Motogp
Le pagelle di Motegi
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Il nostro inviato sul Motomondiale dà i voti ai protagonisti del GP del Pacifico: per il vincitore Biaggi un bel 10 e lode, così come per Edwards, Bayliss e Bridgestone arriva il massimo dei voti, ma anche un 9 a Tamada nonostante la squalifica, mentre R
Rossi - – Di errori ne fa, la concentrazione non è sempre al massimo. Non pensate che sia distratto dal mercato è che lui ha bisogno di stimoli forti quando corre. La sua rimonta è stata da antologia. L’errore da metà classifica. La Yamaha? Chissà
Biaggi – Spettacolare, perfetto, cristallino.
Biaggi – Spettacolare, perfetto, cristallino.
Viene il sospetto che lui con una moto a posto sia ancora in grado di lottare per il numero uno. Anzi è certezza. Non si vincono 41 GP per caso. A Motegi una delle vittorie più sacrosante.
Tamada – Per me uno tosto che magari rischia un po’, però è sempre sugli scudi. Carico a mille fino al traguardo, nel dopo gara ha capito che lui di santi in paradiso ne ha pochi. Un po’ troppo “ringhio”, però va forte e piega come un pazzo.
Capirossi – Moto impacciata, mai una staccata vincente, anzi… La sua crisi è quella della Ducati che qui a Motegi ha fatto uno dei Gp più opachi della stagione. Coraggio a Sepang c’è il riscatto nell’aria.
Gibernau – Corre con la febbre a 38, i bronchi infiammati e gli occhi lacrimanti. Un duro che sa soffrire e, alla fine, aggancia punti preziosi. In fin dei conti è l’unico che può ancora vincere il mondiale. Matematicamente…
Hayden – Le curve stop and go e i muretti vicino alla pista gli ricordano l’America lontana. E’ in crescita, spaventosa, e infastidisce persino Rossi. Tipo tosto, occhio a lui nel 2004.
Melandri –In partenza viene coinvolto nel maxi tamponamento innescato da Hopkins. Riparte di slancio e gira costantemente con tempi da podio. Oggi come oggi è una certezza e piazza la prima Yamaha e la prima “non Honda”.
Bayliss & Edwards – In SBK erano grandi rivali, qui si ritrovano alla prima curva. L’australiano a terra, Edwards piantato nella ghiaia. E Troy aiuta l’ex nemico ad uscire con una spinta forzuta. Uomini veri.
Bridgestone – Sono diventati grandi. Tamada da due gare fa paura a tutti. Con un altro top rider in squadra ci sarebbe da mettere paura alla Michelin. Che infatti ha ritirato fuori le gomme da tempo.
Suzuki– I piloti e le moto 2003 fanno ridere o quasi, ma il prototipo 2004 di Ryo si piazza decimo e fa ben sperare. Buono il futuro…
Barros – Corre in condizioni a dir poco estreme. Ha un legamento della spalla rotto a metà e non vede l’ora di operarsi. Intanto corre. Eroico.
Haga – In prova si fa male. Parte dal fondo dello schieramento e infila il corridoio giusto tra i rottami. Guadagna posizioni a raffica e va a punti. Almeno alla fine è contento.
Direzione Gara – Non so perché, ma mi viene in mente una massima: “forte con i deboli, debole con i forti”.
Elias – Il pollo di Rio, a Motegi diventa un’aquila che vola alto. Ancora, teoricamente, in lotta per il mondiale. Toni ride e c’è, anche se il suo futuro non è chiaro: Honda o Aprilia?
De Puniet – Acciaccato al via, non troppo coraggioso in gara. Da l’idea di non essere un leone. Però ancora in lotta per il titolo.
Poggiali – Poteva essere la sua giornata nera, invece stringe i denti e arriva sul podio. Non ha dato l’idea di essere in gran forma, ma c’è sempre; è anche rimasto in piedi dopo un’imbarcata da paura.
Rolfo– Uno da battaglia, uno che ci crede. Un guerriero che vuole il numero uno. Certo che la sua moto in prova faceva poca paura. In gara però si è rimessa ad andare, quindi anche la squadra è all’altezza.
Campetella – Prove da sogno con Battaini velocissimo in seconda piazza. Due cadute in gara e qualche rottura di troppo. Peccato, poteva essere un week end da sogno e invece, tutti a raccogliere i cocci.
Baldolini – Il ragazzo si fa le ossa e guadagna posizioni nel mondiale. Privatissimo, sta crescendo bene alla corte di Matteoni.
Barbera – Il bambino spagnolo con la faccia triste è alla seconda vittoria. Quindi la stoffa c’è. E’ bravo anche senza punti di riferimento. Bel pilota
Stoner – Bella gara, grintoso e cattivo, ma non lucidissimo nel finale. Con una vittoria potrebbe anche fare il salto di qualità. La sua Aprilia va forte ma lui sogna una Honda.
Lorenzo– Forse esagera, però il ragazzo si è sbloccato e adesso lotta per vincere. Cade ma movimenta la gara e rilancia le azioni Derbi.
Pedrosa– Tradito due volte in un giorno dalla meccanica: prima la moto buona che rompe il motore, poi il muletto al quale si sfila il l’ammortizzatore di sterzo. Lui stringe i denti e incassa punti utili. Concreto nella sfiga.
Perugini– Gli è mancato qualcosa, lui dice un pizzico di accelerazione in più. Di sicuro non la grinta. Vai etrusco, credici fino alla fine.
De Angelis – Bene il venerdì, male il sabato, peggio la domenica. Brutto Gp per il sammarinese che sogna la 250. La sua moto è sembrata altalenante, troppo.
Cecchinello – Continua il periodo nero, manca tranquillità, e si vede. Si sente parlare di ritiro, ma almeno speriamo di vederlo piangere di commozione sul podio.
Dovizioso – Gara generosa, moto in forma, lui pure; Honda ufficiale per la prossima stagione: insomma un bilancio invidiabile.
Azuma Ciao – Ha deciso di lasciare a fine stagione. Un pezzo di storia che se ne va. Purtroppo in tono minore.
Malaguti – Da un po’ la zona punti è lontana. I piloti pensano al mercato (Lai è già della Gilera), coraggio una prova d’orgoglio ci vuole.
Tamada – Per me uno tosto che magari rischia un po’, però è sempre sugli scudi. Carico a mille fino al traguardo, nel dopo gara ha capito che lui di santi in paradiso ne ha pochi. Un po’ troppo “ringhio”, però va forte e piega come un pazzo.
Capirossi – Moto impacciata, mai una staccata vincente, anzi… La sua crisi è quella della Ducati che qui a Motegi ha fatto uno dei Gp più opachi della stagione. Coraggio a Sepang c’è il riscatto nell’aria.
Gibernau – Corre con la febbre a 38, i bronchi infiammati e gli occhi lacrimanti. Un duro che sa soffrire e, alla fine, aggancia punti preziosi. In fin dei conti è l’unico che può ancora vincere il mondiale. Matematicamente…
Hayden – Le curve stop and go e i muretti vicino alla pista gli ricordano l’America lontana. E’ in crescita, spaventosa, e infastidisce persino Rossi. Tipo tosto, occhio a lui nel 2004.
Melandri –In partenza viene coinvolto nel maxi tamponamento innescato da Hopkins. Riparte di slancio e gira costantemente con tempi da podio. Oggi come oggi è una certezza e piazza la prima Yamaha e la prima “non Honda”.
Bayliss & Edwards – In SBK erano grandi rivali, qui si ritrovano alla prima curva. L’australiano a terra, Edwards piantato nella ghiaia. E Troy aiuta l’ex nemico ad uscire con una spinta forzuta. Uomini veri.
Bridgestone – Sono diventati grandi. Tamada da due gare fa paura a tutti. Con un altro top rider in squadra ci sarebbe da mettere paura alla Michelin. Che infatti ha ritirato fuori le gomme da tempo.
Suzuki– I piloti e le moto 2003 fanno ridere o quasi, ma il prototipo 2004 di Ryo si piazza decimo e fa ben sperare. Buono il futuro…
Barros – Corre in condizioni a dir poco estreme. Ha un legamento della spalla rotto a metà e non vede l’ora di operarsi. Intanto corre. Eroico.
Haga – In prova si fa male. Parte dal fondo dello schieramento e infila il corridoio giusto tra i rottami. Guadagna posizioni a raffica e va a punti. Almeno alla fine è contento.
Direzione Gara – Non so perché, ma mi viene in mente una massima: “forte con i deboli, debole con i forti”.
Elias – Il pollo di Rio, a Motegi diventa un’aquila che vola alto. Ancora, teoricamente, in lotta per il mondiale. Toni ride e c’è, anche se il suo futuro non è chiaro: Honda o Aprilia?
De Puniet – Acciaccato al via, non troppo coraggioso in gara. Da l’idea di non essere un leone. Però ancora in lotta per il titolo.
Poggiali – Poteva essere la sua giornata nera, invece stringe i denti e arriva sul podio. Non ha dato l’idea di essere in gran forma, ma c’è sempre; è anche rimasto in piedi dopo un’imbarcata da paura.
Rolfo– Uno da battaglia, uno che ci crede. Un guerriero che vuole il numero uno. Certo che la sua moto in prova faceva poca paura. In gara però si è rimessa ad andare, quindi anche la squadra è all’altezza.
Campetella – Prove da sogno con Battaini velocissimo in seconda piazza. Due cadute in gara e qualche rottura di troppo. Peccato, poteva essere un week end da sogno e invece, tutti a raccogliere i cocci.
Baldolini – Il ragazzo si fa le ossa e guadagna posizioni nel mondiale. Privatissimo, sta crescendo bene alla corte di Matteoni.
Barbera – Il bambino spagnolo con la faccia triste è alla seconda vittoria. Quindi la stoffa c’è. E’ bravo anche senza punti di riferimento. Bel pilota
Stoner – Bella gara, grintoso e cattivo, ma non lucidissimo nel finale. Con una vittoria potrebbe anche fare il salto di qualità. La sua Aprilia va forte ma lui sogna una Honda.
Lorenzo– Forse esagera, però il ragazzo si è sbloccato e adesso lotta per vincere. Cade ma movimenta la gara e rilancia le azioni Derbi.
Pedrosa– Tradito due volte in un giorno dalla meccanica: prima la moto buona che rompe il motore, poi il muletto al quale si sfila il l’ammortizzatore di sterzo. Lui stringe i denti e incassa punti utili. Concreto nella sfiga.
Perugini– Gli è mancato qualcosa, lui dice un pizzico di accelerazione in più. Di sicuro non la grinta. Vai etrusco, credici fino alla fine.
De Angelis – Bene il venerdì, male il sabato, peggio la domenica. Brutto Gp per il sammarinese che sogna la 250. La sua moto è sembrata altalenante, troppo.
Cecchinello – Continua il periodo nero, manca tranquillità, e si vede. Si sente parlare di ritiro, ma almeno speriamo di vederlo piangere di commozione sul podio.
Dovizioso – Gara generosa, moto in forma, lui pure; Honda ufficiale per la prossima stagione: insomma un bilancio invidiabile.
Azuma Ciao – Ha deciso di lasciare a fine stagione. Un pezzo di storia che se ne va. Purtroppo in tono minore.
Malaguti – Da un po’ la zona punti è lontana. I piloti pensano al mercato (Lai è già della Gilera), coraggio una prova d’orgoglio ci vuole.
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