Motogp
Le pagelle di Losail
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10 a Rossi, come le vittorie che ha collezionato quest'anno. Ma 10 anche a Melandri, un vero combattente fino alla fine. Mediocrità per Gibernau, niente voto per Biaggi. Un implacabile Masetti distribuisce voti sui protagonisti del GP del Qatar, e lo fa c
di Marco Masetti
AVVERTENZE: questa rubrica è riservata ai maggiorenni (ci può essere qualche parolaccia), la Direzione non è responsabile dei deliri in essa contenuti. Chi non è in sintonia con l'estensore, può rispondere nel forum senza tirare in ballo le doti morali della madre dello stesso che non ha colpe.
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Può creare dipendenza, non somministrare oltre il sesto mese di gravidanza. In caso di disturbi, contattare il medico.
Rossi: 10 - Vince una gara nella quale ha usato il manico più del mezzo. Si vede che si è divertito e che ha piazzato la bandierina anche a Losail. Oramai la sua carta del mondo è completa e poi, quando guida un po' sporco, entusiasma come la Superbike. Poi, di colpo, la staccata trenta metri oltre il limite e la traiettoria precisa come un bisturi. Tremendamente numero uno.
Melandri: 10 - Prova a vincere e, quando c'è Rossi davanti, è impresa disperata. Macio se ne frega e tenta il grande colpo. Perde, ma con sommo onore. Pilota già maturo per essere la primaguida di una squadra. Più o meno come adesso, specie dopo l'attacco a Gibernau...
Hayden: 8 - Direte, ma non ha mai attaccato, non ha provato a vincere... Ma è arrivato a soli 5 secondi dalla coppia italiana: questa è già una notevole impresa, visti i tempi con i quali giravano Marco e Valentino. Edwards: 6,5 - Ci teneva a fare bella figura e ci ha provato, ma non si è trovato molto a posto sull'anteriore. Nel suo box non c'è Burgess a studiare i setting e si è visto. Più tonico del solito, un uomo da Desert Storm.
Checa: 6,5 - Con la Ducabrigstone di Losail, difficile arrivare più avanti. Bella costanza e giri interessanti. Il sospetto è che dopo il licenziamento si sia sbloccato e guidi meglio rispetto alla parte iniziale di stagione.
Nakano: 6,5 - Il giapponese fa una gara positiva, con sprazzi interessanti. Ma la squadra ha bisogno di un secondo pilota di livello per far crescere ancora la moto. E di un po' di accelerazione in più.
Elias: 7 - Fa il miglior risultato di stagione e si arrabbia perché voleva di più. Ha ragione, in prova aveva fatto vedere ottime cose e la scelta tecnica della squadra lo ha un po' penalizzato. E' in forma e ha voglia di fare un podio. Per ora è dura, ma ci proverà da qui a Valencia.
Capirossi: 6 - Dopo due vittorie, la Ducabridgestone, non ha più la posteriore giusta per Losail. E allora il leone di Borgo Rivola, il titano della Romagna, si deve arrendere a guidare una moto che scoda come l'autobotte di Duel. Strane le gonne: alle volte fanno vincere, altre ti fanno solo incazzare. Del resto sono tonde e la fortuna è un cerchio.
Rolfo: 8 - I primi giri nella top ten, senza paura, con grinta e classe gli fanno onore. Dopo le Dunlop lo mollano, ma resta una gran immagine del torinese. Bravo.
Biaggi: ng - Lo capisco: si gioca il secondo posto (e i conseguenti premi) e l'ingaggio per la prossima stagione e si ritrova con una moto che va a tre cilindri. Lui sospetta il complotto Honda, ma forse si tratta solo di una stagione sbagliata e di uno staff che non ingrana con il pilota. L'anno orribile continua.
Gibernau: 5 - Eppure era uno dei magnifici tre che stava facendo la gara. Tra l'altro davanti a tutti. Ma quando Melandri l'ha passato, ha tirato la staccata della disperazione e poi è uscito di pista. Forse se avesse accettato, dopo tre curve lo avrebbe ripassato. Vuole tutto e subito, e fa malissimo.
Yamaha: 8 - Vittoria ma anche una insospettata potenza e velocità sul dritto. Passare Rossi, anche con la scia, non era facile. I cavalli ci sono, eccome.
Honda: 7 - Due moto sul podio: è il segno che la 211 non è proprio un cesso. Ma fateci caso, ci è salita con i due piloti più giovani. La Honda del futuro?
Ducati: 5 - Troppo dipendente dalle gomme: quando si arriva sulla pista sbagliata, tornano a galla incertezze e problematiche che sembravano messe in disparte dalla doppietta asiatica di Capirex. Però sono bravi: appena finita la gara, un giorno di test extra. L'obiettivo è vincere ancora da qui alla fine del mondiale.
Stoner: 10 e lode - Ha una remotissima possibilità di vincere il titolo e l'australiano che piace a Burgess (sarà l'erede di Valentino) ci mette tutto quello che ha. Schizza via in partenza e rivede gli altri sul podio, guardandoli dall'alto in basso. A Phillip Island farà ancora di più: un vero leone.
Lorenzo: 8 - Torna dopo la squalifica e fa vedere che la 250 è il suo ambiente naturale. Guida benissimo, ma fa un solo errore, lasciarsi scappare Stoner al via. La punizione è una gara in solitario che di certo non è la passione del calientissimo Parafuera.
Dovizioso: 7 - Un altro che fa una bella gara, se non fosse per non aver capito che Stoner era da prendere a tutti i costi. Ma Andrea fa il capolavoro quando infila come un tordo sul traguardo nientemeno che Pedrosa. Ha scoperto che il numero uno ha un punto debole. Anzi tre, avanti con la lettura.
Pedrosa: 6 - Dani non sta bene e si vede. Tre morbi lo bloccano: il motore che non rende come solito, la pressione dei suoi avversari, Stoner in testa, che impietosamente lo braccano e poi c'è il braccino. Si perché anche ai big può venire la temutissima "paura di vincere", detta anche braccino.
De Angelis: 5 - Cade in una gara corsa con il ventre a terra e poca lucidità, derivante da una messa a punto non troppo centrata. Via, una gara buttata.
Aprilia: 7 - Le moto vanno, eccome, guardate Stoner, ma il livello medio è difficile da centrare. La RSW è uno strumento complesso da accordare, sensibilissimo e non sempre team e piloti riescono ad azzeccare l'alchimia giusta.
Honda: 7 - La forza del numero, della facilità. Infatti l'unica che non funziona a dovere è quella di Pedrosa, la più evoluta...
Fantic: 5 - Ancora pochi giri e poi il ritiro. Il progetto avrebbe bisogno di essere ripreso, di test e di sviluppo. Vincent è un serio professionista, Ferro troppo acerbo per l'avventura.
Talmacsi: 4 - La scusa è ridicola "credevo ci fosse ancora un giro", la gara fatta sempre nell'ombra di Kallio una farsa. Alla fine ha tradito gli accordi (lo dicono tutti), ma si tratta pur sempre di un pilota che può vincere il mondiale. Quindi, carogna ma sportivo.
Simoncelli: 8 - Sempre più alto e pesante (passatelo subito in MotoGp, anche la 250 gli va stretta) in partenza perde una vita. Poi si rifà e macina gli avversari sino al podio. Bravo.
Luthi: 5 - Lo svizzero si scioglie nel deserto, ma la sua Honda ne ha meno delle KTM.
Poggiali: 7 - Con una moto migliore sarebbe minimo da podio.
KTM: senza voto - La squadra austriaca è davvero incredibile. La sera prima della gara licenzia West reo di aver detto quel che pensava del motore. Forse rivedremo la 250 arancio a Valencia, non si sa bene con chi in sella. Ma la domenica si superano: accordi fatti tutti sul muretto ad esultare e poi facce disperate e crisi di sconforto. Talmacsi ha battuto Kallio sul filo di lana. Non l'hanno picchiato ma credo che da qui a Valencia il suo motore non sarà al massimo e che il prossimo anno non guiderà la KTM 250. Cabaret viennese!
Rossi: 10 - Vince una gara nella quale ha usato il manico più del mezzo. Si vede che si è divertito e che ha piazzato la bandierina anche a Losail. Oramai la sua carta del mondo è completa e poi, quando guida un po' sporco, entusiasma come la Superbike. Poi, di colpo, la staccata trenta metri oltre il limite e la traiettoria precisa come un bisturi. Tremendamente numero uno.
Melandri: 10 - Prova a vincere e, quando c'è Rossi davanti, è impresa disperata. Macio se ne frega e tenta il grande colpo. Perde, ma con sommo onore. Pilota già maturo per essere la primaguida di una squadra. Più o meno come adesso, specie dopo l'attacco a Gibernau...
Hayden: 8 - Direte, ma non ha mai attaccato, non ha provato a vincere... Ma è arrivato a soli 5 secondi dalla coppia italiana: questa è già una notevole impresa, visti i tempi con i quali giravano Marco e Valentino. Edwards: 6,5 - Ci teneva a fare bella figura e ci ha provato, ma non si è trovato molto a posto sull'anteriore. Nel suo box non c'è Burgess a studiare i setting e si è visto. Più tonico del solito, un uomo da Desert Storm.
Checa: 6,5 - Con la Ducabrigstone di Losail, difficile arrivare più avanti. Bella costanza e giri interessanti. Il sospetto è che dopo il licenziamento si sia sbloccato e guidi meglio rispetto alla parte iniziale di stagione.
Nakano: 6,5 - Il giapponese fa una gara positiva, con sprazzi interessanti. Ma la squadra ha bisogno di un secondo pilota di livello per far crescere ancora la moto. E di un po' di accelerazione in più.
Elias: 7 - Fa il miglior risultato di stagione e si arrabbia perché voleva di più. Ha ragione, in prova aveva fatto vedere ottime cose e la scelta tecnica della squadra lo ha un po' penalizzato. E' in forma e ha voglia di fare un podio. Per ora è dura, ma ci proverà da qui a Valencia.
Capirossi: 6 - Dopo due vittorie, la Ducabridgestone, non ha più la posteriore giusta per Losail. E allora il leone di Borgo Rivola, il titano della Romagna, si deve arrendere a guidare una moto che scoda come l'autobotte di Duel. Strane le gonne: alle volte fanno vincere, altre ti fanno solo incazzare. Del resto sono tonde e la fortuna è un cerchio.
Rolfo: 8 - I primi giri nella top ten, senza paura, con grinta e classe gli fanno onore. Dopo le Dunlop lo mollano, ma resta una gran immagine del torinese. Bravo.
Biaggi: ng - Lo capisco: si gioca il secondo posto (e i conseguenti premi) e l'ingaggio per la prossima stagione e si ritrova con una moto che va a tre cilindri. Lui sospetta il complotto Honda, ma forse si tratta solo di una stagione sbagliata e di uno staff che non ingrana con il pilota. L'anno orribile continua.
Gibernau: 5 - Eppure era uno dei magnifici tre che stava facendo la gara. Tra l'altro davanti a tutti. Ma quando Melandri l'ha passato, ha tirato la staccata della disperazione e poi è uscito di pista. Forse se avesse accettato, dopo tre curve lo avrebbe ripassato. Vuole tutto e subito, e fa malissimo.
Yamaha: 8 - Vittoria ma anche una insospettata potenza e velocità sul dritto. Passare Rossi, anche con la scia, non era facile. I cavalli ci sono, eccome.
Honda: 7 - Due moto sul podio: è il segno che la 211 non è proprio un cesso. Ma fateci caso, ci è salita con i due piloti più giovani. La Honda del futuro?
Ducati: 5 - Troppo dipendente dalle gomme: quando si arriva sulla pista sbagliata, tornano a galla incertezze e problematiche che sembravano messe in disparte dalla doppietta asiatica di Capirex. Però sono bravi: appena finita la gara, un giorno di test extra. L'obiettivo è vincere ancora da qui alla fine del mondiale.
Stoner: 10 e lode - Ha una remotissima possibilità di vincere il titolo e l'australiano che piace a Burgess (sarà l'erede di Valentino) ci mette tutto quello che ha. Schizza via in partenza e rivede gli altri sul podio, guardandoli dall'alto in basso. A Phillip Island farà ancora di più: un vero leone.
Lorenzo: 8 - Torna dopo la squalifica e fa vedere che la 250 è il suo ambiente naturale. Guida benissimo, ma fa un solo errore, lasciarsi scappare Stoner al via. La punizione è una gara in solitario che di certo non è la passione del calientissimo Parafuera.
Dovizioso: 7 - Un altro che fa una bella gara, se non fosse per non aver capito che Stoner era da prendere a tutti i costi. Ma Andrea fa il capolavoro quando infila come un tordo sul traguardo nientemeno che Pedrosa. Ha scoperto che il numero uno ha un punto debole. Anzi tre, avanti con la lettura.
Pedrosa: 6 - Dani non sta bene e si vede. Tre morbi lo bloccano: il motore che non rende come solito, la pressione dei suoi avversari, Stoner in testa, che impietosamente lo braccano e poi c'è il braccino. Si perché anche ai big può venire la temutissima "paura di vincere", detta anche braccino.
De Angelis: 5 - Cade in una gara corsa con il ventre a terra e poca lucidità, derivante da una messa a punto non troppo centrata. Via, una gara buttata.
Aprilia: 7 - Le moto vanno, eccome, guardate Stoner, ma il livello medio è difficile da centrare. La RSW è uno strumento complesso da accordare, sensibilissimo e non sempre team e piloti riescono ad azzeccare l'alchimia giusta.
Honda: 7 - La forza del numero, della facilità. Infatti l'unica che non funziona a dovere è quella di Pedrosa, la più evoluta...
Fantic: 5 - Ancora pochi giri e poi il ritiro. Il progetto avrebbe bisogno di essere ripreso, di test e di sviluppo. Vincent è un serio professionista, Ferro troppo acerbo per l'avventura.
Talmacsi: 4 - La scusa è ridicola "credevo ci fosse ancora un giro", la gara fatta sempre nell'ombra di Kallio una farsa. Alla fine ha tradito gli accordi (lo dicono tutti), ma si tratta pur sempre di un pilota che può vincere il mondiale. Quindi, carogna ma sportivo.
Simoncelli: 8 - Sempre più alto e pesante (passatelo subito in MotoGp, anche la 250 gli va stretta) in partenza perde una vita. Poi si rifà e macina gli avversari sino al podio. Bravo.
Luthi: 5 - Lo svizzero si scioglie nel deserto, ma la sua Honda ne ha meno delle KTM.
Poggiali: 7 - Con una moto migliore sarebbe minimo da podio.
KTM: senza voto - La squadra austriaca è davvero incredibile. La sera prima della gara licenzia West reo di aver detto quel che pensava del motore. Forse rivedremo la 250 arancio a Valencia, non si sa bene con chi in sella. Ma la domenica si superano: accordi fatti tutti sul muretto ad esultare e poi facce disperate e crisi di sconforto. Talmacsi ha battuto Kallio sul filo di lana. Non l'hanno picchiato ma credo che da qui a Valencia il suo motore non sarà al massimo e che il prossimo anno non guiderà la KTM 250. Cabaret viennese!
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