30.993
HONDA Federico SANDI ITA 10'30.966
HONDA Mike DI MEGLIO FRA 8'33.818
Fuori al primo giro
APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER
HONDA David BONACHE SPA
Galleria fotografica