Motogp
Suzuka amica per i piloti Aprilia
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Haga ed Edwards hanno vinto insieme la 8 ore nel ’96 e non vedono l’ora di gettarsi nella mischia. Per il giapponese è la pista di casa
Prima che il motomondiale scatti il 6 aprile a Suzuka, i piloti della MotoGP sono attesi per un ultimo test delle loro quattro tempi che si svolgerà sulla pista giapponese il 30 e il 31 di marzo. Tra i più impazienti a fare rombare i motori ci sono i piloti Aprilia Colin Edwards (nella foto a sinistra) e Noriyuki Haga che - singolare coincidenza - hanno vinto insieme la Otto Ore, la gara più importante del Giappone nel 1996.
Edwards, addirittura, ha vinto la maratona di endurance anche nel 2001 e nel 2002.
“Iniziare il mondiale a Suzuka mi carica al massimo – dichiara Colin in partenza per il Giappone dal suo rifugio in Texas - E’ una delle mie piste favorite, la conosco benissimo e spero che le modifiche fatte per aumentare la sicurezza non l’abbiano snaturata. Ho vinto tre splendide gare e, quello che mi fa sorridere, è pensare che i miei compagni di vittoria sono oggi, rispettivamente, il mio compagno di team e due dei rivali più combattivi, cioè Rossi e Kato. Attualmente mi trovo a casa, con mia moglie Alyssia a Gracie, la mia bambina. Sarà duro lasciarle, ma almeno con me a Suzuka ci sarà mio padre. Ho saputo che il lavoro del Reparto Corse è continuato in settimana e che ci sono novità tecniche: penso proprio che in Giappone farò una bella gara. Lo sapete, punto alla vittoria, è nel mio carattere. E poi a Suzuka tutti sanno che quando c’è Edwards in pista, lo spettacolo è assicurato”.
: “Suzuka è la mia pista, abito vicino e i miei amici e i miei fan possono incontrarmi senza dover prendere l’aereo! Inutile dire che i ricordi più stimolanti della mia carriera sono qui, dal debutto nella SBK giapponese, alla vittoria nella Otto Ore. Inutile dire che sarò sotto pressione, ci sono sessioni di autografi e incontri con i fan, oltre alla visita, il primo aprile, al Teatro Misonoza di Nagoya dove assisterò ad uno spettacolo di recitazione Kabuki. Non si tratta di folklore, ma di una delle più antiche e nobili forme d’arte del mio paese. Per me è un grande onore essere presente in quel teatro che, anche se è a cinque minuti da casa mia, non avevo mai avuto l’occasione di vedere. Non vi preoccupate, però, questa pressione mi spinge a dare ancora di più, a fare il massimo. Qualcuno mi ha definito il leone di Suzuka. Vedrò di non deluderlo”.
Più pacato l’ingegner Gigi Dall’Igna, responsabile del progetto RSCube: “I problemi che ci hanno frenato a Barcellona nei test Irta sono risolti e la Cube è in netta crescita. In Giappone abbiamo portato due moto per pilota. Una ha una configurazione simile a quella dello scorso anno, l’altra ha una carenatura e sovrastrutture differenti. Naturalmente ci sono novità anche a livello di elettronica e meccanica, anche se la nuova moto, quella che sta collaudando Lucchi, la vedremo in gara solo a Jerez, al terzo Gp della stagione. Puntiamo molto sull’affidabilità e sulle prestazioni perché sarà una gara durissima. Non si possono fare strategie: tutti partiranno per dare il massimo e vincere, quindi bisogna essere davanti! Mi fa onore sapere che i due piloti che hanno vinto più gare qui sono nel Team Alice Aprilia Racing e corrono sulle Cube, però in gara l’albo d’oro non conta, e i piloti lo sanno bene”.
“Iniziare il mondiale a Suzuka mi carica al massimo – dichiara Colin in partenza per il Giappone dal suo rifugio in Texas - E’ una delle mie piste favorite, la conosco benissimo e spero che le modifiche fatte per aumentare la sicurezza non l’abbiano snaturata. Ho vinto tre splendide gare e, quello che mi fa sorridere, è pensare che i miei compagni di vittoria sono oggi, rispettivamente, il mio compagno di team e due dei rivali più combattivi, cioè Rossi e Kato. Attualmente mi trovo a casa, con mia moglie Alyssia a Gracie, la mia bambina. Sarà duro lasciarle, ma almeno con me a Suzuka ci sarà mio padre. Ho saputo che il lavoro del Reparto Corse è continuato in settimana e che ci sono novità tecniche: penso proprio che in Giappone farò una bella gara. Lo sapete, punto alla vittoria, è nel mio carattere. E poi a Suzuka tutti sanno che quando c’è Edwards in pista, lo spettacolo è assicurato”.
: “Suzuka è la mia pista, abito vicino e i miei amici e i miei fan possono incontrarmi senza dover prendere l’aereo! Inutile dire che i ricordi più stimolanti della mia carriera sono qui, dal debutto nella SBK giapponese, alla vittoria nella Otto Ore. Inutile dire che sarò sotto pressione, ci sono sessioni di autografi e incontri con i fan, oltre alla visita, il primo aprile, al Teatro Misonoza di Nagoya dove assisterò ad uno spettacolo di recitazione Kabuki. Non si tratta di folklore, ma di una delle più antiche e nobili forme d’arte del mio paese. Per me è un grande onore essere presente in quel teatro che, anche se è a cinque minuti da casa mia, non avevo mai avuto l’occasione di vedere. Non vi preoccupate, però, questa pressione mi spinge a dare ancora di più, a fare il massimo. Qualcuno mi ha definito il leone di Suzuka. Vedrò di non deluderlo”.
Più pacato l’ingegner Gigi Dall’Igna, responsabile del progetto RSCube: “I problemi che ci hanno frenato a Barcellona nei test Irta sono risolti e la Cube è in netta crescita. In Giappone abbiamo portato due moto per pilota. Una ha una configurazione simile a quella dello scorso anno, l’altra ha una carenatura e sovrastrutture differenti. Naturalmente ci sono novità anche a livello di elettronica e meccanica, anche se la nuova moto, quella che sta collaudando Lucchi, la vedremo in gara solo a Jerez, al terzo Gp della stagione. Puntiamo molto sull’affidabilità e sulle prestazioni perché sarà una gara durissima. Non si possono fare strategie: tutti partiranno per dare il massimo e vincere, quindi bisogna essere davanti! Mi fa onore sapere che i due piloti che hanno vinto più gare qui sono nel Team Alice Aprilia Racing e corrono sulle Cube, però in gara l’albo d’oro non conta, e i piloti lo sanno bene”.
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