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Motogp

Sepang: titolo a Rossi. Vincono Capirossi, Stoner e Luthi

il 25/09/2005 in Motogp

Giornata leggendaria per il motociclismo italiano con Rossi campione del mondo per la settima volta. Valentino è secondo dietro a uno strepitoso Capirossi. Terzo Checa. La Ducati piazza due piloti sul podio! In 250 assolo del pilota australiano dell'A


- Il mondiale è finito, è nelle mani di Valentino Rossi che, con il secondo posto di Sepang, chiude la partita, teorica, per il numero uno della MotoGp.
Sette volte campione del mondo, in tutte le classi, con moto diverse, con la stessa classe e l'identica determinazione. Il vero e unico fenomeno di questa epoca. Soprattutto oggi quando con una moto non proprio al 100% ha lottato per vincere senza accontentarsi. Ma oggi vincere era impossibile. Perché Loris Capirossi ha piazzato la doppietta, dopo la vittoria di sette giorni fa in Giappone. La Ducati gommata Bridgestone si conferma il pacchetto più forte del momento, come conferma il bellissimo terzo posto di Carlos Checa che alla fine è andato anche all'attacco di Rossi.
Ancora una volta l'Italia ha confermato di essere la vera terra promessa della moto. Con due piloti e due moto sul podio. Un altro passo, un'altra misura. Soprattutto in una giornata in cui la Honda ha toccato il fondo. Possono raccontare quello che vogliono: le Michelin erano in difficoltà, ma anche sulle Yamaha. La moto nuova resta ferma all'HRC perché non da affidamento, ma quella che c'è sulla piazza al massimo ha fatto quarto con Hayden, onesto pilota, ma nulla di più.
Dietro di lui Melandri, attivissimo nella prima parte di gara e poi calato, ma con un piede rappezzato come il suo era già un miracolo stare in sella. Sono i tenori, le prime guide ad aver steccato, impietosa la classifica parla di Biaggi sesto, in evidente difficoltà e mai più che comparsa. E di Gibernau tradito dalla foga di primeggiare e caduto al secondo giro.
Tristissima giornata per la più grande casa del mondo che, in un colpo solo, incassa la seconda vittoria a fila del binomio Rossi - Yamaha, cioè di un rivale e di un ex dipendente.
Rifondazione sembra essere la parola d'ordine, ma non si vede su chi puntare. Capirossi sarebbe stato l'uomo da prendere e stavano per farlo, ma non ci hanno creduto fino in fondo. Errore grave perché Loris oggi ha dimostrato di essere l'unico anti Rossi sulla piazza. Ha le prove nelle quali lavora umile e vola nel giro buono e in gara sa lottare e fare l'andatura.


Qui stiamo parlando di cose serie: un pilota non è un fenomeno mediatico, un veicolo di sponsor, una scelta commerciale. Per arrivare primi, in pista come in tutte le cose, ci vogliono quelli bravi, quelli che trasformano la situazione, quelli che con il materiale giusto non possono far altro che vincere.
La giornata di Sepang è uno schiaffo dato forte in faccia a tutto il resto: alle squadre fatte per esigenze commerciali o di comunicazione, ai manager che pensano di contare più dei piloti, ai progettisti che non credono ai piloti.
Oggi hanno vinto in due, Capirossi e Rossi e hanno perso in tanti. Sette titoli mondiali raffigurati da altrettanti nani (interpretati dai ragazzi del fan club), più Biancaneve. Rossi ha festeggiato così in pista.
Siamo nel mondo delle favole, quelle sportive: sette titoli che fanno impressione, anche a Capirossi che ha detto: "Lottare contro tanti titoli mondiali non è stato facile, ma avevo un passo notevole e quando sono andato via ho capito che avrei vinto la mia seconda gara di fila".
Rossi è onestissimo: "Quando sono arrivato in zona podio, passando tanti piloti molto nervosi che facevano errori, per me andava già bene, poi ho tentato di vincere, ma a sei, sette giri dalla fine Loris ha messo una marcia in più ed è andato via".
La Ducati competitiva come non mai porta Checa sul podio: "Ero partito bene, poi Hayden mi ha fatto perdere posizioni ed è stata dura, mi sono preso dei bei rischi. Poi ho visto Valentino in difficoltà e ci ho provato. E' stato bellissimo". E' un Checa mai visto in stagione, forse il migliore. Per lui un podio che raddrizza la stagione e la sua valutazione: con le gomme giuste anche lui è da podio. E le Bridgestone si sono rivelate imbattibili anche oggi. La Michelin, si dice, abbia spedito in nottata un piccolo numero di posteriori speciali per i suoi top rider. Forse vero forse no, ma non è tutto oro quel che luccica, visto che dopo le Ducati la miglior moto gommata giapponese è la Suzuki di Roberts, settima. Quindi onore alla Rossa e ai suoi piloti.
Il resto si inchina, nervoso, magari. Lo può far subito, come Gibernau, o sulla lunga distanza come Biaggi e Barros. Può avere l'inconsistenza di Edwards, solo decimo. Ma di fronte a quello che si è visto oggi a Sepang, alla favola di Rossi e Capirossi e della Ducati c'è solo una cosa da farsi. Chinare il capo.

1. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 43'27.523
2. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 43'29.522
3. DUCATI Carlos CHECA SPA 43'29.592
4. HONDA Nicky HAYDEN USA 43'36.750
5. HONDA Marco MELANDRI ITA 43'43.409
6. HONDA Max BIAGGI ITA 43'44.349
7. SUZUKI Kenny ROBERTS USA 43'44.772
8. HONDA Alex BARROS BRA 43'45.744
9. SUZUKI John HOPKINS USA 43'47.648
10.YAMAHA Colin EDWARDS USA 43'49.798
11. YAMAHA Toni ELIAS SPA 43'57.379
12. HONDA Makoto TAMADA JPN 44'19.195
13. DUCATI Roberto ROLFO ITA 44'32.888
14. HONDA Shane BYRNE GBR 44'46.629
15.YAMAHA Ruben XAUS SPA 44'46.879
16. BLATA Franco BATTAINI ITA 45'23.405

Non classificati
BLATA James ELLISON GBR
KAWASAKI Olivier JACQUE FRA
KAWASAKI Shinya NAKANO JPN
HONDA Sete GIBERNAU SPA

Terza vittoria in 250 per Casey Stoner, secondo in classifica mondiale a 180 punti, 38 in meno del leader Pedrosa

Sepang (Malesia) - Steccano i tenori spagnoli e il mondiale si riapre. Squalificato Lorenzo per i fatti di Motegi, poteva essere la giornata ottimale per Pedrosa, ma il leader del mondiale si è buttato per terra nel primo giro con un'apertura repentina del gas e ha gettato al vento non solo un'ottima occasione, ma si è anche scoperto il fianco alla rimonta in classifica di Stoner.
L'australiano di Cecchinello, che sogna la MotoGp con la Yamaha, ha il pregio di restare con la testa legata al mondo reale e va in testa dall'avvio e ci resta fino alla bandiera a scacchi.

Gara noiosa, senza troppi sussulti, con che tenta la fuga a due con Stoner nelle battute iniziali, ma che è costretto a calare il ritmo per un'evidente mancanza di grip che gli ha fatto prendere qualche spavento. Quindi Alex, visto che i rivali più vicini erano a distanza di sicurezza (Porto e De Puniet) ha preferito non fare errori e portare a casa 20 punti che lo rilanciano nel vivo della lotta per il secondo posto.
Ma la novità di Sepang è che il mondiale si è riaperto. Pedrosa ha 226 punti, Stoner 38 di meno. Non è poco, ma nemmeno un'impresa impossibile, visto che oggi lo spagnolo ha fatto vedere di avere qualche punto debole. E anche la Honda lo ha fatto vedere, visto che la prima RSW made in Japan è quella di Aoyama, unico tra i piloti della Casa giapponese a dare segnali di vita, è quinto. Quindi un gran podio Aprilia a rilanciare la Casa italiana che non avrà una moto modernissima, ma ha piloti esperti e veloci nei suoi team.


che è mancata a Dovizioso, caduto nel primo giro (a causa di una sfrizionata data per far riprendere il motore dopo che si è trovato Aoyama molto più lento in curva), fermo al terzo posto mondiale a 144 punti e a Corsi, autore di una bella partenza, ma caduto all'ottavo giro.
Una gara bella in testa, dove tecnicamente ci sono piloti di livello, ma da Aoyama in giù i distacchi vanno oltre i 26 secondi...
Molti, troppi per Barbera e Takahashi che, bene o male guidano moto ufficiali e che non sono mai stati protagonisti.
Il distacco delle moto kit qui a Sepang è stato imbarazzante: dopo Locatelli ottavo a 28 secondi si va al minuto o quasi preso da Guintoli, nono con Sekiguchi che porta nella top ten l'Aprilia del team Campetella. Non era messo male neanche il colombiano Cardenas che però è caduto nel giro finale, chiudendo solo quindicesimo.
A fine gara Stoner esulta: "Avevo un sogno, fin dalle prove. Partire e andare in fuga. Nelle prove, nonostante la caduta, sapevo che potevo disporre di una gran moto". E di una grande sensibilità quando il grip non è al massimo, aggiungiamo.
Dote che gli riconosce anche De Angelis: "Sì lui anche sull'acqua va forte. Io esco da qui con 20 punti, un grande bottino, quasi insperato e torno a lottare per il terzo posto del mondiale”.
Tra i nostri, caduta per Ballerini, ritiro per Baldolini. Per la Fantic di Vincent, nemmeno un giro a causa di un problema alla valvola di scarico.

1. APRILIA Casey STONER AUS 43'23.138
2. APRILIA Alex DE ANGELIS RSM 43'26.271
3. APRILIA Sebastian PORTO ARG 43'27.249
4. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 43'30.707
5. HONDA Hiroshi AOYAMA JPN 43'33.247
6. HONDA Hector BARBERA SPA 43'49.261
7. HONDA Yuki TAKAHASHI JPN 43'50.439
8. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 43'51.144
9. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 44'22.616
10. APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN 44'22.717
11. HONDA Dirk HEIDOLF GER 44'24.575
12. APRILIA Chaz DAVIES GBR 44'27.142
13. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 44'27.941
14. APRILIA Steve JENKNER GER 44'35.638
15. APRILIA Martin CARDENAS COL 44'44.211
16. YAMAHA Erwan NIGON FRA 44'55.063
17. APRILIA Mathieu GINES FRA 45'15.113
18. YAMAHA Nicklas CAJBACK SWE 43'28.930
19. HONDA Jakub SMRZ CZE 44'05.274

Non classificati
APRILIA Simone CORSI ITA
APRILIA Alex BALDOLINI ITA KTM Anthony WEST AUS fuori
HONDA Daniel PEDROSA SPA 2'16.169
APRILIA Andrea BALLERINI ITA
FANTIC Arnaud VINCENT FRA

Fuori al primo giro
HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA
HONDA Alex DEBON SPA
HONDA Radomil ROUS CZE

Luthi sulla Honda kit che lo ha portato in testa al mondiale con 189 punti

Sepang (Malesia) - Due millesimi di secondo, l'attimo fuggente che permette a Thomas Luthi di consolidare la leadership del mondiale e di vincere una corsa che ha meritato alla grandissima. Lo svizzero, sostenuto da un incredibile fan club elvetico con tanto di corna e campanacci nella fornace di Sepang ha fatto la gara capolavoro. In fuga fin dal via, a metà gara è stato agganciato da Kallio, suo rivale al titolo, letteralmente portato fino a ridosso del suo rivale, dal "trenino" formato dai suoi compagni di squadra Talmacsi e Simon. Gli ultimi tre giri sono stati splendidi, con il finlandese in sella alla KTM, moto ufficiale che esce da un nutrito reparto corse, all'attacco di Luthi e della sua privatissima Honda, con tanto di telaio standard e kit non ufficiale. Ma bene preparata da un team tedesco con il vecchio tecnico Schloegl a limare cilindri.
Se vogliamo una vittoria della vecchia scuola contro il nuovo che avanza a suon di budget. Ma c'è da dire che Thomas ci ha messo molto del suo, visto che a manico è davvero uno dei migliori sulla piazza. Molto bello anche il duello per la terza piazza del podio, con le due restanti KTM braccate e agganciate dalla Aprilia di Faubel e Pasini. Lotta senza esclusione di colpi, e successo di Pasini che supera Faubel di 25 millesimi e sale sul podio.
Gli altri hanno patito distacchi notevoli. Lai, settimo è a 19 secondi abbondanti e precede Poggiali e Simoncelli. Il pilota Gilera (che pare abbia firmato oggi un accordo per correre con la KTM in 250 la prossima stagione) ha fatto una gara intensa, con un buon avvio e poi a difendere il piazzamento. Da chi? proprio dagli attacchi di Simoncelli, partito malissimo (17° al primo passaggio) e in generosa rimonta per tutta la gara.
Il resto si inchina, compresi i nostri piloti, che a parte i già citati raccolgono poco con il 18° di Iannone e il 20° di Zanetti. Cade Pirro e alla Malaguti non resta che il penultimo posto di Hommel che dalla prossima gara sarà sostituito da Gioele Pellino. Un licenziamento in tronco vero e proprio.
Pasini, migliore dei nostri ha fatto una gran bella gara con guizzo finale: "Sono partito con delle gomme durissime e all'inizio ho faticato molto. Poi ho agganciato il gruppo delle KTM e, seguito da Faubel li abbiamo passati. Lo spagnolo andava, ma l'ho battuto all'ultima curva. Comunque oggi le KTM e la Honda andavano di più".
Luthi è ovviamente felicissimo: "Ho dato la miglior risposta dopo l'incidente e le polemiche di Motegi, vincendo la gara!".
Adesso il mondiale vede lo svizzero a 189 e Kallio a 181 con il terzo, Talmacsi a 131 tallonato da Pasini a 127 e Simoncelli a 124. Il commento è che i due continueranno il testa a testa ancora a lungo. In ogni caso non sono davanti per caso: uno ufficialissimo, l'altro privatissimo, ma due grandi piloti.

1. HONDA Thomas LUTHI SWI 43'02.214
2. KTM Mika KALLIO FIN 43'02.216
3. APRILIA Mattia PASINI ITA 43'11.898
4. APRILIA Hector FAUBEL SPA 43'11.923
5. KTM Gabor TALMACSI HUN 43'12.106
6. KTM Julian SIMON SPA 43'14.150
7. HONDA Fabrizio LAI ITA 43'21.846
8. GILERA Manuel POGGIALI RSM 43'21.969
9. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 43'22.181
10. HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN 43'22.285
11. HONDA Mike DI MEGLIO FRA 43'22.372
12. DERBI Lukas PESEK CZE 43'22.641
13. DERBI Pablo NIETO SPA 43'23.392
14. HONDA Alexis MASBOU FRA 43'26.413
15. HONDA Aleix ESPARGARO SPA 43'26.480
16. APRILIA Sergio GADEA SPA 43'26.695
17. APRILIA Joan OLIVE SPA 43'26.829
18. APRILIA Andrea IANNONE ITA 43'50.252
19. DERBI Enrique JEREZ SPA 43'50.371
20. APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 43'51.307
21. HONDA Sandro CORTESE GER 43'51.421
22. APRILIA Imre TOTH HUN 44'05.208
23. APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER 44'05.214
24. APRILIA Manuel HERNANDEZ SPA 44'05.970
25. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 44'13.802
26. HONDA Alvaro BAUTISTA SPA 44'22.366
27. HONDA David BONACHE SPA 44'25.
28. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 44'34.947
29. HONDA Wai On CHEUNG CHN 44'49.576
30. MALAGUTI Sascha HOMMEL GER 44'49.886
31. YAMAHA Doni Tata PRADITA INA 45'23.068

Non classificati
HONDA Toshihisa KUZUHARA JPN fuori 2° giro
MALAGUTI Michele PIRRO ITA fuori 15° giro

Fuori al primo giro
HONDA Federico SANDI ITA
APRILIA Vincent BRAILLARD SWI
APRILIA Raffaele DE ROSA ITA
APRILIA Karel ABRAHAM CZE

Sepang: titolo a Rossi. Vincono Capirossi, Stoner e Luthi
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