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Motogp

Le dichiarazioni dopo la gara

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I protagonisti di una fantastica giornata di sport commentano la gara e la stagione appena conclusasi

di Daniele Massari Valencia - Prima di lasciare la Honda, Rossi mette un altro tassello nella sua carriera di successi: “Per me è importante aver vinto qui a Valencia, non ci ero mai riuscito. E’ la giusta chiusura di un week end perfetto… E’ stata una gara vera, Sete ha guidato bene ed è riuscito a fare la gara con me: è stato bravo, anche se io, infilando cinque giri sotto il record, mi sono avvantaggiato e sono arrivato alla vittoria. Un grande anno quello che si è concluso, per me e per la MotoGp: Case, moto di alto livello, tanti campioni, decisamente meglio dello scorso anno. Un anno duro, nel quale sono rimasto concentrato sino alla fine e nel quale ho avuto un grande supporto da tutti”. Parte una domanda: è stato un anno di stradominio per la Honda? “Si uno strapotere Honda… sarebbe proprio da scemi andare via”. (frase detta a due ore dall’annuncio ufficiale con il quale si dovrebbe interrompere il rapporto tra Honda e Rossi). Fantastico, vero?

Sete Gibernau sognava la vittoria a Valencia: “Sarebbe stato meraviglioso vincere qui, e posso dire di averci provato in tutti i modi, ma Vale è un duro e oggi ha fatto tutto al meglio. Io ho avuto qualche problema di assetto a fine gara e ho perso qualche decimo. Comunque mi sono divertito, ed è giusto alla fine della stagione divertirsi. E’ stato un anno duro e non posso che ricordare Daijiro Kato. Bravo Sete, nemmeno noi dimentichiamo quel magico 74.

Loris Capirossi chiude il 200esimo Gp con l’81esimo podio della carriera. Un bilancio notevole: “Sono felicissimo di questo terzo posto fantastico che conclude alla grande una stagione esaltante. Questo podio ci da la giusta motivazione per la prossima stagione. Ringrazio tutti quelli che hanno creduto e lavorato a questo progetto. E’ stata una bella gara, sono partito molto bene e ho dato la vita nei giri iniziali. Quando mi hanno passato Vale e Sete ho visto che giravano in 1’33” ma io non ho voluto rischiare e ho continuato sull’1’44” sapevo di poter mantenere il distacco su Biaggi e non ho mai temuto di perdere la posizione. E’ stato un anno bellissimo, ho firmato per Ducati perché credevo nelle prestazioni della moto e concludiamo il campionato con una vittoria e otto podi. Sono veramente felice di lavorare con una casa ufficiale”.

Un campione del mondo fresco fresco, analizza così la giornata: “Il fine settimana era iniziato male, perché dopo cinque che non stavo male mi sono presentato con 38° di febbre, fortunatamente i medici della clinica mobile sono stati grandiosi e mi hanno permesso di disputare la gara in condizioni più che discrete. Ma i guai non sono finiti qui, perché questa mattina nel warm up sono caduto, dopo essermi toccato con un altro pilota. La moto si è distrutta e io mi sono fatto male all’anca sinistra, un dolore che si è fatto sentire anche in gara. Ma i meccanici come sempre si sono superati e sono riusciti a sistemare la moto. Così ho finito la gara al terzo posto, conquistando un mondiale che mi ha visto in testa dalla prima gara. E’ stata una stagione incredibile, dove ho sempre avuto un piccolo vantaggio rispetto agli altri e nella quale la mia regolarità è stata premiata. Inoltre non ho mai avuto pressione addosso perché chi lavora con me mi ha sempre lasciato tranquillo e anch’io mi sono sempre ripetuto “devi fare solo esperienza”. Dopo tre o quattro gare però ho capito che avrei potuto farcela perché ho visto che gli avversari non erano certo dei marziani. Conquistare il mondiale è una cosa incredibile, sono sogni che fai fin da quando inizi a correre e, in questo momento, è più difficile dire se è più bello questo o l’altro della 125. Sicuramente nella 125 le gare erano più combattute, mentre in 250 la potenza ti mette più in crisi ed è difficile controllare la moto con le gomme finite. Adesso sono stanchissimo e ho anche un po’ di mal di testa credo che festeggerò davvero quando tornerò a casa. Tante le dediche, ma una è più importante ed è quel per il povero papà che non c’è più”.

Nello sport c’è chi vince e chi perde, spazio quindi a Roberto Rolfo: “C’è delusione: sono arrivato molto vicino al titolo, ma almeno c’è la soddisfazione di averci provato fino alla fine e, solo alcuni problemi meccanici, mi hanno impedito di provarci qui a Valencia. Non siamo riusciti a far girare il motore alla temperatura giusta e quando ci siamo riusciti, era troppo tardi. Arrivederci all’anno prossimo”.

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