Motogp
Test IRTA a Barcellona
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A Barros il miglior tempo della prima giornata e il nuovo record ufficioso di Montmelò, ma Capirossi è secondo e la Ducati umilia tutti in velocità pura: 326 km/h
Sorprese a non finire nella prima giornata dei test IRTA sulla pista di Montmelò, due passi da Barcellona. In testa alla classifica non c'è la Honda e l'uomo più veloce è in sella ad una Yamaha. Come non bastasse, sul lungo rettifilo spagnolo si è scatenata la cavalleria della Desmosedici di Loris Capirossi che ha toccato la stratosferica velocità di 325,9 km/h. Pazzesco.
Crollano i record e domani ne vedremo sicuramente delle belle, visto che oggi, sfruttando solo mezza giornata, è caduto l'1'44"2 ovvero la pole di Biaggi dello scorso anno. Fa effetto vedere la prima Honda al terzo posto, che è quella "clienti" di Sete Gibernau: il pilota di Gresini è in splendida forma e promette di dare battaglia.
Rossi, con casco pacifista in testa, è quarto. Per lui pochi problemi, una grande serenità d'animo, ma il futuro si fa intrigante. Parliamo del contratto, naturalmente: il suo domani alla Honda è sospeso ad un filo. Ma questo ve lo raccontiamo più avanti. Perché la ipotetica "griglia" che esce da questa giornata vede anche Nakano in buona posizione, persino davanti a Kato che precede Ukawa (ruzzolato in tarda mattinata senza danni), un Melandri acciaccato e con la febbre ma più veloce di Checa e Hopkins che si difende con la miglior Suzuki.
I tempi non sono sempre sinceri, lo sanno tutti: ad esempio le Yamaha e le Ducati, oltre alle Suzuki, hanno iniziato a girare già nel corso della settimana. Quindi ha un certo spessore il tempo di Edwards con l'Aprilia che è sceso per la prima volta su questa pista. Le considerazioni possono andare avanti all'infinito, ma restiamo della nostra idea: i tempi dei test sono veri fino ad un certo punto. Quasi come il calcio d'agosto.
Però le Yamaha restano competitive, le Honda hanno piccoli problemi, spesso ingigantiti o minimizzati dalle lotte tra team e piloti, la Ducati va fortissimo. Strane le sensazioni dei piloti: Edwards e Haga che guidano la stessa moto, dicono cose molto diverse: l'americano si lamenta per la pista rovinata dalle buche, il giapponese dichiara che queste non ci sono! L'uomo comanda ancora.
Crollano i record e domani ne vedremo sicuramente delle belle, visto che oggi, sfruttando solo mezza giornata, è caduto l'1'44"2 ovvero la pole di Biaggi dello scorso anno. Fa effetto vedere la prima Honda al terzo posto, che è quella "clienti" di Sete Gibernau: il pilota di Gresini è in splendida forma e promette di dare battaglia.
Rossi, con casco pacifista in testa, è quarto. Per lui pochi problemi, una grande serenità d'animo, ma il futuro si fa intrigante. Parliamo del contratto, naturalmente: il suo domani alla Honda è sospeso ad un filo. Ma questo ve lo raccontiamo più avanti. Perché la ipotetica "griglia" che esce da questa giornata vede anche Nakano in buona posizione, persino davanti a Kato che precede Ukawa (ruzzolato in tarda mattinata senza danni), un Melandri acciaccato e con la febbre ma più veloce di Checa e Hopkins che si difende con la miglior Suzuki.
I tempi non sono sempre sinceri, lo sanno tutti: ad esempio le Yamaha e le Ducati, oltre alle Suzuki, hanno iniziato a girare già nel corso della settimana. Quindi ha un certo spessore il tempo di Edwards con l'Aprilia che è sceso per la prima volta su questa pista. Le considerazioni possono andare avanti all'infinito, ma restiamo della nostra idea: i tempi dei test sono veri fino ad un certo punto. Quasi come il calcio d'agosto.
Però le Yamaha restano competitive, le Honda hanno piccoli problemi, spesso ingigantiti o minimizzati dalle lotte tra team e piloti, la Ducati va fortissimo. Strane le sensazioni dei piloti: Edwards e Haga che guidano la stessa moto, dicono cose molto diverse: l'americano si lamenta per la pista rovinata dalle buche, il giapponese dichiara che queste non ci sono! L'uomo comanda ancora.
I tempi di sabato
Le velocità massime
Valentino a ruota libera
Valentino Rossi è il grande protagonista della giornata. Finalmente parla e dice come sempre cose sensate, anche se possono far pensare parecchio.
"Abbiamo fatto bene a non provare qui in Spagna, lavorando sodo in Malesia e Australia. Noi siamo a posto, altri hanno faticato di più". Il campione dice cose giuste, ma Barros non è mai uscito dal vecchio continente! Misteri e relatività.
Poi parla della sua moto: la cinque cilindri versione 2003: "Buona moto, nulla di rivoluzionario, ma in pratica fa quello che non riusciva a fare la vecchia". Molto deriva dal miglioramento della frizione, quella che fa impazzire Biaggi, oggi molto indietro: "Ho provato a cambiare molle, e altri dettagli, ma non cambia: la moto si scompone, specie in inserimento di curva". Strano, con la stessa moto (e la stessa frizione?) Gibernau lo ha staccato di quasi due secondi. Forse si tratta di pretattica?
- Ma di Barros cosa dice Rossi?
"Spero che non abbia sempre questo passo".
- E della Ducati, così veloce?
"Sarà anche una moto giovane ma è sempre andata forte. La Ducati ha sempre dimostrato di saper fare moto veloci".
- Ma invidi un po' Capirossi. Mettiamo che la Ducati vada forte come la Honda, non ti piacerebbe correre con una moto italiana? "Un po' invidio Loris, se le Honda e le Ducati andassero allo stesso modo…".Poi aggiunge: "Anche Edwards e Haga non sono male con l'Aprilia…".
Già, l'Aprilia. Qualcuno dice che ci siano contatti tra la Casa italiana e Rossi e lui scherza: "Io e Beggio ci sentiamo tutti i giorni".
- Ma con la Honda hai firmato?
"Non ancora, ma noi siamo pronti da un pezzo per discutere il contratto. Di sicuro non faremo come l'altra volta, decideremo prima". Il sospetto, personale, è che ci siano contatti con lo staff di Rossi anche da parte di altre Case, magari con un precontratto già siglato e date da rispettare. Quindi a Suzuka ne sapremo di più, anche se una "talpa" giapponese fa capire che difficilmente ad aprile ci sarà una firma su di un contratto. Due nomi su tutti: Aprilia e Ducati. Fine del mercato, torniamo in pista.
Oggi si è provata la procedura di gara in caso di pioggia. Bandiere bianche con croce rossa, uscita dalla safety car, ripartenza lanciata e la gara riprende, anche se mancano solo tre giri alla fine. I piloti apprezzano, anche se Rossi non manca di sottolineare che con questa procedura c'è più spettacolo, ma meno tempo per provare la pista con condizioni diverse. "Sarà sempre qualcosa al buio, noi piloti contiamo sempre meno".
Passiamo ad altro, ad esempio al casco. Per Rossi "Siamo sempre in ginocchio davanti agli sponsor, cambiamo colore senza problemi e il casco è l'unico spazio per esprimersi. E io ho scelto di mettere il 7 in onore di Barry e il messaggio pacifista perché penso che la guerra sarà una cosa tremenda e forse non ci sarà più nemmeno il mondiale. Il mio messaggio è per tutti, anche per Hayden che è americano e ha guardato un po' strano il mio casco. Lo userò per 48 ore, poi basta. Magari tra 48 ore inizia la guerra!".
Bene, lo avevamo detto che oggi sarebbe stata la gran giornata di Rossi. E lui riesce ad essere personaggio anche se arriva alle 11, anche se si piazza quarto, anche se parla di tutto, come sempre. Come fa il più grande. Domani si spera nel sole, si lotterà per vincere la BMW, per essere davanti a tutti. Come sempre.
"Abbiamo fatto bene a non provare qui in Spagna, lavorando sodo in Malesia e Australia. Noi siamo a posto, altri hanno faticato di più". Il campione dice cose giuste, ma Barros non è mai uscito dal vecchio continente! Misteri e relatività.
Poi parla della sua moto: la cinque cilindri versione 2003: "Buona moto, nulla di rivoluzionario, ma in pratica fa quello che non riusciva a fare la vecchia". Molto deriva dal miglioramento della frizione, quella che fa impazzire Biaggi, oggi molto indietro: "Ho provato a cambiare molle, e altri dettagli, ma non cambia: la moto si scompone, specie in inserimento di curva". Strano, con la stessa moto (e la stessa frizione?) Gibernau lo ha staccato di quasi due secondi. Forse si tratta di pretattica?
- Ma di Barros cosa dice Rossi?
"Spero che non abbia sempre questo passo".
- E della Ducati, così veloce?
"Sarà anche una moto giovane ma è sempre andata forte. La Ducati ha sempre dimostrato di saper fare moto veloci".
- Ma invidi un po' Capirossi. Mettiamo che la Ducati vada forte come la Honda, non ti piacerebbe correre con una moto italiana? "Un po' invidio Loris, se le Honda e le Ducati andassero allo stesso modo…".Poi aggiunge: "Anche Edwards e Haga non sono male con l'Aprilia…".
Già, l'Aprilia. Qualcuno dice che ci siano contatti tra la Casa italiana e Rossi e lui scherza: "Io e Beggio ci sentiamo tutti i giorni".
- Ma con la Honda hai firmato?
"Non ancora, ma noi siamo pronti da un pezzo per discutere il contratto. Di sicuro non faremo come l'altra volta, decideremo prima". Il sospetto, personale, è che ci siano contatti con lo staff di Rossi anche da parte di altre Case, magari con un precontratto già siglato e date da rispettare. Quindi a Suzuka ne sapremo di più, anche se una "talpa" giapponese fa capire che difficilmente ad aprile ci sarà una firma su di un contratto. Due nomi su tutti: Aprilia e Ducati. Fine del mercato, torniamo in pista.
Oggi si è provata la procedura di gara in caso di pioggia. Bandiere bianche con croce rossa, uscita dalla safety car, ripartenza lanciata e la gara riprende, anche se mancano solo tre giri alla fine. I piloti apprezzano, anche se Rossi non manca di sottolineare che con questa procedura c'è più spettacolo, ma meno tempo per provare la pista con condizioni diverse. "Sarà sempre qualcosa al buio, noi piloti contiamo sempre meno".
Passiamo ad altro, ad esempio al casco. Per Rossi "Siamo sempre in ginocchio davanti agli sponsor, cambiamo colore senza problemi e il casco è l'unico spazio per esprimersi. E io ho scelto di mettere il 7 in onore di Barry e il messaggio pacifista perché penso che la guerra sarà una cosa tremenda e forse non ci sarà più nemmeno il mondiale. Il mio messaggio è per tutti, anche per Hayden che è americano e ha guardato un po' strano il mio casco. Lo userò per 48 ore, poi basta. Magari tra 48 ore inizia la guerra!".
Bene, lo avevamo detto che oggi sarebbe stata la gran giornata di Rossi. E lui riesce ad essere personaggio anche se arriva alle 11, anche se si piazza quarto, anche se parla di tutto, come sempre. Come fa il più grande. Domani si spera nel sole, si lotterà per vincere la BMW, per essere davanti a tutti. Come sempre.