Motogp
Capirex:'Sogno il titolo e un figlio'
Pagina principale
Abbiamo incontrato Loris durante il corso della Capirex Safety School, la scuola che rappresenta come testimonial. Ci ha raccontato i suoi programmi per il 2004, la sua stima per Valentino e i progressi fatti con la Ducati
di Elena Puliti, foto Andrea Tescari
Loris, appassionato di internet e lettore di motonline.com, posa con Elena, Fabio e Alessandra di motonline
Vairano (PV) - Loris Capirossi come tutti i campioni si divide tra i mille impegni, solo pochi giorni fa era in Portogallo a combattere con Biaggi, Rossi e Gibernau per il podio ed oggi eccolo qui sul circuito di Vairano (in provincia di Pavia) per dare lezioni di guida agli allievi della Capirex Safety School del team Camp1one, la scuola che rappresenta come testimonial.
Loris, appassionato di internet e lettore di motonline.com, posa con Elena, Fabio e Alessandra di motonline
Vairano (PV) - Loris Capirossi come tutti i campioni si divide tra i mille impegni, solo pochi giorni fa era in Portogallo a combattere con Biaggi, Rossi e Gibernau per il podio ed oggi eccolo qui sul circuito di Vairano (in provincia di Pavia) per dare lezioni di guida agli allievi della Capirex Safety School del team Camp1one, la scuola che rappresenta come testimonial.
, seguito dalla moglie Ingrid e dal cagnolino Niki, il pilota della Ducati riesce sempre a rimanere lo stesso e gestire tutti gli impegni con professionalità, come durante la pausa tra le lezioni della scuola Capirex Safety School quando si è fermato a fare quattro chiacchiere con noi e, dopo aver voluto un cappellino motonline.com autografato, ci ha raccontato le emozioni che ha provato durante la gara all’Estoril: “E’ stato un fine settimana molto importante per noi cominciando dalla pole del sabato che ci ha fatto partire molto fiduciosi. Dall’inizio della gara ho cercato di stare dietro a Max e Valentino poi ho fatto un piccolo errore, ho allargato troppo, e Sete mi ha passato. Quando ho avuto davanti Gibernau ho capito che aveva un passo un po’ più lento del mio e quindi ho cominciato a studiare il punto dove passarlo per conquistare il podio. Ho capito che potevo tentare di superarlo alla fine del rettilineo e l’ho fatto, purtroppo ho preso un’imbarcata e lui mi ha ripassato. Però ho spinto la moto al massimo e quindi sono riuscito a tagliare il traguardo in terza posizione davanti a Sete di qualche centesimo. E’ stata una bella soddisfazione perché ho dimostrato che la moto ha tutte le capacità per stare tra i primi.”
- A questo proposito pensi che crescendo a questo ritmo la Ducati potrà puntare al titolo il prossimo anno?
“Ci piacerebbe molto, anzi noi tutti ci speriamo ma dirlo adesso è difficile. Siamo partiti quest’anno con la prospettiva di fare esperienza e ci siamo trovati a lottare con i grandi e quindi i programmi di Ducati saranno più ambiziosi per l’anno prossimo.”
(Nella foto: Loris con uno degli allievi della Capirex Safety School)
- Quasi un anno fa sei salito su una Desmosedici agli albori, che cosa hai sviluppato in questa moto durante la stagione?
“Quando sono salito per la prima volta sulla Ducati a novembre dello scorso anno ho capito subito che si partiva da una buona base, quindi ho cominciato a darmi da fare per migliorare e rendere competitiva la moto. Ho trovato una situazione favorevole perché per la prima volta in tanti anni di carriera sono un pilota ufficiale a tutti gli effetti e quindi ho avuto una squadra che mi ha seguito in tutto. I tecnici Ducati hanno dato retta a tutte le mie indicazioni e sono stati bravi a realizzare in fretta tutte le modifiche che chiedevo. In questo modo grazie alla mia esperienza e alla loro collaborazione la moto è cresciuta in fretta, anche se ci sono alcuni miglioramenti da fare. Abbiamo lavorato sulla ciclistica, sulle sospensioni, e sull’erogazione del motore e siamo a buon punto, ma ci sono ancora dei piccoli dettagli da vedere.”
- Il mercato dei piloti è in fermento, anche se la notizia è stata smentita da Ducati come vedresti Valentino Rossi come tuo compagno di squadra?
“Io sono amico di Valentino e sarei felice di averlo in squadra, potremmo essere una bella coppia. Ma ci tengo a precisare che non c’è niente di vero in tutto questo, Rossi non è mai venuto in Ducati, non c’è mai stato nessun contatto. Comunque sarebbe divertente…”
'Orgoglioso di rappresentare l'ltalia'
- Sei l’unico pilota italiano su una moto italiana, come ti senti da uomo “made in Italy”?
“Per me è il massimo rappresentare Ducati, anche per i miei tifosi. Quando stavo per firmare il contratto ho ricevuto centinaia di e.mail di fan Ducati che mi chiedevano di firmare. In effetti tutti i campioni di questa casa sono stati stranieri, a parte Chili che ha fatto grandi cose. Questo è stato uno stimolo per me e posso dire che molti appassionati della ‘rossa’ sono diventati anche i miei!”
- Sei stato uno dei primi baby piloti della storia diventando campione del mondo a quindici anni, praticamente una vita per le moto. Cosa pensi di fare il giorno che non correrai più?
“Sinceramente non ci ho ancora pensato. Io ho trent’anni, e per i prossimi due anni sono legato a Ducati. Quando scadrà il contratto non sarò più un ragazzino ma non sarò neanche troppo vecchio, quindi se avrò gli stimoli per continuare a correre credo che finirò la mia carriera con questa Casa, non mi metto certo a cercarne un’altra. Magari potrò rimanere in questo mondo con un altro ruolo, sicuramente non andrò avanti a correre quando mi accorgerò di non riuscire a fare le cose di adesso, non mi piace andare in pista per fare numero.”
I partecipanti al corso prima della partenza dell'ultimo giro in pista
- Tornando all’attualità: sei testimonial di una scuola di guida in pista che insegna anche i trucchi per girare sulle strade sicuri. Cosa pensi del nuovo codice stradale?
“Il nuovo codice della strada ha migliorato la situazione, lo dimostra il fatto che gli incidenti sono diminuiti. Io personalmente da quando è uscito ho cominciato a osservare un po’ di più gli automobilisti e mi sono accorto che la cintura ormai la mettono tutti. Questa prudenza è molto utile sulle strade. Certo, per quanto riguarda la patente a punti io cercherei di dare un premio agli automobilisti più ligi al dovere. Praticamente se un’automobilista non commette mai infrazioni per un lungo periodo io lo premierei aumentando il punteggio della sua patente.”
- Tra i corsi di Camp1one ci sono anche quelli dedicati ai giovanissimi, tu di solito che consiglio dai agli adolescenti che girano in motorino sulle strade?
“I corsi del team Camp1one sono nati per insegnare le traiettorie per girare in pista e su strada, per consigliare la posizione da tenere in sella e soprattutto per educare i giovanissimi a guidare nella quotidianità, perché è lì che rischiano tutti i giorni. Dobbiamo pensare che qui in Italia molti quattordicenni si ritrovano in mano uno scooter senza sapere niente della realtà della strada, quello che vorrei consigliare è di cercare di non andare allo sbaraglio.”
Capirossi insieme a Loris Mirandola del team Camp1one
Tra una domanda e l’altra il tempo vola e Loris deve di nuovo scappare, ma prima di lasciarlo andare un’ultima domanda molto personale: ti sei sposato circa un anno fa , avete già pensato ad avere un bambino?
“Si abbiamo valutato la cosa, è una scelta difficile. Con il mio lavoro crescere un figlio è quasi impossibile, per questo ci stiamo ancora pensando. L’unica cosa che posso dire è che non voglio aspettare ancora molto…”
E con questa ultima battuta sul suo futuro familiare, Capirex riparte per seguire i suoi impegni, due giorni di test e poi via in Brasile per il GP…Chiaramente sempre con sua moglie Ingrid!
Ringraziamo per la collaborazione Davide, Patrizia, Loris, Ciocco, Andrea, Fausto, Fabio e Francesco del Team Camp1one
“Per me è il massimo rappresentare Ducati, anche per i miei tifosi. Quando stavo per firmare il contratto ho ricevuto centinaia di e.mail di fan Ducati che mi chiedevano di firmare. In effetti tutti i campioni di questa casa sono stati stranieri, a parte Chili che ha fatto grandi cose. Questo è stato uno stimolo per me e posso dire che molti appassionati della ‘rossa’ sono diventati anche i miei!”
- Sei stato uno dei primi baby piloti della storia diventando campione del mondo a quindici anni, praticamente una vita per le moto. Cosa pensi di fare il giorno che non correrai più?
“Sinceramente non ci ho ancora pensato. Io ho trent’anni, e per i prossimi due anni sono legato a Ducati. Quando scadrà il contratto non sarò più un ragazzino ma non sarò neanche troppo vecchio, quindi se avrò gli stimoli per continuare a correre credo che finirò la mia carriera con questa Casa, non mi metto certo a cercarne un’altra. Magari potrò rimanere in questo mondo con un altro ruolo, sicuramente non andrò avanti a correre quando mi accorgerò di non riuscire a fare le cose di adesso, non mi piace andare in pista per fare numero.”
I partecipanti al corso prima della partenza dell'ultimo giro in pista
- Tornando all’attualità: sei testimonial di una scuola di guida in pista che insegna anche i trucchi per girare sulle strade sicuri. Cosa pensi del nuovo codice stradale?
“Il nuovo codice della strada ha migliorato la situazione, lo dimostra il fatto che gli incidenti sono diminuiti. Io personalmente da quando è uscito ho cominciato a osservare un po’ di più gli automobilisti e mi sono accorto che la cintura ormai la mettono tutti. Questa prudenza è molto utile sulle strade. Certo, per quanto riguarda la patente a punti io cercherei di dare un premio agli automobilisti più ligi al dovere. Praticamente se un’automobilista non commette mai infrazioni per un lungo periodo io lo premierei aumentando il punteggio della sua patente.”
- Tra i corsi di Camp1one ci sono anche quelli dedicati ai giovanissimi, tu di solito che consiglio dai agli adolescenti che girano in motorino sulle strade?
“I corsi del team Camp1one sono nati per insegnare le traiettorie per girare in pista e su strada, per consigliare la posizione da tenere in sella e soprattutto per educare i giovanissimi a guidare nella quotidianità, perché è lì che rischiano tutti i giorni. Dobbiamo pensare che qui in Italia molti quattordicenni si ritrovano in mano uno scooter senza sapere niente della realtà della strada, quello che vorrei consigliare è di cercare di non andare allo sbaraglio.”
Capirossi insieme a Loris Mirandola del team Camp1one
Tra una domanda e l’altra il tempo vola e Loris deve di nuovo scappare, ma prima di lasciarlo andare un’ultima domanda molto personale: ti sei sposato circa un anno fa , avete già pensato ad avere un bambino?
“Si abbiamo valutato la cosa, è una scelta difficile. Con il mio lavoro crescere un figlio è quasi impossibile, per questo ci stiamo ancora pensando. L’unica cosa che posso dire è che non voglio aspettare ancora molto…”
E con questa ultima battuta sul suo futuro familiare, Capirex riparte per seguire i suoi impegni, due giorni di test e poi via in Brasile per il GP…Chiaramente sempre con sua moglie Ingrid!
Ringraziamo per la collaborazione Davide, Patrizia, Loris, Ciocco, Andrea, Fausto, Fabio e Francesco del Team Camp1one
Galleria fotografica