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Test Irta: Capirex brucia tutti
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Sul circuito catalano il diavolo rosso straccia la pole di Biaggi e vince la BMW 330 CD. Barros è secondo seguito da Rossi
di Marco Masetti
Capirossi è il grande outsider dei test a Barcellona Barcellona (Spagna) - Bello l’esperimento della Dorna: una specie di Superpole con tutti piloti in pista per 55 minuti. Al vincitore (cioè al miglior tempo) va una BMW 330 CD, ma non c’è solo questo…
In vista dell’apertura mondiale di Suzuka, c’era bisogno di stilare una reale classifica e siccome nessuno ci sta a perdere, non c’era occasione migliore.
E l’armata rossa, cioè la Ducati, ha sferrato il suo colpo, terribile, una mazzata che si abbattuta sulla superiorità della Honda, sul gran momento di Barros, su Rossi e Biaggi, su tutto e tutti…
“Questa pole non conta nulla, però sono stracontento e la dedico alla Honda”. Et voilà, così parlò Loris che, sul tracciato di Montmelò, prende la vecchia pole di Biaggi (1’44”523) e lo trasforma in un esaltante, incredibile, violentissimo 1’43”634. Vedere la Ducati Desmosedici in azione nelle mani del piccolo diavolo rosso è stato qualcosa di incalcolabilmente esaltante. Di traverso, alla disperata, fuoco e fiamme, ma ad una velocità che ha relegato il pilota più in forma del momento, Alex Barros, a oltre mezzo secondo di distacco.
Rossi è terzo, a quasi sette decimi. Penserà di sicuro che le moto italiane (che piacciono a Vale) vanno anche forte. A proposito, la velocità di punta della rossa numero 65 è stata di 328,2 km/h. Non è un refuso, è vero!
Di colpo si è accesa la luce che lascia vedere una realtà diversa. La Honda piano non va e, bene o male, piazza Rossi terzo, seguito da Biaggi, Ukawa, Kato, Gibernau. La Yamaha ha una grande firma, Barros che sbaglia nel giro buono quando era ad un passo dall’1’43” alto, ma sportivamente ammette che contro il Capirossi di oggi non c’era nulla da fare. Dopo Barros c’è solo Melandri che va davanti anche a Checa.
Detta senza mezze parole, oggi si è visto che questo, anche se vogliamo chiamarlo in tanti modi, è il mondiale dei piloti: quelli buoni, con il manico sono davanti, gli altri, come è giusto, stanno dietro, anche con distacchi preoccupanti. La Honda ufficiale di Hayden a due secondi testimonia che per essere davanti a tutti c’è bisogno anche del polso destro.
Il 15° tempo di McWilliams con la Proton due tempi 500 (un fossile in pista, tra l’altro privo di Bridgestone evoluzione e più lenta sul dritto di 40 km/h) sta a testimoniare che gli altri, cioè le Kawasaki, Roberts con la Suzuki e le Aprilia devono lavorare duro per evitare giornate così brutte. Aprilia merita un discorso a parte. In tarda mattinata, prima che ci fosse la cerimonia di ricordo per il fotografo Jamotte e Sheene e la partenza del BMW Award, Edwards è caduto alla fine del rettifilo. Moto distrutta e microfrattura alla mano sinistra. Quindi il pilota USA è rimasto malinconicamente ai box. Haga invece ha fatto solo quattro giri, sempre fermato da problemi tecnici. Una giornataccia per la Casa italiana che ieri aveva fatto vedere buone cose. Il project leader Dall’Igna dopo una riunione tecnica ha fatto ripartire Haga che subito ha iniziato a migliorare il proprio tempo.
Tra le cadute della giornata quella di Melandri (senza danni) la già citata di Edwards, quella di Capirossi e Gibernau (che nella continuazione del turno di prova ha migliorato il tempo arrivando ad un soffio dall’abbattere il muro dell’1’ e 44”, facendo meglio di Rossi, nonostante un polso dolorante per una scivolata).
Bene, adesso le carte sono già chiare, almeno secondo noi: le Honda sono globalmente fortissime, la Yamaha ha il solo Barros in grado di lottare per la vittoria, la Ducati di Capirossi è il grande outsider. Capito?
Finita l’orgia del BMW Award, le prove sono continuate. Naturalmente nessuno ha battuto l’incredibile tempo di Capirossi, ma qualcuno c’è andato vicino. Diciamo che l’orgoglio di Honda è venuto fuori. A poco meno di due decimi c’è Ukawa che proprio a fine turno ha tirato fuori uno strepitoso 1’43”832 battendo anche Barros (anche il brasiliano ha migliorato il suo crono) uno stoico Gibernau (anche per lui il muro dell’1’ e 44 è crollato) che ha girato con un polso fuori uso per una caduta. Lo spagnolo del team Telefonica Movistar Gresini è anche il migliori pilota Honda “clienti” e alla fine ha fatto meglio di Valentino Rossi. Sesto è Kato che precede un Biaggi non troppo smagliante.
Bel colpo di Bayliss che, alla fine dei conti è nei dieci a completare una giornata trionfale per Ducati. La giornata dell'Aprilia si conclude sul crash di Colin Edwards, causato da un corpo estraneo entrato nel sistema di iniezione, bloccando il gas in piena curva. Colin ha rimediato una piccola frattura all’anulare della mano sinistra.
Capirossi è il grande outsider dei test a Barcellona Barcellona (Spagna) - Bello l’esperimento della Dorna: una specie di Superpole con tutti piloti in pista per 55 minuti. Al vincitore (cioè al miglior tempo) va una BMW 330 CD, ma non c’è solo questo…
In vista dell’apertura mondiale di Suzuka, c’era bisogno di stilare una reale classifica e siccome nessuno ci sta a perdere, non c’era occasione migliore.
E l’armata rossa, cioè la Ducati, ha sferrato il suo colpo, terribile, una mazzata che si abbattuta sulla superiorità della Honda, sul gran momento di Barros, su Rossi e Biaggi, su tutto e tutti…
“Questa pole non conta nulla, però sono stracontento e la dedico alla Honda”. Et voilà, così parlò Loris che, sul tracciato di Montmelò, prende la vecchia pole di Biaggi (1’44”523) e lo trasforma in un esaltante, incredibile, violentissimo 1’43”634. Vedere la Ducati Desmosedici in azione nelle mani del piccolo diavolo rosso è stato qualcosa di incalcolabilmente esaltante. Di traverso, alla disperata, fuoco e fiamme, ma ad una velocità che ha relegato il pilota più in forma del momento, Alex Barros, a oltre mezzo secondo di distacco.
Rossi è terzo, a quasi sette decimi. Penserà di sicuro che le moto italiane (che piacciono a Vale) vanno anche forte. A proposito, la velocità di punta della rossa numero 65 è stata di 328,2 km/h. Non è un refuso, è vero!
Di colpo si è accesa la luce che lascia vedere una realtà diversa. La Honda piano non va e, bene o male, piazza Rossi terzo, seguito da Biaggi, Ukawa, Kato, Gibernau. La Yamaha ha una grande firma, Barros che sbaglia nel giro buono quando era ad un passo dall’1’43” alto, ma sportivamente ammette che contro il Capirossi di oggi non c’era nulla da fare. Dopo Barros c’è solo Melandri che va davanti anche a Checa.
Detta senza mezze parole, oggi si è visto che questo, anche se vogliamo chiamarlo in tanti modi, è il mondiale dei piloti: quelli buoni, con il manico sono davanti, gli altri, come è giusto, stanno dietro, anche con distacchi preoccupanti. La Honda ufficiale di Hayden a due secondi testimonia che per essere davanti a tutti c’è bisogno anche del polso destro.
Il 15° tempo di McWilliams con la Proton due tempi 500 (un fossile in pista, tra l’altro privo di Bridgestone evoluzione e più lenta sul dritto di 40 km/h) sta a testimoniare che gli altri, cioè le Kawasaki, Roberts con la Suzuki e le Aprilia devono lavorare duro per evitare giornate così brutte. Aprilia merita un discorso a parte. In tarda mattinata, prima che ci fosse la cerimonia di ricordo per il fotografo Jamotte e Sheene e la partenza del BMW Award, Edwards è caduto alla fine del rettifilo. Moto distrutta e microfrattura alla mano sinistra. Quindi il pilota USA è rimasto malinconicamente ai box. Haga invece ha fatto solo quattro giri, sempre fermato da problemi tecnici. Una giornataccia per la Casa italiana che ieri aveva fatto vedere buone cose. Il project leader Dall’Igna dopo una riunione tecnica ha fatto ripartire Haga che subito ha iniziato a migliorare il proprio tempo.
Tra le cadute della giornata quella di Melandri (senza danni) la già citata di Edwards, quella di Capirossi e Gibernau (che nella continuazione del turno di prova ha migliorato il tempo arrivando ad un soffio dall’abbattere il muro dell’1’ e 44”, facendo meglio di Rossi, nonostante un polso dolorante per una scivolata).
Bene, adesso le carte sono già chiare, almeno secondo noi: le Honda sono globalmente fortissime, la Yamaha ha il solo Barros in grado di lottare per la vittoria, la Ducati di Capirossi è il grande outsider. Capito?
Finita l’orgia del BMW Award, le prove sono continuate. Naturalmente nessuno ha battuto l’incredibile tempo di Capirossi, ma qualcuno c’è andato vicino. Diciamo che l’orgoglio di Honda è venuto fuori. A poco meno di due decimi c’è Ukawa che proprio a fine turno ha tirato fuori uno strepitoso 1’43”832 battendo anche Barros (anche il brasiliano ha migliorato il suo crono) uno stoico Gibernau (anche per lui il muro dell’1’ e 44 è crollato) che ha girato con un polso fuori uso per una caduta. Lo spagnolo del team Telefonica Movistar Gresini è anche il migliori pilota Honda “clienti” e alla fine ha fatto meglio di Valentino Rossi. Sesto è Kato che precede un Biaggi non troppo smagliante.
Bel colpo di Bayliss che, alla fine dei conti è nei dieci a completare una giornata trionfale per Ducati. La giornata dell'Aprilia si conclude sul crash di Colin Edwards, causato da un corpo estraneo entrato nel sistema di iniezione, bloccando il gas in piena curva. Colin ha rimediato una piccola frattura all’anulare della mano sinistra.
I tempi della Superpole
I tempi delle qualificazioni
Loris: ‘Sto vivendo una gioia incredibile’
“Sto vivendo una gioia incredibile, e pensare che la giornata era iniziata con una caduta causata da una perdita d’olio. Nella caduta mi si è distrutta la moto numero uno e l’altra proprio non andava. Con quella ero sicuro di scendere sotto il minuto e 44, ma con la moto due non avevo speranza”.
Ma cosa è successo, c’è stato un miracolo?
“Sono stati bravissimi i meccanici che in poco tempo hanno stravolta la moto due rendendola simile all’altra. Poi c’è stato un problema elettronico, prontamente risolto dagli ingegneri. La Ducati è una grande Casa e ha una rapidità d’esecuzione e una bravura incredibile”.
Sei sempre bravissimo a sfruttare le gomme da tempo?
“No, non c’erano gomme da tempo, ho usato quelle da gara, sfruttandole al massimo. Ogni pilota aveva sei gomme a disposizione, nessun favoritismo”.
Qualche dedica?
“Alla squadra, alla Honda, ma è soprattutto una grande gioia ”.
Adesso sei il favorito numero uno?
“No, andiamo calmi, questa è stata una bella sessione di prova, tirata e fantastica, nel corso della quale ho abbassato il record della pista, ma il mondiale sarà diverso. Però oggi mi godo questo grande momento”.
Ma cosa è successo, c’è stato un miracolo?
“Sono stati bravissimi i meccanici che in poco tempo hanno stravolta la moto due rendendola simile all’altra. Poi c’è stato un problema elettronico, prontamente risolto dagli ingegneri. La Ducati è una grande Casa e ha una rapidità d’esecuzione e una bravura incredibile”.
Sei sempre bravissimo a sfruttare le gomme da tempo?
“No, non c’erano gomme da tempo, ho usato quelle da gara, sfruttandole al massimo. Ogni pilota aveva sei gomme a disposizione, nessun favoritismo”.
Qualche dedica?
“Alla squadra, alla Honda, ma è soprattutto una grande gioia ”.
Adesso sei il favorito numero uno?
“No, andiamo calmi, questa è stata una bella sessione di prova, tirata e fantastica, nel corso della quale ho abbassato il record della pista, ma il mondiale sarà diverso. Però oggi mi godo questo grande momento”.