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Loris: 'ce la giocheremo!'

il 28/09/2005 in Motogp

Alla vigilia delle Q1 in Qatar Capirossi, il più in forma del momento, non si sbilancia ma non nasconde ottimismo e soddisfazione per la sua moto. Valentino non c'è ancora: per il neo campione del mondo il "riposo del giusto"

di Marco Masetti


Doha (Qat) - Viene spontaneo, guardandosi attorno, di chiedere a che ora parta Edi Orioli. Siamo in mezzo ad un deserto che più deserto non si può e all'orizzonte una tempesta di sabbia minaccia di arrivarci tra capo e collo di qui a poche ore. Ovvio che non abbiamo paura: qui in Qatar le strutture sono esattamente l'opposto dell'ambiente circostante. Quindi comode e fresche.
Non passa una molecola di sabbia, ma immaginiamo che tra i cordoli non sarà facile stare in piedi. Per la sabbia portata in pista che azzera il grip, ma soprattutto per le raffiche di vento che immaginiamo, renderanno la vita complicata alle zanzare della 125, per non parlare delle MotoGp lanciate a manetta. Per ora nessuno ci pensa, reazione tipica di un ambiente che naviga a vista per definizione, per abitudine. In più Rossi non c'è. Assente con l'assenso di squadra, della Yamaha e della Dorna. Si è preso un giorno di vacanza in Italia. Non crediamo sia a Fiorano e nemmeno al Mugello, forse si è solo preso un giorno in più per festeggiare il settimo titolo. Meritato, non credete?
Tiene banco Capirossi, l'alternativa numero uno a Valentino con le sue due vittorie consecutive..."Beh, non so se sono l'alternativa numero uno, ma sono state belle gare da vincere, in duello con uno dei più forti piloti della nostra epoca. E lui ha dimostrato di esserlo".
Ma c'è sfida tra di voi? "Soprattutto c'è stima che vuol dire conoscere le potenzialità dell'altro. Che vuol anche dire che ce la giochiamo. Lo abbiamo fatto altre volte, parecchie ha vinto lui, qualcuna io". E la Ducati che potenziale ha? "Notevole, per tutta la stagione, ma non l'abbiamo mai dimostrato del tutto se non nelle prime battute. Da Brno abbiamo anche la costanza di rendimento e siamo lì davanti".
Motegi come Sepang, o era diverso? "A Motegi ne avevamo di più, a Sepang, pista scivolosa e Vale che mi inseguiva".
La Ducati è la moto da battere? "Rossi e la Yamaha hanno massacrato tutti nella prima parte adesso ce la giochiamo anche noi. Però resta una moto alla quale dare del lei. Non è una moto da fighetti. E dal 2003 è cambiata molto, una crescita incredibile, allora l'olio sugli stivali era una cosa normale".
Chi lo vince il mundialito per il secondo posto? "Noi siamo partiti tardi, gli altri giocavano già da tempo. Potrei provarci, ma qui non so come andrà".
Cosa è cambiato alla Ducati? "Sono state vittorie importanti, che hanno ricompattato il gruppo . E parlo di azienda, di sponsor, di tutto. Ce n'era bisogno. Il rapporto mio con loro è ottimo, io sono la loro prima scelta e ci aiutiamo con Preziosi, Domenicali, Pernat, Suppo. Ci siamo detti tutti in faccia tutto, anche cose non piacevoli e incomprensioni, ma adesso abbiamo chiarito tutto".
Cosa è cambiato nello specifico in questa fase di stagione? "Evoluzione delle Bridgestone, che adesso seguono le mie scelte, poi lavori sulla ciclistica, soprattutto il forcellone e i link della sospensione, la forcella tutta in carbonio che uso io e un'erogazione che permette maggior guidabilità. E l'ottimo lavoro di Guareschi come collaudatore. Un lavoro che io non farei".



Ed ecco l'altro duellante, Max Biaggi. Dice Capirossi che è più difficile battere Rossi piuttosto che te, cosa dici in chiave mundialito? Il romano non risponde alla domanda di un collega (romano anche lui) in vena di polemiche.Quindi passiamo ad una versione più soft. E quindi: coma finirà il mundialito, Max? "Dalla mia posso pensare di non volerlo perdere... Dalla mia parte. Poi dall'altra, cioè dall'HRC, spero che facciano di tutto. In ogni caso a Loris gli abbiamo dato una bella mano, peggiorando così tanto a Sepang dai test invernali alla gara. Perdendo il controllo della situazione. Insomma, non vedo lo sforzo per non perderlo e c'è il pericolo reale dopo quello che è successo a Sepang (nemmeno una Honda sul podio)".
Ma cosa dicono loro quando in prova fai nono o tredicesimo e chiedi qualcosa? "Che con la Honda non si può arrivare secondi e che 'off course' risolveranno il problema".
Ma ti aspetti una risposta anche sul tuo futuro dalla Honda: Kanazawa, leader dell'HRC dovrebbe dirti qualcosa proprio qui in Qatar... "Non ci sarà però, commenta Max, forse mi telefonerà, oppure ne parleremo al ritorno a casa. In ogni caso penso che resterò nell'orbita Honda".
Nel caso andasse male, ci sono alternative? "Per quelle aspettiamo".
E passare alla Bridgestone che adesso è così di moda? "E' presto per dirlo, ma io credo nella Michelin".
Bene, intanto vi diciamo che Melandri c'è e correrà, anche se dice che il dolore si è spostato più in basso, sul tallone.

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