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Civ
Nessuno ferma Verdini
di Stefano Borzacchiello
il 15/10/2010 in Civ
Senza moto ad inizio stagione il venticinquenne di Pesaro ha iniziato il CIV dalla seconda gara grazie ad Adopt a Rider e in un crescendo di risultati ha recuperato posizioni su posizioni. Nell'ultima prova al Mugello ha un sogno, vincere il titolo della STK 1000. Goi permettendo
Nessuno ferma Verdini
Fare il pilota è difficile. Farlo oggi forse lo è ancora di più di qualche anno fa. La crisi e il brevissimo tempo richiesto per mostrare il proprio valore rendono durissima la vita a chi è all'inizio, ma anche a chi ha già alle spalle qualche stagione di risultati positivi. Così da un momento all'altro il sogno, su cui si è investito per anni sfuma fra le mani anche con un titolo italiano in tasca. Proprio com'è successo a Luca Verdini di Pesaro, che dopo aver vinto il titolo italiano nella 125 nel 2006 non è riuscito a proseguire la sua carriera come sperava arrivando dopo due stagioni travagliate nella STK 1000 all'inizio del 2010 senza una squadra. Smettere? A venticinque anni Luca non ci ha nemmeno pensato e si è dato da fare e aderendo al neonato progetto Adopt a Rider è riuscito a trovare, a stagione iniziata, una squadra e una moto per correre nel CIV. Il team Emmebi ha fatto un affare, Luca è partito col piede giusto, ha migliorato gara dopo gara le sue performance e domenica 17 ottobre nell'ultima prova del campionato si giocherà il titolo della STK 1000 con il veterano Ivan Goi che ha un vantaggio di 15 punti in classifica sul pilota Honda.
Adesso però facciamo un passo indietro e lasciamo che sia lo stesso Verdini a raccontarci la sua esperienza.
"A marzo di quest'anno ero a piedi, senza una squadra – esordisce Verdini. Poi grazie ad Adopt a Rider, un'iniziativa nata quasi per gioco da un'idea di Alberto Dal Monte e mia sono riuscito a trovare un ingaggio all'ultimo nel team Emmebi".
Adesso però facciamo un passo indietro e lasciamo che sia lo stesso Verdini a raccontarci la sua esperienza.
"A marzo di quest'anno ero a piedi, senza una squadra – esordisce Verdini. Poi grazie ad Adopt a Rider, un'iniziativa nata quasi per gioco da un'idea di Alberto Dal Monte e mia sono riuscito a trovare un ingaggio all'ultimo nel team Emmebi".
- Che cosa vuol dire partecipare ad Adopt A Rider?
" Il progetto è studiato per aiutare i piloti, mettendoli in contatto con le squadre e cercando con comunicati stampa, video ed interviste di promuovere la loro l'immagine per poter trovare sponsor che investano sul pilota perché credono nelle sue qualità e nel progetto promosso da Adopt a Rider".
- E funziona?
"Nel mio caso è stato un successo che spero di coronare col titolo italiano. Ormai andare forte per un pilota serve solo fino ad un certo punto. Servono anche altre doti per ingolosire gli sponsor, come sapersi porre in pubblico e in video, avere una buona e immagine e riuscire a far parlare di sé. Saper conciliare il talento e buone doti di comunicazione rendono un pilota più interessante e solo così può pensare di andare avanti. Facile, no?".
- Passiamo alla gara di domenica, hai una strategia?
"Arrivo al Mugello carico e pronto per correre in attacco. Non farò calcoli, devo puntare alla vittoria. Il resto verrà da sé. Ho dimostrato il mio valore e l'unico rammarico è per la prima gara del campionato a cui non ho potuto partecipare e i cui punti si fanno sentire. E' stato un anno ricco di soddisfazioni e ho lavorato con un team che mi ha sempre supportato al meglio. Anche loro meritano un gran finale".
- Quest'anno la STK 1000 italiana è cresciuta?
"Prendi il foglio dei tempi confrontalo con quelli del mondiale sulla stessa pista. I numeri la dicono lunga, il livello dell'italiano è altissimo. Parlo di quello dei piloti e anche di quello delle squadre. E la riprova è stata a Monza, quando è venuto Ayrton Badovini con la BMW. Eravamo vicinissimi nelle prove e solo in gara si è preso un po' di distacco e la vittoria".
- Prima di farti un in bocca al lupo dicci quanta passione è rimasta rispetto a quando hai iniziato con le minimoto?
Prima di rispondere sorride, poi afferma: "La stessa anzi fin'ora ho corso solo per passione e magari dal prossimo anno diventerà la mia professione.".
- Lascerai il CIV?
"Ho delle ottime possibilità di passare al mondiale SS o SBK ma non voglio dire nulla per il momento. Per ora il motomondiale l'ho accantonato non avevo il budget che mi chiedevano le squadre per correre con le GP".
- Altrimenti…
"Intanto appena conclusa la stagione finisco gli esami e mi laureo in economia aziendale… Ma adesso basta parlare di futuro, devo vincere adesso al Mugello poi si vedrà".
" Il progetto è studiato per aiutare i piloti, mettendoli in contatto con le squadre e cercando con comunicati stampa, video ed interviste di promuovere la loro l'immagine per poter trovare sponsor che investano sul pilota perché credono nelle sue qualità e nel progetto promosso da Adopt a Rider".
- E funziona?
"Nel mio caso è stato un successo che spero di coronare col titolo italiano. Ormai andare forte per un pilota serve solo fino ad un certo punto. Servono anche altre doti per ingolosire gli sponsor, come sapersi porre in pubblico e in video, avere una buona e immagine e riuscire a far parlare di sé. Saper conciliare il talento e buone doti di comunicazione rendono un pilota più interessante e solo così può pensare di andare avanti. Facile, no?".
- Passiamo alla gara di domenica, hai una strategia?
"Arrivo al Mugello carico e pronto per correre in attacco. Non farò calcoli, devo puntare alla vittoria. Il resto verrà da sé. Ho dimostrato il mio valore e l'unico rammarico è per la prima gara del campionato a cui non ho potuto partecipare e i cui punti si fanno sentire. E' stato un anno ricco di soddisfazioni e ho lavorato con un team che mi ha sempre supportato al meglio. Anche loro meritano un gran finale".
- Quest'anno la STK 1000 italiana è cresciuta?
"Prendi il foglio dei tempi confrontalo con quelli del mondiale sulla stessa pista. I numeri la dicono lunga, il livello dell'italiano è altissimo. Parlo di quello dei piloti e anche di quello delle squadre. E la riprova è stata a Monza, quando è venuto Ayrton Badovini con la BMW. Eravamo vicinissimi nelle prove e solo in gara si è preso un po' di distacco e la vittoria".
- Prima di farti un in bocca al lupo dicci quanta passione è rimasta rispetto a quando hai iniziato con le minimoto?
Prima di rispondere sorride, poi afferma: "La stessa anzi fin'ora ho corso solo per passione e magari dal prossimo anno diventerà la mia professione.".
- Lascerai il CIV?
"Ho delle ottime possibilità di passare al mondiale SS o SBK ma non voglio dire nulla per il momento. Per ora il motomondiale l'ho accantonato non avevo il budget che mi chiedevano le squadre per correre con le GP".
- Altrimenti…
"Intanto appena conclusa la stagione finisco gli esami e mi laureo in economia aziendale… Ma adesso basta parlare di futuro, devo vincere adesso al Mugello poi si vedrà".
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