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Il verdetto dei test Irta

il 19/03/2004 in Motogp

A Barcellona e Jerez prove generali del motomondiale per 125, 250 e MotoGP. Grandissima attesa per il confronto Rossi-Yamaha contro le sei moto Honda. Motonline in pole position con cronache, commenti e invio di SMS

Il verdetto dei test Irta
Manuel Poggiali (nella foto)

C'è grande attesa per il debutto della nuova M1 con le modifiche richieste da Rossi

La corsa di avvicinamento alla prima gara del motomondiale - domenica 18 aprile a Welkom - vive un periodo di fuoco da martedì 23 marzo a giovedì 1° aprile. Sono in programma sulle piste spagnole di Barcellona e a Jerez de la Frontera i test Irta, ovvero le sessioni di prova organizzate dall'Associazione dei team.

Tutti in pista, senza defezioni, dalla MotoGp alla 125, con un complicato intreccio di date che rende affascinante questo doppio appuntamento. In più la sapiente regia della Dorna ha preparato, ovviamente solo per la regina MotoGp, una sfida con il cronometro nell'ambito della giornata finale di Barcellona, una specie di Superpole con in palio una auto BMW Z 4 che finirà nelle mani del più veloce. Senza mezzi termini, una bella idea sponsorizzata con tanto di copertura tv. Ma l'importanza dei test Irta è notevole e va ovviamente oltre questa americanata in salsa europea.
Gli Irta sono la prova generale in vista del mondiale, l'ultima occasione per rimediare o mettere a punto nuove strategie e modificare le moto, ma anche il modo per confrontarsi con la concorrenza e capire a che punto ci si trova. Primi verdetti di stagione, che naturalmente faranno felici i vincitori e verranno, ovviamente, minimizzati dai perdenti. Comunque gli Irta sono la grande vetrina premondiale. Vediamo, classe per classe, le tante cose da seguire, provando anche ad immaginare le possibili sorprese.

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La classe regina è in grande fermento: Valentino Rossi alla Yamaha è l'elemento di massimo interesse e a Barcellona e a Jerez si vedrà quanto distacco c'è fra la nuova M1 e le Honda 211. In casa Honda si parla di 3 decimi al giro, ma il dato potrebbe variare anche notevolmente, da pista a pista. Per Rossi - che disporrà della nuova Yamaha con motore quattro cilindri quattro valvole a scoppi ravvicinati e ciclistica definitiva- non ci sarà la possibilità di nascondersi in test a porte chiuse come è successo in Australia, quindi confronto spietato con il vecchio amore Honda. La casa giapponese porterà agli Irta la nuova versione della RC211V per tutti i suoi piloti. Così la moto che ad inizio anno hanno usato i soli Nicky Hayden e Alex Barros (il brasiliano è perfettamente recuperato) sarà a disposizione anche di Biaggi, Tamada, Edwards e Gibernau. Quindi telaio nuovo con l'inedita sospensione posteriore con link superiore, ritocchi aerodinamici, motore ben carico di cavalleria (e per qualcuno rivisto anche nella misura della corsa) e forcella Showa ultima generazione. Un brutto cliente, moltiplicato per sei! Rossi, invece è solo. Checa non ha ancora a disposizione il nuovo motore, mentre Melandri e Abe sono messi ancora peggio, visto che sono appoggiati al team francese di Poncharal che non è proprio la punta di diamante dell'attività sportiva Yamaha. Senza mezze parole, la Casa ha puntato tutto su Valentino che, al ritorno dall'Australia, si è detto molto soddisfatto della sua nuova moto.


Non dimentichiamo che a Barcellona (pista ultraveloce nel dritto finale e con la BMW in palio) si scatenerà Loris Capirossi e con lui Troy Bayliss e la Ducati. La nuova Desmosedici 04, per ora, ha fatto vedere un gran potenziale, ma anche una messa a punto della ciclistica non ottimale. Colpa delle 16.5 anteriori che la "rossa" sembra digerire male, preferendo le 17. A Barcellona però ci saranno anche parti evoluzione per la V4 bolognese. Air box, scarichi, particolari di motore, finalizzati, secondo noi, a migliorare la qualità dell'erogazione che, ad oggi, sembra ancora molto sgarbata. Considerando che Barcellona e Jerez sono tracciati molto diversi tra loro, se la 04 uscirà con la soddisfazione di piloti e tecnici dalla doppia sfida Irta, vorrà dire che Honda e Rossi avranno un rivale in più, fin dalla prima gara.
Aprilia sta vivendo una fase particolare: l'azienda di Ivano Beggio è in vendita, i bilanci sono poco propizi, si cercano partner. Un momento difficile, anche per la tre cilindri Rs Cube che sta uscendo dalla disastrosa stagione 2003 con una nuova guida tecnica, il gruppo di tecnici del reparto corse e l'ingegner Witteveen. Diciamolo francamente: ci sarebbe bisogno di molti denari per far crescere la tre cilindri (una soluzione tecnica che tenta anche la Honda, ma che per ora non ha convinto), ma non ci sono. Quindi, in attesa della nuova moto per la seconda metà della stagione, Jerry McWilliams e Shane Byrne si dovranno arrangiare con la versione rimixata delle moto che furono di Edwards e Haga. L'Aprilia sarà in pista solo a Barcellona, poi si trasferirà per test privati al Mugello ad inizio aprile. Una scelta dettata dal bisogno di lavorare vicino a casa. Se non altro si lavora, e questo è un buon segno.
In Spagna vedremo se Suzuki e Kawasaki avranno diminuito il gap con la concorrenza giapponese ed europea. In casa Suzuki le ultime prove sembrano incoraggianti: la moto avrà più cavalli e Kenny Roberts sembra finalmente determinato e rigenerato. La Kawasaki, gommata Bridgestone come la Suzuki, è in crescita dopo il disastro dell'anno passato ma, anche in questo caso, i piloti chiedono più cavalli; infatti c'è un nuovo motore, sempre quattro in linea, in arrivo. In azione anche le Proton V5 di Kurtiss Roberts e Aoki: per le moto progettate da Barnard, ex guru tecnico della F1, c'è l'obiettivo non impossibile di far meglio dell'anno passato. Noi a Barcellona e Jerez osserveremo soprattutto una cosa: quante possibilità ci sono per i piloti non Honda di piazzarsi in zona podio. Un tema che in stagione potrebbe presentarsi molto spesso...

Aprilia contro Honda, contro tutti: il mondiale della 250 si annuncia molto interessante e, fin da questi test, sarà possibile capire quale passo in avanti abbiano fatto le Aprilia RSW (la versione ufficiale) grazie alle modifiche al motore volte ad addolcirne il funzionamento e alla nuova ciclistica nata al computer. Su queste moto ci sono piloti molto interessanti: il campione in carica Poggiali, il suo nuovo sfidante made in San Marino Alex De Angelis, il francese Randy De Puniet che cerca la grande affermazione, lo spagnolo Fonsi Nieto atteso alla resurrezione dopo un 2003 disastroso e l'argentino Sebastian Porto, poco tenuto in considerazione, ma sempre coriaceo.


Sul fronte Honda non si vola certo basso: sulle nuove RSW (stessa sigla di Aprilia, la fantasia proprio è merce rara al giorno d'oggi) finalmente più ricche di potenza rispetto al cavallo bolso che lo scorso anno Roberto Rolfo guidò pur sempre alla seconda piazza, oltre al torinese ci sono Toni Elias (compagno di team di Roberto), il sorprende Dani Pedrosa e il giapponese Aoyama, entrambi con la moto del team 250 Movistar Telefonica di Alberto Puig, ma gestito tecnicamente e nella logistica da Fausto Gresini. Pedrosa è subito andato fortissimo, Elias pure, insomma sarà guerra.
Per ora poco spazio alle moto kit, forse con l'eccezione dei missili che il team Campetella e il tecnico Eros Braconi sanno preparare. Quindi, occhio a Franco Battaini e Sylvain Guintoli, mentre sul fronte Yamaha a Barcellona vedremo il vero debutto della TZ 250 preparata da Franco Moro e guidata da Sabbatani e Sekiguchi.

- Per ora le piccole belve hanno girato poco e mai assieme, quindi in questi due test si vedranno parecchie cose interessanti. Ad esempio Aprilia (migliorate nel telaio) contro le Honda "Pedrosa Replica", tanto per cambiare, con l'inserimento delle Ktm, delle Gilera e delle Derbi che ora hanno Gigi Dall'Igna come progettista e anche la nuova Malaguti.


In pista una sfida non da poco sarà quella tra i veterani e i giovani, altro sale di questa categoria. Locatelli, Perugini, Ui, Ballerini, Jenkner, contro Lorenzo, Rodriguez, Dovizioso, Corsi, Kallio, Luthi, Pasini. L'elenco è lungo, le emozioni tante, quindi occhi aperti e mouse in mano, noi a Barcellona e Jerez ci siamo.

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