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Motogp

Donington: vincono Rossi, De Puniet e Simon

il 24/07/2005 in Motogp

Rossi conquista sotto l'acqua la sua settima vittoria stagionale davanti a un ritrovato Roberts e a Barros. Nella 250 emozionantissma, rischiosissima  gara con De Puniet che si afferma sull'esordiente KTM di West e su Stoner. Nella 125 sul podio lo spagn

Settima vittoria stagionale, 49.ma in MotoGP, 75.ma in carriera per Rossi a Donington. Il mondiale è praticamente già nelle sue mani

Donington (Gbr) - Guadagnerà anche un mucchio di soldi, ma li vale tutti. Rossi non vince, stradomina il Gp di Gran Bretagna corso sotto una pioggia battente, con un gelo polare e con soli 11 piloti sotto la bandiera a scacchi. Non si stava in piedi, ma alla fine uno di loro, indovinate quale, si è anche preso il lusso di salutare i compagni di avventura, l'incredibile Kenny Roberts e Alex Barros (ha festeggiato sul podio la sua gara numero 250) che ama sempre la pioggia e ha iniziato a demolire il record della pista. Una manifestazione di superiorità imbarazzante - per gli altri naturalmente - e una festa per i 75.661 spettatori che stoicamente sono rimasti nel pantano delle tribune naturali di questo impianto bello come tutte le cose vecchie, ma oramai un fossile del mondiale.

Dicevamo del festival di cadute: i primi giri trascinano a terra Gibernau che era in testa, Melandri che era a ruota e Biaggi, presto imitato da Hayden e lasciano un gruppetto di quattro piloti a giocarsi la vittoria.
Colin Edwards ha perso il contatto e sono rimasti Valentino, Alex e Kenny che sfrutta il grande progresso fatto dalle Bridgestone da bagnato rispetto allo scorso anno. Sparisce di scena Hopkins che era uno di quelli che potevano fare bene e Rossi sembra in linea con gli altri. Fino a un dritto nel tentativo di passare Roberts. Da quel punto il campione del mondo si lancia in una rimonta che lo porta presto a contatto degli altri. Lui l'ha vista così: "Dopo il dritto li ho ripresi e ho capito che avevo un buon ritmo. Li ho ripresi e poi ho fatto tre giri fantastici e me ne sono andato. Comunque è stata una delle gare più dure della mia vita. Un freddo terribile, non si stava in piedi e non si vedeva nulla e tutti siamo stati molto vicini alla caduta, io tre o quattro volte". Sì, una gara terribile, ma soprattutto per il clima. Gli altri, i rivali, stanno lentamente scivolando nel nulla fatto di un distacco in classifica che non si ricorda a memoria d'uomo: 211 punti contro i 107 di Melandri, ora marcato da vicino da Edwards a 106 con Biaggi fermo a 100, Gibernau a 95 e Barros a 90. Senza parole.
Una gara anomala e va bene, altrimenti Roberts sul podio non ci sarebbe finito, però c'è un protagonista nascosto di questa gara, l'angelo custode di Rossi che lo ha tenuto in piedi nelle occasioni in cui stava per volare. E' un gioco, naturalmente, ma anche la prova che la fortuna aiuta gli audaci e quelli molto bravi.
La differenza tra un trionfo e una vittoria è alle volte infinitesimale, però quelli che sono arrivati in fondo meriterebbero un premio, come il duo Ducati - rallentato in partenza dal gruppo nel quale cadere era un attimo e vedere qualcosa un'utopia - che ha fatto vedere buoni giri e due buone posizioni in classifica. Ma anche Rolfo nella top ten anche se doppiato con una moto non facile, Tamada, Hofmann, Elias e Hopkins, caduto ma che ha avuto la forza di andare a punti.
Impresa che non è riuscita a Battaini, caduto oramai alla fine quando un attestato se lo sarebbe meritato. La Honda si salva (l'onore soprattutto) con un podio del suo uomo più anziano, gli altri fanno poco. Melandri si lamenta per l'asfalto che andrebbe rifatto per lo scarso grip, Gibernau e Biaggi vanno a terra poco dopo il via. Sognano quello che non hanno, cioè una Ducati o un'Honda di un'altra squadra, ma dovrebbero pensare ad una cosa sola: alla pista e alle gare. Il weekend di Max è con il segno meno, quello di Sete, che ha messo sotto accusa la squadra, poco meglio e intanto il fenomeno se ne va.
Un saluto a Byrne, inglese orgoglioso di esserlo, all'inizio con i primi con la KR KTM prima di volare a terra, a Xaus che cade per la 22esima volta in stagione e a Pasini, il primo pilota dopo una vittoria mostrò il gesto di suonare il violino. Rossi lo ha fatto qui e lo ha spiegato agli inglesi con la storia che bisognava essere bravi come un violinista per vincere qui. In realtà in Romagna vuol dire "vi ho suonato tutti". E lo ha fatto.
Si corre tra sette giorni in Germania, non ci sarà la nuova Honda (che proverà dopo il Gp di Brno) e nessun'altra novità. C’è solo una certezza: i 104 ounti di vantaggio di Rossi sul secondo in classifica

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1. YAMAHA Valentino ROSSI ITA 52'58.675
2. SUZUKI Kenny ROBERTS USA 53'01.844
3. HONDA Alex BARROS BRA 53'02.681
4. YAMAHA Colin EDWARDS USA 53'08.967
5. DUCATI Carlos CHECA SPA 53'11.695
6. DUCATI Loris CAPIROSSI ITA 53'21.996
7. HONDA Makoto TAMADA JPN 53'36.508
a 8. KAWASAKI Alex HOFMANN GER 53'43.292
9. YAMAHA Toni ELIAS SPA 54'02.294
10. DUCATI Roberto ROLFO ITA 54'35.570
11.SUZUKI John HOPKINS USA 53'32.212

Non classificati
BLATA Franco BATTAINI ITA
BLATA James ELLISON GBR
PROTON KR Shane BYRNE GBR
HONDA Sete GIBERNAU SPA
KAWASAKI Shinya NAKANO JPN
HONDA Max BIAGGI ITA 6'30.818
HONDA Marco MELANDRI ITA
HONDA Troy BAYLISS AUS
HONDA Nicky HAYDEN USA
YAMAHA Ruben XAUS SPA

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Quinta vittoria in carriera per Randy De Puniet, francese che corre su un'Aprilia del team Aspar Martinez

Donington (Gbr) - Non so voi, ma qui si sono spellati le mani a forza di applaudire i tre fantastici eroi che sono andati sul podio sotto il diluvio universale. Randy de Puniet, Anthony West e Casey Stoner qui a Donington hanno scritto una fantastica pagina di sport. Sotto il diluvio, in mezzo a nugoli di piloti che giravano con tempi altissimi e che sono stati doppiati anche più di una volta, i tre hanno fatto vedere cosa sia il coraggio e la voglia di fare, soprattutto West, in sella alla debuttante KTM, una moto che una settimana fa era a Vallelunga a girare per la prima volta. Si sa che l'australiano è uno dei più forti piloti del mondo sul bagnato, che la KTM lavora bene, ma un podio al debutto nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Nemmeno lui: "Era da tanto che aspettavo di tornare in gara con la mia moto e quando sono partito speravo di portare a casa qualche punto, ma un secondo...".
Da metà gara in avanti, il magico trio ha fatto vedere cose incredibili, al limite della fantascienza, con azioni spettacolari (De Puniet ha fatto un dritto, ha attraversato duecento metri di prato e ha ripreso la lotta come nulla fosse), sorpassi con aderenza zero e tempi sul giro che scendevano nonostante la pioggia cadesse sempre più forte.
Si inizia con Dovizioso subito aggressivo, ma sulla sua ruota c'è Aoyama che, memore delle tante gare bagnate corse in Giappone, inizia una progressione martellante, seguito da Pedrosa che sul bagnato inizia la sua gara più bella di sempre. Cade Vincent, imitato da Takahashi e Debon, ma l'implacabile Aoyama continua ad allungare. Cinque secondi di vantaggio su De Puniet e West, partito come una palla di fucile, che dopo solo sei giri è già in zona podio.
Intanto Stoner comincia a venire su e lotta con Alex De Angelis, ma il sammarinese perde il controllo al decimo giro e cade. Aoyama gira su un passo da paura mentre De Puniet continua a far pressione.


Siamo a metà gara e qui c'è il colpo di scena: iniziano i doppiaggi e nel saltare una lunga teoria di piloti, Aoyama arriva un po' lungo e pinza deciso, perdendo il controllo dell'anteriore. Gara finita per il jap, ma non per gli altri. Siamo a 12 giri dalla fine e il trio magico decide che si giocherà a carte scoperte. Piove e chissenefrega.
Pedrosa è quarto a una vita ma fa una gara di testa e pensa alla classifica, i ragazzini spagnoli Lorenzo e Barbera si sciolgono come castelli di sabbia sotto la pioggia. De Puniet sembra finito dopo due o tre numeri spaventosi, Stoner sembra perdere la moto mille volte, West pure, ma si arriva alla fine con De Puniet che vince di forza, West secondo e Stoner terzo, nonostante la visiera appannata!
Poi il vuoto, con Pedrosa a 47 secondi, Porto a un minuto e tre. Poi c'è Corsi bravissimo ad arrivare alla fine con un buco nel polpaccio. Per Dovizioso una gara difficile con una gomma posteriore che scivolava senza pietà. Anche lui ha pensato alla classifica finale, come Pedrosa che è sempre più leader a quota 156 seguito da Stoner a 122. Dovizioso è a 111, Porto a 85. Insomma, ricordiamoci questa gara per un pezzo: sull'acqua si va così, magari senza pensare troppo alla classifica. Senza polemica: Pedrosa è già in MotoGp, ma, se piove, ingaggiate anche West, è meglio.

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1. APRILIA Randy DE PUNIET FRA 49'11.337
2. KTM Anthony WEST AUS 49'12.573
3. APRILIA Casey STONER AUS 49'28.077
4. HONDA Daniel PEDROSA SPA 49'59.162
5. APRILIA Sebastian PORTO ARG 50'14.786
6. APRILIA Simone CORSI ITA 50'43.774
7. HONDA Andrea DOVIZIOSO ITA 50'45.897
8. HONDA Jorge LORENZO SPA 50'57.301
9. APRILIA Sylvain GUINTOLI FRA 49'13.761
10. APRILIA Andrea BALLERINI ITA 49'26.863
11. APRILIA Mirko GIANSANTI ITA 50'25.686
12. APRILIA Roberto LOCATELLI ITA 50'43.000
13. APRILIA Alex BALDOLINI ITA 51'02.105
14. APRILIA Gregory LEBLANC FRA 49'12.366
15. HONDA Radomil ROUS CZE 49'15.134
16. HONDA Jakub SMRZ CZE 49'16.597
17. APRILIA Steve JENKNER GER 49'24.706
18. APRILIA Alvaro MOLINA SPA 49'49.803
19. FANTIC Gabriele FERRO ITA 50'13.528

Non classificati
APRILIA Chaz DAVIES GBR
APRILIA Taro SEKIGUCHI JPN
HONDA Hector BARBERA SPA
HONDA Hiroshi AOYAMA JPN
APRILIA Yves POLZER AUT
APRILIA Alex DE ANGELIS RSM
APRILIA Martin CARDENAS COL
HONDA Dirk HEIDOLF GER

Non hanno finito il primo giro
FANTIC Arnaud VINCENT FRA
HONDA Yuki TAKAHASHI JPN
HONDA Alex DEBON SPA

Eliminato
YAMAHA Andreas MARTENSSON SWE

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Prima vittoria in carriera per Julian Simon, 18 anni, che corre per la KTM

Donington (Gbr) - Che l'asfalto di Donington non fosse il massimo in termini di grip quando piove lo sapevano tutti, ma la saponetta sulla quale hanno corso oggi, in "gara2" i piloti della 125 era davvero scivolosa.
Ha vinto Julian Simon con la KTM, terzo pilota diverso in stagione a vincere con la moto arancio e questo è un record. Simon ha fatto vedere di avere un controllo del mezzo notevole e ha giustamente meritato, regolando un altro mago della pioggia, il francese Mike di Meglio che conclude secondo e mette a segno una grande giornata del team Kopron che vede sul podio anche Fabrizio Lai. Ma non è stata una gara di moto, ma di pattinaggio.
All'inizio sembrava tutto normale, con Kallio scatenato davanti a Talmacsi e Luthi. Poi la lotta di Bautista in grande rimonta, la corsa un po' troppo nervosa di Pasini, Di meglio che lotta. Ma tutto finisce all'ottavo giro, quando si mette a piovere e i piloti, partiti con le gomme da asciutto iniziano a volare. Bautista, con un high side, Simoncelli, nella via di fuga, imitati da tanti altri. Bandiera rossa e si riparte dopo un concitato stop nel corso del quale si è vista la solita scena indecorosa con i meccanici a recuperare gomme da bagnato da box distanti centinaia di metri dalla pit lane. I poveretti della 125, poi, si ritrovano a correre una nuova gara sulla distanza di nove giri, visto che per compattare il più possibile la corsa si approfitta del regolamento che all'articolo 1 punto 26 dice che in 125 e 250 l'importante è coprire almeno i due terzi di gara. E così sia. Sotto un cielo di piombo e con l'acqua che corre per la pista ci si riallinea. Non tutti ci riescono, perché, appena si tocca il gas si vola e Pasini ne fa le spese cadendo. Non riesce a ripartire e il suo mondiale sembra complicarsi molto...
"Lo sapevo - commenta Mattia - la stessa curva dove sono caduto l'anno scorso. La moto mi è partita e non potevo far nulla. Almeno anche Talmacsi è andato per terra...". Già perché nella gara 2 cade, per ben due volte anche l'ungherese che arrabbiatissimo perde una grande occasione. Quindi vanno in testa Simon e di Meglio e per il terzo posto, combattono due italiani, Lai e Simoncelli. Il romagnolo dell'Aprilia perde il podio: "Lai m'ha fregato all'ultima curva, ma non avevo capito che era la fine. Avevo il cupolino appannato e credevo di aver ancora un giro da fare".
Lai invece esulta: "In chiave mondiale è andata bene e si è riaperto tutto. E' stata una gara dura e mi spiace perché sull'asciutto andavo molto bene e stavo con i primi. Sul bagnato la sospensione posteriore invece non lavorava bene e diciamo che mi sono dovuto accontentare del podio. Tra virgolette, naturalmente".
Mentre Simon vince la sua prima gara, in sella alla moto numero 2 visto che la prima aveva accusato un problema di meccanica, dal quinto in giù è un mix di nomi nuovi e vecchi: Nieto, Luthi, rimasto in piedi dopo un numero alla Mamola, Kallio, come sempre poco incisivo sul bagnato, Olive, la wild card britannica Dan Linfoot, uno che ha sponsor che al massimo pagano una cena al team e chiude al nono. Bravo anche Christian Elkin dodicesimo. Va a punti Lorenzo Zanetti, 14esimo, bravissimo e diligente, mentre ne stanno fuori Pellino, Sandi, De Rosa. Poggiali partito dalla pit lane è 25esimo, mentre in gara cadono Masbou, Bautista, Espargaro che stava facendo una grande gara, Pesek, mentre Iannone, Pirro e Pesek non hanno chiuso il primo giro. Gara caotica che ha il pregio di rendere ancor più avvincente il mondiale: Pasini e Talmacsi restano al comando con 100 punti, Luthi è a 99, Kallio a 91, Simoncelli a 85, Simon a 80, Lai a 79. Insomma, in Germania, se non pioverà, si vedranno le scintille, quelle vere!

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(la prima interrotta all’8 giro per pioggia)

1. KTM Julian SIMON SPA 17'35.523
2. HONDA Mike DI MEGLIO FRA 17'37.929
3. HONDA Fabrizio LAI ITA 17'44.419
4. APRILIA Marco SIMONCELLI ITA 17'44.692
5. DERBI Pablo NIETO SPA 17'49.360
6. HONDA Thomas LUTHI SWI 17'53.846
7. KTM Mika KALLIO FIN 17'58.976
8. APRILIA Joan OLIVE SPA 18'06.947
9. HONDA Dan LINFOOT GBR 18'09.388
10. HONDA Toshihisa KUZUHARA JPN 18'15.617
11. APRILIA Sergio GADEA SPA 18'15.868
12. HONDA Christian ELKIN GBR 18'16.284
13. APRILIA Jordi CARCHANO SPA 18'18.312
14. APRILIA Lorenzo ZANETTI ITA 18'18.356
15. HONDA Sandro CORTESE GER 18'18.943
16. HONDA Raymond SCHOUTEN NED 18'19.110
17. APRILIA Karel ABRAHAM CZE 18'20.624
18. MALAGUTI Gioele PELLINO ITA 18'22.600
19. HONDA Federico SANDI ITA 18'24.424
20. APRILIA Raffaele DE ROSA ITA 18'24.611
21. DERBI Nicolas TEROL SPA 18'30.089
22. HONDA James WESTMORLAND GBR 18'35.292
23. APRILIA Vincent BRAILLARD SWI 18'36.195
24. APRILIA Mateo TUNEZ SPA 18'37.657
25. GILERA Manuel POGGIALI RSM 19'01.942
26. APRILIA Imre TOTH HUN 19'03.934

Non classificati
HONDA Alexis MASBOU FRA
HONDA Alvaro BAUTISTA SPA
HONDA Aleix ESPARGARO SPA
KTM Gabor TALMACSI HUN
HONDA Rob GUIVER GBR
DERBI Lukas PESEK CZE

Fuori alla partenza
MALAGUTI Michele PIRRO ITA
APRILIA Andrea IANNONE ITA
APRILIA Manuel HERNANDEZ SPA
HONDA Kev COGHLAN GBR

Non ha finito il primo giro
APRILIA Dario GIUSEPPETTI GER

Non partiti alla seconda gara
HONDA Angel RODRIGUEZ SPA
APRILIA Hector FAUBEL SPA
HONDA Tomoyoshi KOYAMA JPN
APRILIA Mattia PASINI ITA

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